Fiumi di droga e soldi, smantellata la “centrale dello spaccio” nel parchetto dei bambini
Droga a fiumi, soldi, miglia di cessioni documentate. Un mercato dello spaccio che non aveva sosta dove, pusher e clienti, non lasciavo pace ai residenti. Una centrale dello smercio di stupefacenti la cui base era il parchetto dei bambini in via degli Artigianelli a Monza.
Droga a fiumi, soldi, miglia di cessioni documentate. Un mercato dello spaccio che non conosceva sosta, dove pusher e clienti non lasciavo pace ai residenti. Una centrale dello smercio di stupefacenti la cui base era il parchetto dei bambini in via degli Artigianelli a Monza. Un maxi blitz, quello della Polizia di Stato, scattato alle 4 di questa mattina e che ha portato a 13 misure cautelari – di cui 8 ordinanze di custodia in carcere e 5 divieti di dimora nel capoluogo brianzolo, provvedimenti disposti dal G.I.P. del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Monza, oltre a perquisizioni e sequestri.
2.500 vendite per un giro d’affari da mezzo milione di euro. Tra gli spacciatori anche dei richiedenti asilo.

LE INDAGINI
“Icaro” questo il nome della maxi operazione in atto dall’alba che ha portato a smantellare una delle principali piazze dello spaccio a Monza. Un’organizzazione orizzontale, un articolato sodalizio marocchino-nigeriano, dove ognuno aveva il suo ruolo. Droga nascosta nei muretti, occulta nelle panchine: i passaggi avvenivano con le dosi tenute in bocca. E poi i soldi, tanti, contatati a mazzette alla luce del sole. Cocaina, hashish e marjuana: i clienti arrivano alla stazione di Monza persino da fuori regione.
L’indagine della Squadra Mobile della Questura di Monza è stata avviata nel gennaio 2022 ed ha consentito di delineare l’esistenza di un ben articolato sodalizio marocchino-nigeriano, molti dei quali richiedenti asilo, che avevano impiantato nel centro città una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti, così come documentato dalle riprese delle telecamere della polizia scientifica posizionate in prossimità delle panchine e dalle intercettazioni telefoniche tra gli stessi spacciatori ed i clienti.
Gli spacciatori avevano di fatto sottratto alla collettività il giardino pubblico di via Gramsci/via Artigianelli trasformandolo anche questa volta in una vera “piazza di spaccio”. Sul giardino pubblico, infatti, gli indagati esercitavano un vero e proprio controllo del territorio, presidiandolo ogni giorno in numero di almeno 20, bivaccando sui giochi per i bambini installati all’interno, monitorandone gli accessi e, all’occorrenza, usando anche una spregiudicata violenza per regolare i conti sia all’interno del gruppo, che con soggetti esterni, come testimoniato sia dai numerosi esposti presentati alle autorità dai residenti della zona, sia dai frequenti interventi delle pattuglie di polizia per episodi di ferimenti.
Il totale degli indagati dell’indagine “Icaro” ammonta a 17 soggetti, dei quali 8 destinatari di misura cautelare in carcere e 5 della misura cautelare del divieto di dimora nel territorio del comune di Monza: il procedimento si trova in fase di indagine preliminare e le responsabilità penali verranno accertate all’esito del giudizio. Sono 12 cittadini originari della Nigeria, quasi tutti richiedenti l’asilo politico e 5 del Marocco irregolari sul territorio nazionale che quotidianamente, partendo dai loro domicili di Monza, Camparada (MB), Concorezzo (MB), Lissone (MB), Villasanta (MB), Biassono (MB), Desio (MB), Cinisello Balsamo (MI), Ballabio (LC), Novara e Sondrio, si radunavano per spacciare nel giardino pubblico di via Artigianelli. A loro sono state contestate un totale di oltre 2500 tra cessioni e detenzioni di sostanze stupefacenti di varia natura che vanno dalla singola dose ad interi “panetti” di hashish, per un valore complessivo quantificabile in oltre mezzo milione di euro.

LA DROGA NEL MOTORINO
La Squadra Mobile della Questura di Monza, inoltre, ha sequestrato ancora kg di cocaina ed hashish oltre che decine di migliaia di euro in contanti, provento dell’attività illecita.
Infatti a Lissone durante la perquisizione nei confronti di un cittadino magrebino indagato nell’ambito del procedimento dalla Procura della Repubblica di Monza, i poliziotti hanno rinvenuto 1, 2 kg di cocaina, di cui una mattonella da mezzo kg, ed altri involucri con cocaina ancora in sasso, ed altra già polverizzata e tagliata, pronta per essere immessa sul mercato dello spaccio a dettaglio, partita di cocaina rinvenuta occultata all’interno della sella del ciclomotore parcheggiato all’interno della corte della residenza dello stesso.
E ancora, sempre nel sottosella del ciclomotore del 27enne cittadino magrebino, i poliziotti hanno scovato 1,3 kg di Hashish suddivisa in un lingotto da mezzo kg ed altre sacchetti con sotto partite di piccoli panetti.
A riprova del carattere imprenditoriale ed industriale dell’illecita attività del sodalizio marocchino-nigeriano, smantellato dalla squadra mobile della Questura di Monza gli Agenti hanno anche scovato nel corso della perquisizione la somma in contanti di euro 22.5000, suddivisa in banconote da 100 euro, 50 euro, 20 euro, 10 euro e 5 euro, nascosti in una giacca riposta all’interno di un armadio della camera da letto.
L’uomo è stato anche trovato in possesso di un teaser perfettamente funzionante.

In altre perquisizioni a carico degli indagati sono state rinvenute a vario titolo altre partite di hashish e danaro in contante.
Il 27enne magrebino, sussistendo la flagranza del reato è stato tratto in arresto ed associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione della Procura della Repubblica di Monza.
“Investigativamente importatane l’individuazione di questa vera e propria centrale della droga gestita dal 27enne magrebino, a riprova di una capacità organizzativa nel ricevere direttamente dalle rotte del narcotraffico ingenti quantitativi di cocaina ed hashish destinate a soddisfare le richieste di mercato non solo della provincia brianzola e di quelle limitrofe della Lombardia” ha commentata il Questore di Monza e Brianza, Marco Odorisio.
L’indagine Icaro, si ricollega a quella precedente denominata “Dedalo” che nell’ottobre 2020 aveva portato all’esecuzione di numerose misure cautelari nei confronti dei soggetti responsabili d’attività di spaccio su vasta scala, commessa nel periodo ottobre 2019/ottobre 2020 a Monza, nel parchetto di via Azzone Visconti.
Dopo tale intervento coercitivo della Squadra Mobile della Questura, anche su segnalazione dei cittadini esasperati dal degrado, era stato constato come il fenomeno dello spaccio a cielo aperto, con modalità di super market e anche in pieno giorno, si era spostato in altra zona della città, ossia nel parco pubblico ricompreso tra le vie Gramsci e Artigianelli, sempre nel pieno centro di Monza.
Pertanto, a partire dal mese di gennaio 2022 è stata intrapresa dalla Squadra Mobile della Questura di Monza un’attività d’indagine che ha confermato la ripresa in grande stile dell’attività di spaccio al dettaglio.
INTERCETTAZIONI E RIPRESE VIDEO
“Sono state quindi avviate le attività tecniche e dalla visione diretta delle telecamere posizionate nei giardinetti di via Artigianelli all’angolo di via Gramsci, evidenziando pieni riscontri sull’attività dello spaccio di droga. Si riscontrava come fosse in corso un’intensa attività di cessione di sostanze stupefacenti di vario tipo. In particolare, è stato accertato come un gruppo di uomini nigeriani si dedicava alla cessione quotidiana di hashish, acquistandolo da soggetti di origine marocchina, alcuni dei quali attivi anche nello spaccio di cocaina” spiega il Questore.
“A dimostrazione della stretta collaborazione delle varie persone dedite allo spaccio al dettaglio numerosissime sono state le cessioni contestate allorché uno spacciatore cede stupefacente ad un altro che prende il denaro dal “cliente”, oppure un altro indagato occulta e nasconde lo stupefacente tra le siepi o sotto la panchina per conto di un suo complice o ancora, uno spacciatore consegna ad altro spacciatore al momento sprovvisto di droga una dose da cedere al suo cliente.
Numerosi ancora gli interventi mirati degli investigatori che per non destare sospetti e non compromettere l’attività d’indagine, con personale in divisa della Polizia di Stato hanno controllato decine e decine di clienti che, all’uscita del giardino pubblico sono stati trovati in possesso della sostanza stupefacente appena acquistata, oppure è stata sequestrata a carico di ignoti all’interno del parchetto la sostanza stupefacente precedentemente occultata”.

Per tutto il periodo della registrazione delle immagini ogni giorno del giardino in questione almeno una ventina di soggetti, sempre gli stessi, arrivavano intorno alle ore 12.00 ed iniziavano la loro attività di spaccio che si protraeva fino alle ore 19.00. In tale lasso temporale il controllo della zona era operato indistintamente da tutti i soggetti che nel giardino pubblico bivaccavano, presidiandolo in maniera tanto stabile che quotidianamente si facevano portare il cibo direttamente sul parco. Individuate dagli investigatori anche le vedette pronte a dare l’allarme in caso di arrivo delle forze dell’ordine, spingendosi fino all’uso della violenza per affermare il proprio controllo sul giardino, come l’accoltellamento del 19 febbraio 2022 alle ore 16,00 violenta aggressione, vero e proprio regolamento di conti tra spacciatori.
Tra gli indagati numerosi sono risultati essere richiedenti asilo ed altri irregolari sul territorio nazionale, i quali in maniera sistematica e professionale aveva impiantato una fiorente e redditizia attività di spaccio: oltre 2500 cessioni a vario titolo di sostanze stupefacenti tipo hashish, marijuana e cocaina per un introito illecito pari a circa mezzo milione di euro. L’assiduità e la regolarità delle forniture di droga ha evidenziato altresì il contatto con ambienti criminosi di livello superiore presso i quali poter trovare regolarmente lo stupefacente che poi veniva rivenduto dai marocchini ai nigeriani nel parchetto assicurando così una ben strutturata e collaudata “filiera dello spaccio” dai grossisti sino al dettaglio, passando per gli intermediari.

IL QUESTORE: “UNA DOVEROSA RISPOSTA AI CITTADINI”
Nel corso dell’esecuzione degli arresti, delle misure cautelari e delle perquisizioni sono stati rinvenuti ulteriori elementi a riscontro del già delineato quadro investigativo.
Nei confronti degli indagati richiedenti asilo, il Questore ha contestualmente attivato l’Ufficio Immigrazione per le proposte di revoca dello status di richiedenti asilo, presso le competenti Commissioni Territoriali. A margine dell’operazione di polizia sono stati rintracciati anche quattro cittadini gravati, a vario titolo, da precedenti di polizia, nei confronti dei quali è scattato il provvedimento di accompagnamento e collocamento disposto dal Questore ed eseguito a cura dei Poliziotti della Questura presso il CPR di Milano dove sono stati presi in consegna per il definitivo allontanamento dal territorio nazionale, grazie ai posti riservati e messi a disposizione dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale dell’Immigrazione.
Il Questore della Provincia Marco Odorisio ha sottolineato come “con questa operazione è stata data una doverosa risposta ai cittadini che hanno visto impiantarsi una vera centrale della droga a cielo aperto in un’area verde del centro cittadino, di fatto sottratta alla serena disponibilità e fruizione a favore delle persone. Ringrazio gli stessi cittadini che, in chiave di sicurezza partecipata, ci hanno costantemente segnalato e talvolta anche documentato quanto stava accadendo al parco di via Artigianelli dimostrando di possedere un ammirevole senso civico. Non ci fermeremo e proseguiremo nella costante attività di prevenzione ed anche giudiziaria, nella consapevolezza di dover dare quelle risposte quotidiane che il territorio e le comunità della provincia di Monza e della Brianza meritano”.