Desio, i volti delle donne delle culture non globalizzate in mostra alla Casa delle Donne

La mostra “Donne in Bilico” di Anna Alberghina presenta una serie di ritratti di donne di mondi lontani, colte nella loro bellezza. L’esposizione è aperta fino a domenica prossima e rientra nelle iniziative promosse per la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne.
Volti di donne di mondi lontani, non ancora del tutto globalizzati. Sono le immagini della mostra “Donne in bilico” allestita nella sede della Casa delle Donne di Desio, in via Lampugnani 80, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne. L’autrice è la fotografa Anna Alberghina, di professione medico, appassionata di viaggi e di etnografia. Da anni si dedica al fotoreportage di viaggio e finalmente è riuscita a realizzare il sogno di allestire una mostra, già esposta nei mesi scorsi al Museo Arte e Scienza di Milano.

“Da molto tempo avevo in mente di fare questa mostra – ha spiegato all’inaugurazione sabato scorso – La rassegna completa è composta da cento ritratti, qui abbiamo esposto una selezione”. Dalle piccole danzatrici di Bali alle donne in burqa, dalla bimba nomade del Tibet alla donna Afar della Dancalia, nel corno d’Africa. Tutte colte dall’obiettivo di Anna Alberghina nella loro bellezza. “Spinta da una forza interiore, viaggio alla ricerca di popoli intatti di cui desidero conservare una traccia per salvarli dall’anonimato o, peggio, dall’oblio. Il mio sguardo non cerca la violenza, le sofferenze o le guerre ma si concentra sulla bellezza” spiega la fotografa.

“ Celebrando la bellezza e l’originalità di queste comunità legate a tradizioni ancestrali, mi ripropongo di sensibilizzare la nostra società ad un problema che sembra ignorare: se continueremo ad esportare in modo cieco i nostri modelli, l’eredità di queste culture scomparirà per sempre. Proprio coloro che noi consideriamo “selvaggi” possono, invece, trasmetterci valori che noi abbiamo perduto. Possono darci lezioni di speranza, di ottimismo, di coraggio, di solidarietà, di amicizia. Se scompaiono, muore con loro anche una parte di noi. Troppo spesso dimentichiamo che la perdita dell’identità culturale è un fenomeno assai più grave della mancanza di cibo e scuole. Per molti gruppi etnici equivale al desiderio di lasciarsi morire”.

Le fotografie sono dedicate alle donne, “le più tenaci custodi della tradizione”. “Donne che nonostante le sofferenze e i sacrifici, hanno sempre curato la loro bellezza”. L’incontro è sempre arricchente. “Affacciarmi al loro mondo è stato per me un privilegio raro che mi ha resa consapevole di ciò che ho guadagnato ma soprattutto di ciò che ho perduto, dei valori che ho perso” ha sottolineato la fotografa.

La mostra è realizzata in collaborazione con l’associazione Donne Vive, a cui va il ricavato della vendita del catalogo. L’esposizione resta aperta anche il prossimo fine settimana, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Domenica alle 16 sarà presentato il libro “Testarde. Storie di atlete italiane dimenticate” di Caterina Caparello. Le iniziative fanno parte del calendario degli eventi per l’8 marzo, realizzato col patrocinio del comune di Desio.