A Monza ecco “al-Fly”, il locale di design dove tutto è eco-sostenibile

In via Bergamo, 6 è stato inaugurato un open space dove i materiali d’arredamento sono riciclati, il cibo e le bevande sono all’insegna della stagionalità e territorialità.
Monza. L’attenzione all’ambiente e all’economia circolare sta diventando un must da sbandierare un po’ ovunque, a volte a sproposito. Nel caso di “al-Fly“, locale di design che ha aperto da circa un mese a Monza in via Bergamo, 6, invece, la mentalità green non è soltanto uno degli elementi dell’attività commerciale. Anzi, ne definisce, addirittura, l’essenza. Sia nei materiali usati per l’arredamento del locale, sia per il cibo e le bevande che vengono serviti ai clienti, sia, non da ultimo, nella tipologia di business che viene portata avanti.
Dietro “al-Fly”, che nel nome richiama la traduzione inglesizzata dell’espressione gergale “al volo”, tipica del nostro territorio, ci sono i tre soci fondatori del locale, Corrado, Luca e Giulia e il loro giovanissimo staff fatto di persone più vicine ai venti che ai trenta anni. A mettere tutti insieme c’è la voglia di coniugare il rispetto dell’ambiente, l’alta qualità e la stagionalità dei prodotti, rigorosamente italiani.

Questo particolare mix si accompagna alla promozione dell’arte, soprattutto giovanile e alla diffusione della musica, che illumina di note colorate questo open space i cui spazi interni sono concepiti anche per ospitare eventi in grado di soddisfare diverse tipologie di clientela.
L’IDEA
Le origini di “al-Fly”, che va ad arricchire l’offerta di locali di via Bergamo, a due passi dal centro storico di Monza, affondano le radici letteralmente nella storia. “Abbiamo riportato alla luce le mura antiche di questo luogo, compreso il soffitto a volta, che nel Quattrocento è stato anche un convento – spiega Corrado – nei secoli si sono succedute diverse attività, l’ultima delle quali, prima di noi, è stata per 40 anni un’oreficeria che poi ha chiuso i battenti”.
“Nella logica di fare un incrocio tra antico e moderno, abbiamo costruito uno spazio unico in cui, però, si possono notare colonne di granito e una finestra restaurata da Giulia che ha una specifica formazione nel settore” aggiunge Luca.

Dalla storia all’attualità il passo è durato quasi due anni ed è stato all’insegna del recupero dei materiali. “Le sedute sono fatte con jeans Levi’s degli anni ’70, i tavoli sono costituiti da vetri graffiati riciclati, le luci sono a led e le pannellature sono di alluminio costituito da lattine riciclate – spiega Corrado – le maestranze a cui ci siamo rivolti, dal fabbro al tappezziere, poi, sono del territorio brianzolo“.
I PRODOTTI
La propensione all’ecosostenibilità di “al-Fly”, che ha ben cinque metri di banco bar con una bottigliera a vista dal particolare design, è evidente anche in un menu in cui la scelta di cosa si può bere e mangiare, tra spritz, drink, vini di qualità, svariati toast e tartare di carne e pesce, è improntata fortemente alla naturalità.
“Abbiamo una serie di bevande aromatizzate e depurative e un’ampia selezione di frutta essiccata – spiega Luca – non abbiamo un magazzino deperibile e serviamo birra per caduta, cioè spillata direttamente dalle botti in modo che conservi il suo sapore originario ed artigianale”. “Inoltre abbiamo totalmente abolito la plastica – continua – anche le cannucce non sono di questo materiale e i nostri bicchieri sono biodegradabili”.

Nel locale “al-Fly” la filosofia green è perseguita anche attraverso il cosiddetto business liquido. “Si tratta di ridurre i costi nel processo di gestione dell’attività e gli sprechi, alzando allo stesso tempo la qualità dell’offerta” afferma Luca che, nonostante i suoi 26 anni, gira il mondo da tempo come musicista suonando la chitarra e il violino da turnista e in produzioni televisive importanti.
“Al-Fly non ha la cucina e il cibo, compreso il pesce fresco, ci arriva sottovuoto e mono-porzionato – continua – questo ci consente di non dover buttare praticamente nulla a fine giornata”.
IL CONTESTO
La missione di “al-Fly” non si ferma al dare il proprio contributo per rendere più vivibile, dal punto di vista ambientale, il mondo in cui viviamo. Ma punta anche a promuovere Monza e la sua storia. A partire da quella via Bergamo che fino a non molti decenni fa era ancora uno degli ingressi principali della città. E negli ultimi anni è troppo spesso balzata agli onori della cronaca per la cosiddetta “mala movida”.

“Crediamo fermamente che via Bergamo possa essere in particolare il luogo dove Monza sviluppi nuove tendenze ed esprima la propria vitalità – afferma Luca – per questo abbiamo intenzione di studiare con gli altri locali iniziative che speriamo possano avere l’appoggio anche del Comune“.
Riempire via Bergamo di petali rosa in occasione del recente San Valentino è solo un esempio. “Al-Fly, dove l’organizzazione di eventi è, nelle nostre intenzioni, una delle attività principali, ospiteremo a rotazione mostre d’arte, soprattutto di giovani emergenti” annuncia Luca, che insieme a Corrado è anche socio di Musicontacts, un’agenzia di spettacolo di Milano con più di 30 anni di esperienza.

“Su questo aspetto abbiamo già avviato una collaborazione con Marta Valtolina, che è docente di Discipline progettuali scenografiche all’Istituto delle Preziosine di Monza e di Costumi per lo spettacolo all’Accademia delle Belle Arti di Venezia” aggiunge.
Insomma “al-Fly” gli ingredienti, alimentari e non, sono molti. Solo il tempo potrà dire se basterà per porre le basi per aprire nuove strade o, almeno, nuove visioni di quelle già esistenti.