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Monza, uno spettacolo (e forse una via) per Antonia Pozzi

27 aprile 2023 | 16:46
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Monza, uno spettacolo (e forse una via) per Antonia Pozzi
La locandina dello spettacolo dedicato ad Antonia Pozzi

Si intitola “Nell’anima, nessun motivo costringente”, lo spettacolo originale dedicato alla vita ed alla poesia di Antonia Pozzi. Si terrà domani sera al Teatro Binario 7 di Monza. Alla poetessa potrebbe essere dedicata anche una strada della città.

Monza. In occasione del 110° anniversario dalla sua nascita, Monza accoglie il progetto “Nell’anima, nessun motivo costringente”, spettacolo originale dedicato alla vita ed alla poesia di Antonia Pozzi. L’evento si terrà al Teatro Binario 7, spazio sensibile alla drammaturgia contemporanea, che ospiterà domani, 28 aprile alle ore 21, la prima messa in scena della pièce teatrale prodotta da La Casa della Poesia di Monza, associazione culturale monzese che ha come finalità quella di mantenere alto il valore della poesia, quale veicolo di espressione, strumento di pace, di dialogo, di comprensione e di valorizzazione di quelle diversità culturali ed espressive, anche linguistiche, che compongono e arricchiscono la società.

Per Antonia Pozzi uno spettacolo speciale 

Nata e cresciuta a Milano negl’infervorati decenni ’20 e ’30, Antonia Pozzi è stata una poetessa tanto talentuosa da venire elogiata più tardi dallo stesso Eugenio Montale. Vive una vita non del tutto libera dall’oppressione genitoriale e sociale; condizione che segna la sua poetica rendendola viscerale, unica e contemporanea e, solo recentemente, torna in auge diventando autrice studiata nei licei.

Portato in scena dalla compagnia Collettivo Alma, lo spettacolo è scritto da Nemo Emanuele Cappelletti (sceneggiatore, storyteller), diretto da Davide Mariani (regista teatrale e di prodotti audiovisivi, montatore televisivo e cinematografico) con musiche originali di Eduardo Mondino (regista radiofonico, producer e compositore) e Beatrice Turra (laurea in conservatorio, pianista per Piano City, vincitrice del Primo Concorso Nazione di musica da camera), e costumi di Eva Scarsella. Vede la voce della cantante e soprano Eleonora Colaci, l’accompagnamento al pianoforte di Beatrice Turra e le interpretazioni di attori eclettici, quali: Maurizio Cattaneo, Alessandro Conversano, Sara Fiandaca e Giulia Sciarrabba nel ruolo della stessa Pozzi.

Ha come tema la Libertà, tanto ricercata da Antonia e raccontata attraverso un’originale estetica degli autori. Non si susseguono scene, bensì quadri suggestivi ed onirici, e mai estemporanei che richiamano nella loro messa in scena uno stile di regia influenzato da correnti futuriste e avanguardiste. Infatti, anche lo scenario storico in cui si svolgono i fatti è un altro elemento che concorre alla narrazione, ovvero quello del Fascismo che, seppur indirettamente e spiacevolmente, si è ricavato un piccolo capitolo nella storia personale di Antonia. Il minimalismo visivo è una caratteristica non indifferente che la regia usa per valorizzare i costumi e le scenografie per comunicare in maniera chirurgica l’idea che rappresentano. La colonna sonora inedita gioca un ruolo fondamentale per mettere in musica le poesie di Antonia Pozzi e fluire insieme alla drammaturgia. E poi ci sono i personaggi, come in tutte le storie. Perché anche per Antonia le persone che hanno costellato la sua vita, hanno avuto un peso fors’anche insostenibile: la gravosità di due genitori amorevoli quanto dispotici; l’incostanza emotiva di alcuni amanti; la freddezza di un mentore, ma anche la tenerezza di amiche fraterne.

Una via per la poetessa

I promotori annunceranno alla prima di domani sera di voler proporre all’amministrazione comunale di intitolare ad Antonia Pozzi una strada di Monza. La via individuata dall’associazione è una piccola trasversa di Via Cantalupo, in cui si trovano circa una quindicina di abitazioni. L’idea accoglie l’appello che ANCI ha fatto ai comuni di tutta Italia, quello di proporre l’intitolazione di vie e monumenti dedicati alle donne al fine di ridurre nella toponomastica il gap tra personaggi maschili e femminili. A Monza, qualche settimana fa la consigliera Giulia Bonetti ha presentato un’interrogazione per chiedere di intitolare una strada a Aurelia Josz, fondatrice della prima scuola agraria femminile in Italia.