Samuele, il pastore che tiene in vita la transumanza passando da Arcore

6 marzo 2023 | 15:37
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Samuele, il pastore che tiene in vita la transumanza passando da Arcore
Samuele Gerosa, 38 anni, pastore.

Ogni anno trascorre un mese nei prati di Silvio Berlusconi a La Ca’: “lavoravo in fabbrica, ora sono libero”.

Samuele Gerosa, il pastore che attraversa la Brianza tutti gli anni, è tornato. Oggi le sue pecore, 900 la scorsa settimana con una previsione di arrivare a 1500 in questi giorni, pascolano nei prati de La Ca’ di Arcore, zone inserite nel Parco della Valle del Lambro. Sono l’oggetto dell’entusiasmo dei bambini e della nostalgia degli anziani che la transumanza se la ricordano quando era largamente diffusa in tutto il territorio nazionale, “oggi è un fenomeno riconosciuto Patrimonio dell’Umanità – spiega il pastore – ed è sempre più raro. L’altro giorno un ragazzino vedendo il gregge diceva a suo padre che non credeva esistessero davvero le pecore in queste zone”.

pastore arcore samuele gerosa

COMANDA LA NATURA

Lo racconta con una punta di rammarico e una d’orgoglio, il pastore bergamasco che gira la Lombardia e i pascoli degli alpeggi. Ha 38 anni e una vita fuori dall’ordinario fatta di fatica, terra, lavoro fisico e ritmi della natura. È socievole, racconta ai curiosi che si avvicinano il suo errare per vie secondarie e boschi, come quelli che ha attraversato da Montevecchia ad Arcore le scorse settimane: 15 giorni di cammino. Ma se ti avvicini troppo alle sue pecore ti redarguisce senza andare per il sottile, soprattutto se sei a spasso con il cane. Questione di equilibri della natura, le pecore si spaventano e magari non mangiano. È una regola inesorabile a cui Samuele Gerosa ha accettato volentieri di piegarsi nel 2009, quando ha lasciato la fabbrica in cui passava la giornata a lucidare stampi di ferro, per seguire le pecore (razza gigante bergamasca) per conto di una delle pricipali famiglie d’allevatori della zona, i Galbusera. La mattina alle 8.30, mentre tanti coetanei si allacciano la giacca ed entrano in ufficio e altri varcano i cancelli delle industrie lombarde, Samuele esce dalla roulotte piazzata accanto al gregge e inizia a occuparsi degli animali. “Vivo all’aperto tutto il giorno e incontro tante persone diverse – racconta – non tornerei mai più indietro, in una fabbrica, con quel senso di soffocamento che la sera provavo dopo una giornata da operaio”.

pastore arcore samuele gerosa

Ad Arcore, tra i campi di Silvio Berlusconi e quelli fronte Millepiedi, trascorre circa un mese all’anno, “ormai mi sento del posto, conosco tanta gente e mi appoggio per l’acqua e altre necessità alla stalla di Roberto Redaelli a Lesmo”. L’acqua, appunto, un problema che negli ultimi anni sta presentando il conto anche agli allevatori. Gerosa viaggia con un serbatoio sul furgone che riempie costantemente e poi svuota nelle vaschette disseminate nel pascolo, “per fortuna il benessere animale è un tema abbastanza sentito e tutelato dalla legge: in genere i comuni ci accolgono con piacere e ci fanno usare l’acqua”.

IL MERCATO ISLAMICO

Tra i suoi animali ci sono anche muli e alcune mucche, “quelle non le vendiamo, le tengo perchè mi piacciono”, dice. Le pecore invece sono destinate al mercato islamico, legato alla Pasqua che cadrà a giugno. Tutto il gregge sarà venduto a famiglie musulmane che acquistano un capo e se lo dividono, mentre nelle stalle della bergamasca altre pecore stanno partorendo i nuovi agnellini.

LE TAPPE

Tra qualche settimana Gerosa ripartirà ubbidiendo ai prossimi comandamenti che il ciclo naturale del suo lavoro gli impone: il cammino a ritroso nel verde dei campi, le analisi del sangue di Ats su tutti i capi per verificarne le condizioni, la tosatura e il trasferimento in alpeggio intorno a maggio. Quella della tosatura è una fase che ci si immagina complessa e lunghissima, ma la verità è che si risolve in pochi giorni: “arriva una squadra di operatori, quasi tutti lombardi, meno di 10 persone che in pochi giorni tosano 1500 animali. Poi trasferiscono la lana lavata e imballata in Sicilia. In Italia è un rifiuto speciale, ma in Belgio la utilizzano per la coibentazione degli edifici” spiega Gerosa. Un mondo lontano anni luce dalla quotidianità della Brianza industriale, che ad Arcore rivive però ogni anno, quasi come una rievocazione teatrale. Tutto grazie a un 38enne dallo sguardo un po’ gitano che al conformismo ha preferito la libertà.