Concerti

Sold out per Springsteen a Monza il 25 luglio, ma anche i fan brianzoli criticano i prezzi da ricchi

Le date europee hanno prezzi nella norma, ma in America il sistema "dinamico" fa schizzare i costi anche a 2mila euro. Un patto tradito dal Boss del popolo.


Appuntamento il 25 luglio in Autodromo per gli irriducibili del Boss. Bruce Springsteen sarà a Monza per una delle tre tappe italiane del suo tour mondiale, partito la settimana scorsa da Tampa in Florida, ma proprio in questi giorni infuria la polemica sui costi dei suoi concerti. Sulla stampa americana e non rimbalza la notizia della chiusura di Beckstreet, il sito, punto di riferimento per milioni di fan, tra merchandising, scambio biglietti, e molti altri servizi, cesserà la sua pluridecennale attività con motivazioni che i vertici hanno chiarito on line: «Siamo alla fine della strada — ha scritto il direttore Christopher Phillips —. Ci sentiamo scoraggiati, abbattuti, delusi. E non sono i sentimenti a cui siamo abituati quando un tour di Bruce e la E-Street Band inizia».

IL CASO

Tutta colpa dei costi dei biglietti, così vertiginosi da tradire, è stato il concetto, quel rapporto di fiducia tra il Boss e a base popolare che lo ha sempre sostenuto e alla quale si è sempre rivolto.
La questione a dire il vero si gioca per lo più oltreoceano dove pietra dello scandalo è stata l’introduzione, per la prima volta nella lunghissima carriera del Boss, del sistema di dynamic pricing che fa aumentare i costi dei tiket proporzionalmente al numero di quelli venduti. Fino ad arrivare a mille, 2mila euro: cifre proibitive per quel “popolo” di cui si parlava.

TESTIMONIANZE

In Europa i costi sono invece calmierati e le cifre dei biglietti migliori si aggirano sui 150 euro. Alessandro, vimercatese 48enne che segue Springsteen fin da ragazzo (30 concerti, comprese date americane) ha già in tasca il tiket per Monza e dice: “ho pagato circa 120 euro e quest’anno ho acquistato anche i biglietti per Ferrara, Barcellona e Göteborg. In Europa i prezzi non sono bassi ma sono in linea con il mondo dei concerti. I biglietti che ho comprato per i miei figli, per i Maneskin a Barcellona, costano circa 80 euro”. Un irriducibile che ti fa pensare sia disposto a tutto pur di non perdersi una data del suo idolo. Invece no. “Sono tra i più critici per questa mossa, in America, è in contrasto con tutti i contenuti del Boss e rende i concerti inaccessibili a moltissimi”.

FAN

A Monza arriveranno da tutta Europa per la data di luglio. Fabio Zona, 44 anni, ha in tasca il biglietto che lo porterà in Brianza dalla sua città, Roma, dove lavora al Ministero della Cultura. Alle spalle una cinquantina di concerti e una venerazione musicale per il Boss. “Qui in Europa – commenta – non è tanto una questione di prezzi ma di coerenza. Springsteen ha sempre cantato gli ultimi, i lavoratori americani; si è sempre impegnato nel sociale, questa novità rende i suoi concerti degli eventi esclusivi. Per questo si fatica a digerire che anche lui abbia fatto questa scelta che, nel caso di altri personaggi, non solleva altrettanto rumore”.

La data monzese, comunque sia, è andata sold out già lo scorso anno, all’apertura delle vendite. Ad attendere il musicista migliaia di persone che forse, stavolta, avranno bisogno di qualche minuto in più per scaldarsi sulle note di “Born in the Usa”.

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