Omicidio di Desio, preso il presunto killer: la vittima strangolata con un tubo

35enne, di nazionalità marocchina, è ritenuto il presunto killer di un connazionale il 28 agosto 2022.
Clamorosa svolta nel giallo di Desio. I militari della Compagnia Carabinieri di Desio hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Monza, nei confronti di un 35enne, di nazionalità marocchina, ritenuto il presunto killer di un connazionale il 28 agosto 2022. Le indagini, coordinate dalla Procuratore Dott. Claudio Gittardi, sono state avviate grazie alle dichiarazioni di una persona informata sui fatti, anch’essa di nazionalità marocchina, che ha consentito il rinvenimento del cadavere sepolto in pochi centimetri di terra in un campo di granturco adiacente all’ex Casa Mandamentale di Desio. L’uomo avrebbe inoltre indicato nel seminterrato della struttura il luogo del delitto; dove i militari hanno poi trovato gli effetti personali della vittima utili alla sua identificazione.
SOFFOCATO CON UN TUBO DI GOMMA
“A carico del fermato sono state acquisite sommarie informazioni testimoniali ed individuate tracce biologiche, allo stesso appartenenti, sulla scena del delitto ed in particolare sul tubo di gomma utilizzato per cagionare la morte della vittima mediante strangolamento dopo che la stessa era stata colpita al tronco e al capo” spiegano dalla Procura.
La vittima, un operaio 50enne, sarebbe dunque morto per asfissia, questo è quanto emerso dall’autopsia.
Vicino al cadavere, riconosciuto dalla compagna, seppur in stato di decomposizione per essere stato esposto alle torride temperature di agosto, era stata trovata anche una pala, usata per la sua sepoltura.
DEBITO DI DROGA
Alla base del delitto ci sarebbero questioni di droga – per un debito mai saldato dalla vittima – L’operaio, legato mani e piedi, è stato picchiato con brutale ferocia e colpito al tronco e al capo per poi essere soffocato con un tubo intorno al collo, oggetto che poi ne ha provocato la morte per asfissia. A quel punto, il corpo senza vita è stato trasferito nel campo a poche centinaia di metri di distanza, con l’ausilio di un carrello della spesa.
Ad inchiodare il 35enne sarebbero state le tracce biologiche rinvenute sul luogo del delitto, così come sul tubo e sulla pala. L’identità della vittima, invece, è stata ricostruita grazie ai riscontri dell’autopsia e ai rilievi del Reparto Investigazioni Scientifiche dei carabinieri che ha repertato l’area e il teatro del delitto. Così come grazie al documento di identità del 50enne, recuperato dai militari in un’area poco distante.
PROSEGUONO LE INDAGINI
Le indagini dei Carabinieri di Desio, agli ordini del Maggiore Luigi Perrone, proseguono per l’individuazione di eventuali complici.
Il presunto omicida, è stato riconosciuto e fermato a Lissone, nei pressi di un esercizio commerciale. Il 6 marzo, poi, l’udienza di convalida del fermo di indiziato di delitto. L’uomo attualmente si trova ristretto presso la Casa circondariale di Monza.
Il 35enne, pregiudicato per reati di spaccio di sostanze stupefacenti, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, ora dovrà rispondere di omicidio e occultamento di cadavere.