Calcio Monza, ingenuità e direzione arbitrale pagate a caro prezzo: vittoria sfumata

Dopo un primo tempo sottotono, la squadra di Raffaele Palladino cambia passo nella ripresa ribaltando l’Udinese. Un’ingenuità di Petagna nel finale costa un rigore generoso fischiato dal mediocre sig. Massimi.
Un pareggio subito negli ultimi minuti lascia sempre l’amaro in bocca. Spesso il mix di sentimenti che provano i tifosi – ma anche i protagonisti del match – mescola delusione e rabbia, ma questa volta in casa biancorossa non ci sono dubbi: la rabbia è l’emozione prevalente.
Ad ogni revisione delle immagini del match tra Udinese e Monza emerge come il rigore concesso al 90’ per fallo di Petagna su Nestorovski sia estremamente fiscale: in un’area di rigore occupata da sette biancorossi di movimento contro cinque bianconeri, Carlos Augusto e Petagna “escono” a pressare Nestorovski che, spalle alla porta, si pianta al suolo allargando le braccia senza neanche provare ad intercettare un pallone spiovente. L’intento è chiaramente quello di cercare un contatto: Carlos Augusto si blocca in tempo, mentre Petagna non contiene la troppa foga e colpisce con il petto le spalle dell’avversario, che in maniera teatrale si lascia cadere come se avesse ricevuto un colpo… all’altezza della pancia!
Il sig. Massimi, mal posizionato, decide di assegnare un rigore che in punta di regolamento può essere concesso, ma che per la dinamica dell’azione e il metro di giudizio adottato costringerebbe a vederne assegnati tre o quattro a partita.
Ad acuire ulteriormente la frustrazione biancorossa c’è l’episodio avvenuto in area friulana al 10’ del primo tempo: cross di Colpani sporcato da un bianconero, Valoti ruba il tempo a Becao che smette di osservare il pallone e cintura vistosamente il monzese, al punto tale da “abbracciarlo” girando su se stesso. E il sig. Massimi? Le immagini lo mostrano all’esterno dell’area di rigore, con lo sguardo rivolto verso il pallone e non in piena area, dove il capitano dell’Udinese si esibisce nel placcaggio sopra descritto per oltre 3 secondi. Nessuna decisione, nessun intervento del VAR per correggere la decisione di far proseguire il gioco: un errore marchiano, decisivo, inaccettabile a questi livelli.
Torniamo al 90’: l’arbitro assegna il rigore per i friulani e Adriano Galliani lascia il suo posto in tribuna, con un’espressione scura in volto facilmente interpretabile.
Mettendo da parte le emozioni, il Monza ritorna da Udine con molte certezze: dopo un primo tempo condizionato dall’errore che ha generato il gol di Lovirc, Pessina e compagni hanno cambiato passo nella ripresa, costringendo alle corde i padroni di casa con un gioco brillante, aggressivo, intenso, basato sul palleggio e sull’elevato tasso tecnico dei suoi interpreti. La presenza contemporanea di Rovella, Pessina e Sensi ha consentito ai biancorossi di gestire moltissimi palloni, e la verve di Colpani – schierato titolare dopo oltre 3 mesi – ha dato alla manovra la profondità che il tecnico aveva espressamente richiesto. La “colpa” dei monzesi – se di questa si può parlare – è di non aver chiuso la partita con una delle tante opportunità confezionate nella seconda frazione di gioco.
Il cinismo, la consapevolezza della propria forza, la personalità, sono tutte caratteristiche che questo gruppo può continuare a sviluppare, seguendo quel percorso di crescita iniziato con l’approdo in Brianza di Raffaele Palladino: la prossima tappa è prestigiosa e stimolante, visto che sabato 15 aprile il Monza sfiderà l’Inter a San Siro…