Seveso, i vertici di Pedemontana presentano il progetto in consiglio comunale

All’assise hanno preso parte i dirigenti e i tecnici di APL.
Non c’è stata solo polemica (leggi qua) nell’ultimo consiglio comunale di Seveso. La seduta di lunedì 27 febbraio è stata anche l’occasione per parlare di un tema molto caldo che vede coinvolta la città: Pedemontana. All’assise hanno infatti preso parte i dirigenti e i tecnici di APL che hanno illustrato ai consiglieri e al pubblico il progetto e le opere che interesseranno nei prossimi anni la città.
In particolare sono stati snocciolati numeri e dati della futura autostrada. Il project manager Andrea Monguzzi ha ricordato che la tratta B2 è di 9,6 chilometri (di cui 4,5 in trincea, 2,2 in rilevato, quasi 3 km in galleria artificiale e 200 metri fra viadotti e ponti) e sono previste due corsie per senso di marcia da Lentate a Meda e tre corsie da Meda a Cesano Maderno. La velocità sarà di 120 km/h tranne nei pressi dello svincolo di Meda che scenderà a 90.
Nella seduta è stato mostrato su diverse slide il tracciato della città di Seveso che si estende da via Vignazzola a via Don Sturzo. In corrispondenza dello svincolo di Meda per occupare il minimo possibile le aree del Bosco delle Querce è stato previsto di mantenere l’attuale tracciato della SS35 (nota come Milano-Meda). E’ previsto il rifacimento degli attuali cavalcavia dello svincolo di Meda e di via Vignazzola. Dallo svincolo di meda verso Bovisio ci saranno 3 corsie per ogni senso di marcia più quella di emergenza. In corrispondenza del Bosco delle Querce è stato scelto anche qui di ricalcare la SS35. In careggiata Est (Direzione Lentate) è previsto il posizionamento di una vasca di laminazione. Al termine del Bosco sarà realizzata la galleria artificiale Seveso, il collegamento fra viale Repubblica e via Zara viene garantito tramite la realizzazione di un sottopasso pedonale, mentre in corrispondenza di Corso Isonzo (sp134) verrà rifatto il sottopasso esistente. Al termine della galleria Seveso è previsto un tratto all’aperto di circa 200m con l’inserimento di barriere antirumore. Subito dopo lo scavalco della linea ferroviaria sarà realizzata la galleria Baruccanetta. Dopo la galleria è previsto il mantenimento delle viabilità di collegamento esistenti tramite il rifacimento dei sottopassi in corrispondenza di via De Medici, via San Carlo, via Garibaldi e via San Benedetto a Cesano, qua i lavori sono stati anticipati e la viabilità è stata riaperta a dicembre.
Durante la presentazione spazio è stato anche dedicato a rispondere alle interrogazioni che sono state poste dai consiglieri comunali, che avevano chiesto lumi sul lavoro svolto dall’amministrazione, sul budget destinato al comune per le opere di compensazione, sui lavori di bonifica dei terreni contaminati della diossina, sul pedaggio, sull’ampliamento del Bosco delle Querce e sul passaggio dal quartiere di Baruccana al Bosco delle Querce.
L’amministrazione tramite una nota stampa ha precisato che “la presenza di tecnici e vertici di Pedemontanta durante il consiglio ha dimostrato ancora una volta la volontà di collaborare alla ricerca delle soluzioni migliori e concertate specie per quanto riguarda le opere di mitigazione/compensazione ancora da decidere e per le quali restano a disposizione una parte dei fondi stanziati: 1.7 milioni circa per quelle ambientali e 12 milioni per le opere compensative di tipo viabilistico parzialmente già impegnati, il residuo è di circa 7.3 milioni”. Nodo ancora aperto e ripreso anche dal sindaco Alessia Borroni è il passaggio ciclopedonale fra Baruccana e il Bosco delle Querce che al momento non è previsto. “Visto l’abbattimento dei due ponti e il venir meno del collegamento abbiamo subito richiesto se si poteva fare qualcosa, ma il progetto ormai era chiuso, adesso l’unico modo per intervenire è attraverso le compensazioni a nostro carico. Al momento non abbiamo deciso nulla, se non quella della rotonda via Garibaldi, dovremo discutere su come allocare la rimanente parte dei soldi, soprattutto adesso che ci troviamo a fare i conti con i rincari delle materie prime”.
Il momento di confronto è stato utile anche per far emergere l’attenzione che metterà di chi costruirà l’opera stradale nelle aree limitrofe a quelle contaminate nel 1976 dalla diossina. È stata prima di tutto illustrata la cronistoria del piano operativo di bonifica dell’area Icmesa e poi la tecnologia di bonifica individuata da APL. Durante le attività di bonifica è previsto l’utilizzo di mezzi e procedure atte a ridurre l’eventuale produzione di polveri mediante tutta una serie di presidi come nebulizzatori, pulizia del manto stradale del cantiere, pulizia delle ruote dei camion, predisposizione di reti per il contenimento delle polveri e interruzione dei lavori nei giorni particolarmente ventosi. Durante il periodo di esecuzione delle attività di bonifica sarà costantemente monitorata la qualità dell’area e l’eventuale dispersione di polveri andando a misurare il particolato PM10, PM 2.5 e il parametro diossine. I dirigenti di Pedemontana hanno citato il coinvolgimento di ARPA all’interno del piano di bonifica.
“Il piano operativo di bonifica è stato redatto sulla base di numerosi campioni prelevati e sarà di volta in volta aggiornato su ulteriori prelievi che faremo in corso d’opera. Abbiamo effettuato sull’area centinaia di campionamenti in più rispetto a quelli fatti da Regione Lombardia e Arpa. E da questo punto di vista posso dire che il Piano operativo di bonifica di Pedemontana a Seveso è improntato alla massima cautela. Mi spingo oltre. Credo non ci sia alcun cantiere con scavi in zona dove siano previste le stesse nostre cautele” ha detto il direttore generale Sabatino Fusco.
Tempistiche? “I primi lavori inizieranno sulla fine dell’anno e inizio del 2024. -dichiara Monguzzi– Il contraente ha 1000 giorni per fare i lavori per la tratta B2 e C, la realizzazione avverrà per fasi, con deviazioni per tratti e la realizzazione di allargamenti. Quando avremo a disposizione le bozze di cantierizzazione ritorneremo a Seveso per mostrarle al sindaco”.
Altro tema caldo è la questione pedaggi e la viabilità dei comuni che dovranno fare i conti con chi per non pagare il pedaggio sceglierà di passare per i paesi. “Le viabilità paralelle gratuite previste inizialmente sono state quasi subito accantonate. La questione del pedaggio sappiamo bene che è molto delicata, ma su questo stiamo aggiornando lo studio di traffico per capire quali ottimizzazioni possiamo apportare – spiega Monguzzi-. Noi prevediamo comunque che il traffico sulla ex Milano-Meda, che diventerà tratta B2, aumenti rispetto a quello di oggi. Può darsi che ci sarà qualche arteria locale che sarà più caricata, ma non significa che collasserà. In generale prevediamo una diminuzione del traffico nei paesi”.