Giovani in sciopero per l’ambiente. Si sono presentati a Monza per difendere un futuro sempre più minacciato dall’inquinamento. Il primo nemico sono le automobili, principale causa delle emissioni di CO2: gli studenti hanno deciso di bloccare le strade e di marciare a piedi per il centro della città. Per le vie musica, trombette e cartelloni hanno sostituito il rombo dei mezzi di trasporto, ma ancor più assordante è stato il coro generato dalle giovani voci dei protestanti: “le città diventano sempre più invivibili, con temperature estreme e stili di vita non consoni al benessere personale e collettivo”.
Altro loro obiettivo è quello di svegliare la classe politica che decide di ignorare o non affrontare il problema e dalla quale non si sentono rappresentati.
“Sono contenta che siamo riunisciti a organizzare uno sciopero – dichiara Giulia Gherardi, una delle partecipanti allo sciopero – perché vuol dire che le persone sono attive. Sottolineo che Monza è diventata la città satellite di Milano, ma nonostante questo scendiamo in piazza a Monza perché abbiamo delle rivendicazioni da fare sul nostro territorio. Siamo un movimento che fa politica dal basso e che fa un lavoro di cura della nostra città perché vogliamo viverla. Sarebbe più semplice andare a Milano, ma scegliamo di fare politica dal basso a Monza che è anche un comune ostile come mentalità”.
Articolo aggiornato il 27/04/2024, 16:29
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