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Oreno, tutta la passione per il teatro dell’attore e regista Fabrizio Perrone

15 marzo 2023 | 09:27
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Oreno, tutta la passione per il teatro dell’attore e regista Fabrizio Perrone

Il direttore della sezione giovani della Compagnia filodrammatica è sul palco sin da bambino. Tra i suoi spettacoli di maggior successo il monologo “Novecento”. Il 18 e il 19 marzo debutta “Duello (il gioco dell’assassino)”.

Oreno. Diverse ricerche scientifiche hanno stabilito che le passioni sono scritte anche nei geni di ognuno di noi. Nel caso di Fabrizio Perrone, attore e regista, che dal 2005 dirige gli allievi giovani della Compagnia filodrammatica orenese, ci sono pochi dubbi che il teatro sia parte fondamentale del suo Dna sin dalla nascita.

Perrone, che attualmente lavora a Sky ed è stato autore di montaggio e assistente alla regia di diversi programmi televisivi, infatti, è salito sul palcoscenico a soli 9 anni per merito del papà Massimo, direttore nel tempo libero della scuola di teatro di Oreno di Vimercate.

Da allora Perrone, che nel frattempo si è laureato in cinema e teatro presso l’Università Cattolica di Milano e si è formato in ambito teatrale alla scuola di Quelli di Grock di Milano, non è più sceso dal palco.

E alle soglie dei 40 anni, che compirà il 20 agosto di quest’anno, può vantare l’allestimento di diversi spettacoli. Che dalla Brianza hanno superato i confini della Lombardia. Raccogliendo diversi premi e riconoscimenti.

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Su tutti il monologo “Novecento”, tratto dall’omonimo testo di Alessandro Baricco, che è nato nel 2006 come regalo di compleanno di Fabrizio a suo papà. Rivisitato nel 2018, “Novecento” continua a mietere successi. Anche in festival nazionali.

In quest’intervista Perrone, che tra il 18 e il 19 marzo debutterà al Teatro di Oreno con il suo ultimo spettacolo, “Duello (Il gioco dell’assassino)”, ci racconta come si è sviluppata la sua passione per il teatro, dove lo sta portando e quanta strada ci sia ancora da percorrere.

LA PERSONA E IL PERSONAGGIO

Fabrizio, tu sei milanese di nascita, ma vivi in Brianza, ad Oreno per l’esattezza, sin dall’infanzia. Come è nato il tuo amore per il teatro?

Mio padre per hobby prese in mano la scuola di teatro a Oreno e così a 9 anni mi ritrovai sul palcoscenico a interpretare in uno spettacolo un bambino che accompagna un angelo sulla terra. Da lì l’amore per il teatro è scoppiato.

Ho continuato a recitare con papà finché all’Università ho frequentato un corso di comunicazione a indirizzo cinema e teatro. In parallelo ho preso in mano la sezione giovani della Compagnia filodrammatica orenese diventandone regista e attore.

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Proprio la tua attività alla guida dei giovani della Compagnia filodrammatica orenese è stata ricca, in quasi 20 anni di esperienza, di spettacoli. Quali i più significativi?

Il primo progetto, “Viaggio di un principe” è stato un musical tratto da “Il piccolo principe”, il celebre libro di Antoine de Saint Exupery. Lo spettacolo vede l’alternarsi sul palco di ballerini e giovani attori, che hanno curato anche la preparazione, la scrittura e la messa in scena, in un tripudio di luci suoni e colori.

Negli anni seguenti la Compagnia ha portato in scena “Nodo alla gola”, un giallo tratto da un film di Alfred Hitchcock, la commedia brillante “Rumors” di Neil Simon, “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde, “Carnage”, “Segreti di famiglia”, tratto dalla piece teatrale “Agosto. Foto di famiglia” e, dopo la pandemia, la divertentissima e originale “Black Comedy”.

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La lista dei premi e dei riconoscimenti ottenuti in diversi festival da questi spettacoli è lunga. Ce la puoi riassumere?

“Viaggio di un principe” ha vinto il primo premio di secondo livello del GATAL (Gruppo Attività Teatrale
Amatoriale Lombardia). “Nodo alla gola” si è aggiudicato il premio Miglior Spettacolo presso la rassegna “Palcoscenico sotto le stelle” di Concorezzo e “Rumors” si è aggiudicato il premio di miglior spettacolo alla rassegna di Ronco Briantino. “Carnage” è stato scelto per inaugurare la rassegna “Sipario” organizzata da GTtempo di Carugate.

Il tuo maggior successo teatrale, fino a questo momento, è sicuramente il monologo “Novecento”, che a febbraio è tornato in scena al teatro di Oreno dove ha fatto il suo debutto più di dieci anni fa. Di cosa si tratta?

Questo spettacolo racconta la storia di Danny Boodmann Novecento, un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, che ogni sera si esibiva sul Virginian, un piroscafo che faceva la spola tra Europa e America.

L’intreccio dell’emozionante trama, che già nel 2013 ha vinto la rassegna “Palcoscenico sotto le stelle” di Concorezzo, nella sua attuale rivisitazione si è aggiudicato nel 2022 il prestigioso premio regionale SIPARIO, organizzato da GTTempo, come miglior spettacolo della Lombardia.

Ha inoltre conquistato ben 13 premi presso 4 festival nazionali: il Premio teatrale nazionale Folle d’Oro di Fossano (Cuneo), il Concorso Nazionale di teatro amatoriale presso Tegoleto (Arezzo), il Festival Nazionale Serpente aureo di Offida (AP), Concorso teatrale internazionale città di Chivasso (TO).

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Stai per debuttare al Teatro di Oreno con lo spettacolo “Duello (il gioco dell’assassino)” per la regia di Pietro Baio, dove il 18 e il 19 marzo reciterai insieme ai giovani della Compagnia filodrammatica orenese. Quali gli elementi principali della trama?

Si tratta di un avvincente giallo sul quale lavoriamo da 7 mesi. Narra di un romanziere che invita un modesto pasticcere nella sua magione con una futile scusa. Da lì partirà un gioco al massacro nel quale ci scapperà anche il morto.