La questione

Monza, area ex Buon Pastore in bilico: il Comitato sollecita il Comune

In un incontro pubblico si è affrontata la salvaguardia di questa zona verde, a due passi dal centro, che è sottoposta a vincolo dal 2005. I cittadini dicono no al progetto residenziale della proprietà, la Bp Real Estate.

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Monza. L’area Buon Pastore, storica zona monumentale e verde, l’ultima rimasta a due passi dal centro del capoluogo della Brianza, ha una storia lunga più di 300 anni. Ma gli ultimi 18, a partire dal 2005, quando la Bp Real Estate srl ha acquistato il Buon Pastore dalla congregazione delle suore di Nostra Signora di Carità del Buon Pastore, a cui apparteneva la fondatrice dell’Istituto religioso, Giuseppina Milani, sono stati pieni di progetti, ricorsi, petizioni dei cittadini e colpi di scena.

In questa vicenda, attaccata ad un filo la cui lunghezza totale è ancora ignota, il 2005 è proprio un anno fondamentale. Ad aprile, infatti, pochi mesi prima del rogito, la Soprintendenza ai beni culturali ha sottoposto a vincolo il complesso monumentale e nel 2018 il TAR ha rigettato il ricorso presentato, proprio su questo punto, dalla proprietà privata dell’area Buon Pastore.

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Ora, mentre prosegue inesorabile l’abbandono della settecentesca Villa Angela, l’antica Villa Uboldi, della Chiesa panottica e degli altri edifici che fanno parte del complesso monumentale del Buon Pastore, circondato da oltre 20mila metri quadrati di Parco secolare fatti di alberi monumentali e piante di pregio, in questi giorni dovrebbe arrivare la decisione del Consiglio di Stato sull’ennesimo ricorso della Bp Real Estate.

I TIMORI

A questa attesa si aggiunge un certo pessimismo da parte del Comitato pro Buon Pastore ‘Salviamo Villa Angela’ che teme seriamente per la salvaguardia dell’area vicina al centro di Monza dopo che alla fine del 2022 la Soprintendenza ha dato parere positivo all’ultimo progetto edilizio dell’attuale proprietà privata che prevede 3 palazzi tra i 29 e i 38 metri d’altezza, 2 nuovi passi carrai su via Pellettier e quasi 200 box in due piani interrati.

“Il Comune di Monza sta dialogando in queste settimane con la Bp Real Estate per ottenere la concessione trentennale ad uso pubblico della Chiesa panottica e per la destinazione a parco pubblico di 15mila metri quadri affacciati su via Cavallotti” spiega l’ingegner Antonio Gatti, referente del Comitato Buon Pastore, nel corso dell’incontro pubblico che si è tenuto presso il centro civico San Biagio – Cazzaniga di Monza.

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Antonio Gatti

“La Giunta Pilotto, che afferma di non poter modificare il Pgt (Piano di governo del territorio) del 2017 attualmente in vigore, deve fare quanto possibile per salvaguardare quest’area verde – continua – una soluzione potrebbe essere una traslazione di volumetrie, eventualmente anche con premialità, che permetta al Comune di diventare proprietario dell’ex Buon Pastore e alla Bp Real Estate di costruire in un’altra zona, più adeguata, di Monza”.

IL VINCOLO

La questione del vincolo posto dalla Soprintendenza nel 2005 su tutto questo complesso monumentale ed architettonico nel cuore del quartiere Triante resta il punto più delicato da dirimere. “Il Codice dei beni culturali stabilisce dei paletti giuridici molto stringenti per i privati che sono possessori o detentori di proprietà di carattere storico” spiega l’avvocato Mauro Mantica nel suo intervento durante l’incontro moderato da Rita Caldarelli del Comitato Pro Buon Pastore.

“I privati, infatti, sono tenuti a garantire la conservazione, la manutenzione e il restauro dei beni vincolati e devono chiedere l’autorizzazione per qualsiasi tipo di intervento – continua – nel caso di inadempienze ci sono anche conseguenze penali e, nel caso dell’area del Buon Pastore, il cui stato di abbandono è progressivamente peggiorato da quando ne è entrata in possesso la Bp Real Estate, si può anche configurare un risarcimento danni“.

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Rita Caldarelli

LE RAGIONI DELLA STORIA

La conferma di come la situazione sia decisamente peggiorata negli ultimi 20 anni arriva da chi a Triante è cresciuto e in quest’area verde a due passi dal centro di Monza ha fatto in tempo a vedere un Parco con più di cento alberi, di cui alcuni monumentali, una Villa nobiliare diventata un istituto religioso con residenze per ragazze in difficoltà e senza famiglia, ma anche, nei decenni scorsi, edifici adibiti ad aule scolastiche di diversi istituti di Monza, in ultimo la succursale dell’Itc Mosè Bianchi.

“Quando nel 2004 le suore di Nostra Signora di Carità del Buon Pastore hanno venduto quest’area, Villa Angela era in piedi, aveva il tetto integro e mosaici sul pavimento e sui muri – ricorda Caldarelli – ora è senza tetto ed ha gli spazi interni devastati. Anche la condizione attuale della Chiesa panottica, oggi in fase di restauro, non è paragonabile a quella di prima”.

L’origine urbanistica dei mali attuali dell’ex Buon Pastore è, secondo l’architetto Giorgio Majoli, portavoce del Coordinamento dei comitati e delle associazioni di Monza, il Pgt approvato dal Comune di Monza nel 2007. “Mentre fino ad allora si prevedeva una zona a verde privato o aree con attrezzature, anche assistenziali, di interesse comune, nel Piano del 2007 viene prevista l’edificabilità residenziale e terziaria del Buon Pastore” spiega Majoli.

Giorgio Majoli, coordinatore dei Comitati e associazioni di Monza mb
Giorgio Majoli

“Il Pgt del 2017, poi, ha sostanzialmente confermato questa destinazione, pur abbassando le altezze massime degli edifici a 5 piani – continua – su queste basi la Bp Real Estate ha presentato un Piano attuativo in variante all’altezza che è stato rigettato con il parere della Soprintendenza. L’attuale Pgt, approvato nel 2022, non ha modificato la situazione in essere”.

UN’IDEA POSSIBILE

La battaglia del Comitato pro Buon Pastore ‘Salviamo Villa Angela’ è incentrata sul dare un futuro di interesse pubblico a quest’area verde del quartiere Triante. E una prospettiva di recupero, ormai da tempo portata avanti, è quella di creare una Biblioteca civica moderna.

Il progetto, elaborato come studio didattico dalla professoressa Paola Galbiati e dai suoi studenti del Politecnico di Milano, prevede una struttura polifunzionale attraverso il riutilizzo delle strutture esistenti e il mantenimento delle attuali volumetrie. Il tutto, compreso un auditorium e una sala conferenze, integrato con l’area verde circostante e presenterebbe.

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“In Italia, in Europa e in diverse parti del mondo ci sono esempi di cosa voglia dire una Biblioteca oggi – spiega Galbiati – si tratta di un luogo di aggregazione e di servizi diversificati. Uno spazio, una sorta di porta della città, utile ai residenti e ai turisti, in cui si svolgono incontri, consultazioni libere di volumi e documenti, mostre temporanee e si può usufruire di postazioni Internet”.

La palla, come si suol dire, dell’ex Buon Pastore non è ancora caduta a terra. E tra chi ce l’ha tra le proprie mani c’è anche l’Assessora all’Ambiente del Comune di Monza, Giada Turato. Che ha assistito, tra il pubblico, all’incontro presso il centro civico San Biagio – Cazzaniga.

“Mi impegno, per quanto di mia competenza, a mettere la testa su questa tematica – assicura, a margine, Turato – per il momento non è stato ancora possibile parlarne in maniera approfondita in Giunta, ma è un argomento che porrò presto all’attenzione dell’amministrazione”.

 

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