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Un “contratto” speciale, a Monza ecco la Quaresima degli studenti dell’Hensemberger

27 marzo 2023 | 08:34
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Un “contratto” speciale, a Monza ecco la Quaresima degli studenti dell’Hensemberger

Quasi 300 ragazzi di 18 classi dell’istituto di via Berchet hanno deciso di firmare un patto con il docente di religione per impegnarsi in qualche rinuncia o azione. L’obiettivo è migliorare se stessi.

Monza. L’importanza del lavorare in gruppo, la costanza nel raggiungere obiettivi di miglioramento personale, il costruire un rapporto sano di comunicazione e fiducia tra il mondo degli adulti e quello dei giovani. Tutto, insomma, ma non un gioco, l’iniziativa che sta coinvolgendo circa 300 studenti di 18 classi dell’Iti “P.Hensemberger” di Monza. Che per tutto il periodo di questa Quaresima hanno deciso di sottoscrivere un “contratto” davvero particolare.

La controparte in causa, se così vogliamo definirla, è il docente di religione, Lorenzo Fossati, con il quale i ragazzi si sono ufficialmente impegnati, con tanto di firma, a rinunciare a qualcosa o a compiere determinate azioni nei 40 giorni precedenti alla ormai vicina Pasqua.

“L’obiettivo è girare in chiave pedagogica i fioretti quaresimali cristiani – spiega Fossati – voglio aiutare i miei alunni a capire che si può cambiare comportamento, si può migliorare noi stessi perché non siamo destinati a convivere con i nostri vizi”.

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“I ragazzi di oggi, purtroppo, in una società fondamentalmente individualista, sono abituati a vedere negli adulti e nelle figure che sono al di sopra di loro, genitori, professori e Dio, un nemico ai propri piaceri – continua il docente di religione dell’Hensemberger – questa mia proposta, che ho già portato avanti negli anni scorsi in altri istituti scolastici in cui ho insegnato, è un modo per affermare il valore dell’educazione, dell’autorità buona, quella non calata dall’alto”.

I FIORETTI

Il campionario delle rinunce e delle promesse che quasi 300 alunni dell’Hensemberger, ma anche qualche docente, stanno portando avanti in queste settimane è vario e decisamente interessante. C’è chi non sta dicendo parolacce o bestemmie. Altri non usano il telefonino durante le ore di lezione in classe o lo studio a casa.

Altri ancora hanno smesso di fumare oppure si sono impegnati a non prendere insufficienze o a costruire rapporti positivi e rispettosi nei confronti di genitori e professori. C’è perfino chi ha iniziato a pregare o ad andare a Messa. Qualcuno, semplicemente, ma nemmeno tanto, ha deciso di non riposare il pomeriggio per dedicarsi allo studio e andare così a letto presto la sera.

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Se state pensando che tutto questo possa essere solo un insieme di buoni propositi, magari gettati al vento nella maggior parte dei casi, vi state sbagliando. “Ogni settimana chiedo come sta andando a ciascuno degli alunni che hanno firmato il “contratto” con me – spiega Fossati – in base a quello che mi dicono anche i compagni, che si aiutano a vicenda per essere onesti e sinceri, ma a volte parlando direttamente con i genitori, metto poi un voto all’impegno di ciascuno”.

Il risultato finale, una volta terminata la Quaresima, prevede un premio per gli studenti meritevoli. “Dopo le vacanze di Pasqua porterò in classe un segno di ringraziamento, probabilmente una brioche, a coloro che hanno lavorato per mettere in pratica il fioretto – assicura il docente di religione – il riconoscimento più grande, comunque, è l’essere riusciti a cambiare“.

COSA RESTERA’

La Quaresima non è ancora terminata e quindi è presto per fare un’analisi definitiva di quanto gli studenti dell’Hensemberger di Monza siano riusciti a rispettare i propri fioretti. Una cosa, però, è già sicura. “I ragazzi dentro loro stessi hanno la voglia di lottare contro i propri vizi – sostiene Fossati – se lo fanno in gruppo, come in questo caso, si sentono incoraggiati, un po’ come la corrente che scorre in un fiume“.

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“Sono sicuro che in molti dei miei studenti questa esperienza lascerà qualcosa, negli anni passati c’è anche chi ha deciso di continuare il fioretto almeno fino alla fine dell’anno – continua il docente di religione – in tutti, comunque, resterà il desiderio di continuare a migliorarsi e questo è già un grande successo”.

Il primo ad avere questa sensazione sarà probabilmente proprio il prof. Fossati, che a sua volta sta facendo il suo fioretto. “Con mia moglie ci siamo impegnati ad ubbidirci reciprocamente perché dall’obbedienza nasce l’amore” afferma.