Chiuso l’ortofrutta e multa per 30mila euro là dove è stato trovato il cadavere

Oltre 30mila euro di multa e saracinesche abbassate. I Carabinieri di Vimercate sono tornati nel negozio dove a febbraio è stato trovato un cadavere.
Oltre 30mila euro di multa e saracinesche abbassate. I Carabinieri di Vimercate sono tornati a Carnate, nel negozio di ortofrutta dove, il 18 febbraio scorso, è stato trovato il cadavere di un dipendente 32enne. Questa volta, però, i militari hanno denunciato il proprietario, ed elevato sanzioni da capogiro, per via di due lavoratori “in nero”, carenze igienico sanitarie e omessa tracciabilità degli alimenti.
Gli uomini dell’Arma vimercatese, insieme al Nucleo Antisofisticazione e Sanità e al Nucleo operativo del Gruppo Tutela Lavoro, entrambi provenienti da Milano, hanno dunque passato al setaccio l’esercizio commerciale che, oltre a vendere frutta verdura, è anche macelleria e pescheria.
Oltre ad identificare i dipendenti, i militari specializzati hanno rilevato alcune violazioni. In particolare due lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno, due “in nero”, e la mancata redazione del “documento valutazione rischi” da parte del titolare (multa di oltre 26mila euro).
Ma non solo: il NAS avrebbe infatti evidenziato carenze igienico sanitarie, la mancata applicazione delle procedure di autocontrollo ed omessa tracciabilità degli alimenti, elevando sanzioni per circa 5mila euro ed imponendo al proprietario, egiziano 45enne, la chiusura del negozio con sospensione dell’attività commerciale sino al ripristino delle condizioni previste.
I controlli sono scaturiti in seguito alla morte di un 32enne nella cantina dell’esercizio commerciale – dove dormiva – e sulla cui cause del decesso sono ancora in corso accertamenti.

LA TRAGEDIA
Lo scorso 18 febbraio nella cantina del negozio di ortofrutta, a pochi passi dalla stazione, è stato rinvenuto il cadavere di un giovane. Il ragazzo, dipendente dello stesso esercizio commerciale, è stato trovato privo di vita nel seminterrato dove dormiva.
Sul luogo del ritrovamento ci sarebbe stata anche una stufetta. Se così fosse ad ucciderlo potrebbe essere stata una fuoriuscita di monossido. Ancora si attende l’esito dell’autopsia.
Sul posto i Carabinieri e la Scientifica, oltre al personale del 118. Quando i medici sono arrivati, purtroppo, non hanno potuto far altro che confermare il decesso.
Un nuovo sopralluogo poi, il 28 febbraio. Al momento sulla vicenda vige la massima riservatezza.