Carnate, rapina a sfondo razzista: condannati i due trapper

Tinti e Fogà oggi si trovano ristretti carcere.
4 anni e 4 mesi a Jordan Tinti, 5 e 4 mesi a Gianmarco Fagà: oggi, nel processo con il rito abbreviato per rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale, sono arrivate le condanne per i due trapper. Entrambi gli imputati erano presenti nell’aula del Tribunale di Monza davanti al Giudice Angela Colella.
Tinti, residente a Bernareggio noto con il nome d’arte di Jordan Jeffrey Baby, è rappresentato dall’avvocato penalista Federico Edoardo Pisani. “Premesso che le sentenze si giudicano dalle motivazioni, riteniamo la qualificazione giuridica dei fatti assolutamente erronea. Sicuramente presenteremo appello. Siamo fiduciosi che nei successivi gradi di giudizio verrà riconosciuta l’esatta qualificazione giuridica dei fatti” ha spiegato l’avvocato Pisani alla redazione di MBNews.
Il Giudice Colella si è riservata 90 giorni di tempo per le motivazioni. Entrambi gli avvocati dei due giovanissimi hanno presentato istanze di revoca, ovvero della sostituzione della misura cautelare.

IL FATTO
Nell’agosto 2022 i Carabinieri di Vimercate avevano arrestato i due noti trapper, Jordan e Traffik accusati, e oggi condannati, di rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i due ragazzi, prima avrebbero cercato di rubare una bicicletta ad un operaio 41enne, di origine nigeriana, poi lo avrebbero minacciano di morte per il colore della sua pelle. Il fatto era accaduto alla stazione di Carnate. Alle ore 16:30 il 41enne, appena sceso dal treno dopo una giornata di lavoro, giunto nel sottopasso spingendo la sua bicicletta, aveva notato due ragazzi a petto nudo andargli incontro. “Vogliamo ammazzarti perché sei nero”: gli avrebbero urlato contro i giovani estraendo dalle tasche due coltelli.

L’uomo terrorizzato avrebbe così abbandonato la bicicletta e il suo zaino allontanandosi dal sottopasso in direzione di via Roma. Ad inseguirlo i due ragazzi che, sempre brandendo le lame, gli avrebbero gridato di fermarsi minacciandolo di morte.
I Carabinieri di Vimercate a quel punto, grazie alle testimonianze e ad alcuni video del sistema di sicurezza, sarebbero poi risaliti ai due trapper. Tinti e Fogà oggi si trovano ristretti carcere.
“Ci si chiede se si volesse punire il fenomeno trapper invece che il fatto per come si è concretamente verificato” ha concluso l’avvocato Pisani.