Lissone, all’Istituto Meroni “L’impresa è una mimosa”: parità di genere oggi nei luoghi di lavoro

Con la collaborazione del Consolato Provinciale dei Maestri del Lavoro Monza e della Brianza si è affrontato il tema dell’emancipazione femminile e del ruolo della donna nel mondo del lavoro
Gender gap e disparità tra uomo e donna e in particolare sul luogo di lavoro. Questi i temi che si sono trattati ieri mattina 6 marzo, all’Istituto Meroni, di fronte ad una platea di studenti. Ad organizzare la tavola rotonda dal titolo “L’impresa è una mimosa”, il Console Provinciale dei Maestri del Lavoro, Marco Cantù, e Raffaella Parapetti, Vice Console provinciale.
Se domani, 8 marzo, è la festa della donna, una ricorrenza che ricorda l’importanza e il rispetto che si deve avere nei confronti del genere femminile, i Maestri del lavoro hanno voluto ieri mettere sotto la lente la questione femminile nei luoghi di lavoro. “Siamo qui oggi – dice Parapetti – per testimoniare attraverso le esperienze di Elena Natali e Anna Vimercati che oltre all’impegno delle istituzioni sta a ciascuno di noi avere un approccio differente nei confronti del divario di genere”. Elena Natali è socio amministratore LCA Natali di Brugherio; Anna Vimercati ricopre il ruolo di coordinatrice presso KSB Italia offers & application engineers – valves. Sono state invitate per portare la loro testimonianza in merito
Divario di genere: i dati
Il mondo del lavoro è attanagliato dal problema del gender gap e dalla disparità tra uomo e donna. “Ci sono degli studi – riporta Parapetti – che dimostrano come il divario di genere, oltre a essere ingiusto, è un costo sia per la società che per le imprese”.
In Italia si registra una proporzione di 9.763.000 donne occupate rispetto a 13.452.000 uomini. La differenza salariale raggiunge invece il 4,2% a svantaggio delle donne. Sarebbe compito della Repubblica, come recita la Costituzione, rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini.
Il ruolo della scuola
La scuola è l’istituzione dove più è forte il sentimento e la consapevolezza che si vuole raggiungere questa parità. Anzi, dagli interventi degli studenti si capisce come per le nuove generazioni il tema non sia la differenza tra uomo e donna, quanto piuttosto che ci siano alcuni che la sostengano. “La mia laurea mi ha aiutato molto ad abbattere i pregiudizi legati a una donna all’interno della realtà metalmeccanica, che è prettamente maschile – ha affermato Vimercati, e ha aggiunto – Nella nostra azienda, la KSB Italia di Concorezzo, uomini e donne hanno le stesse opportunità lavorative e occasioni di fare carriera.”
L’8 Marzo è una battaglia culturale. I recenti eventi in Iran, con gli avvelenamenti presso le scuole femminili, ricordano come in certi Paesi alle donne siano ancora negati i diritti fondamentali: la libertà di manifestazione del pensiero, la libertà di autodeterminazione, la libertà sessuale, l’istruzione e il lavoro.
“La scuola italiana – sostiene il professore Messana – è il luogo in cui più si cresce alla pari e in cui questa differenza di genere non si trova”.