Desio, abbattuti due vecchi faggi al parco comunale

Il vicesindaco e assessore all’ambiente Villa spiega: “I due alberi erano morti e pericolanti, stiamo facendo diverse opere di manutenzione”. Paolo Conte di Legambiente sottolinea: “Per il parco serve un piano di gestione, bisogna andare oltre le emergenze”
Al parco comunale di Desio sono stati abbattuti due vecchi faggi. Nei giorni scorsi, la protezione civile ha messo in sicurezza l’area e venerdì mattina i tecnici sono intervenuti per abbattere i due alberi, ormai morti, nel prato piccolo, quello che si affaccia sulla via Roma. “I due faggi erano morti: dopo la relazione dell’agronomo, sono stati abbattuti entrambi” spiega il vicesindaco e assessore all’ambiente Andrea Villa. Entrambe le piante si trovavano su una piccola collina e ultimamente l’area intorno era stata recintata, per evitare danni, dato che erano a rischio crollo. Nel parco, e in generale nelle aree verdi della città, nelle scorse settimane sono stati fatti diversi interventi di manutenzione, tra potaure e abbattimenti di vecchie piante ormai morte.

Conte (Legambiente): “Serve un piano di gestione per il nostro Central Park”
Sulla gestione del parco interviene Paolo Conte di Legambiente, responsabile dei volontari del parco comunale. “Non c’è un piano di gestione” afferma l’ambientalista. “Negli ultimi 20-30 anni, nessuna amministrazione comunale che si è succeduta è riuscita a gestire il parco. E’ un parco storico, il nostro Central Park, il cuore verde della città. Chi decide cosa piantare e dove? Quando una pianta muore, dopo che è stata abbattuta, si deve già sapere cosa piantare, che tipo di pianta. Si interviene invece solo con l’emergenza”.

“Area transennata da almeno due anni”
All’ingresso principale del parco, sottolinea Conte, da parecchio tempo ci sono delle transenne che delimitano un’area perchè il terreno sta cedendo. “Le transenne delimitano una rottura dei famosi canali idraulici del giardino: sono lì ormai da due anni. Non ho visto nessun tipo di riscontro da quando ho fatto la segnalazione. Questi sono problemi del passato che continuano a trascinarsi ancora oggi. Il nostro parco è inserito nella rete dei giardini storici, ma nella gestione non è cambiato nulla. I volontari arrivano fino ad un certo punto, non possono andare oltre. Noi possiamo pulire, ma non possiamo potare le piante o fare cose di cui il parco avrebbe bisogno. Non aspettiamo i fondi del Pnrr. Non ci vuole una grande opera, ma tante piccole opere, messe una in fila all’altra”
