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Ucraina, a Monza un presidio per dire no alla guerra con bandiere e volantini fotogallery

Decine le persone coinvolte nella serata di giovedì 23 febbraio che, dalle ore 17 alle 19, hanno fatto sentire la propria voce con interventi, bandiere e volantini all'evento indetto da CUB (Confederazione Unitaria di Base), USB (Unione Sindacale di Base) e Osservatorio Antimafie MB "Peppino Impastato".

Presidio contro guerra in Ucraina Monza

Un presisidio per invocare un cessate il fuoco immediato tra Russia e Ucraina e un maggior impegno per la pace del nostro Paese è quello indetto da CUB (Confederazione Unitaria di Base), USB (Unione Sindacale di Base) e Osservatorio Antimafie MB “Peppino Impastato”, nella serata di giovedì 23 febbraio, a Monza. Decine le persone coinvolte che, dalle 0re 17 alle 19, hanno fatto sentire la propria voce con interventi, bandiere e volantini.

Tra le richieste del Comitato, anche quelle di stop all’invio di armi in Ucraina, di revoca delle sanzioni alla Russia e di uscita dell’Italia dalla Nato. L’obbiettivo quello di utilizzare le risorse “liberate dall’avventura guerrafondaia per gli aumenti di salari e pensioni, per la sanità pubblica e l’istruzione per tutti e per il diritto al lavoro e all’abitare, per tornare infine a un mercato del lavoro liberato dal precariato e dalle moderne forme di schiavitù” si legge nel documento redatto dagli organizzatori per l’occasione.

Presidio contro guerra in Ucraina Monza

“Noi abbiamo l’umiltà di voler rappresentare quella parte del nostro paese che è contro la guerra, contro l’invio delle armi dell’Italia all’Ucraina, contro ogni forma di violenza – ha dichiarato il presidente dell’Osservatorio Antimafie MB Marco Fraceti. “Si parla di una guerra annunciata da anni, rimasta sottotraccia e oggi a poco più di 2000 chilometri da Monza. Per anni le guerre sono state lontane dall’Europa, oggi ne abbiamo una alle nostre porte. Mentre noi parliamo muore un popolo, in Ucraina, che siano ucraini del Donbass o di Kiev. Dobbiamo impedire che questa situazione degeneri ulteriormente”.

E ha aggiunto: “Le nostre risorse andrebbero utilizzate meglio. In Brianza ad esempio si va avanti con progetti inutili e dannosi come la Pedemontana, equivalente a tre città che vengono costruite, e in generale si portano avanti tutta una serie di attività di consumo di suolo che creeranno gravi problemi alla salute dei cittadini. Perchè non investire di più nella sanità e negli aumenti salariali?”.

“Ad un anno esatto dall’invasione russa è ormai chiaro quanto questo conflitto abbia risvegliato da una parte le mire espansionistiche della NATO e dall’altra la rinascita di un pericoloso nazionalismo da parte della Russia – commentano dalla USB. “In questo contesto, la pericolosa corsa al riarmo sostenuta dalla NATO e dall’Unione Europea va fermata perchè la scellerata prospettiva di incrementare le spese militari al 2% del Pil di ogni singola nazione appartenente alla NATO avrà delle conseguenze nefaste sul piano sociale. Per questo diciamo no al governo della guerra e dei ricchi e no alle basi militari della NATO”.

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