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Desio, 150 persone a tavola insieme per la rottura del digiuno durante il Ramadan

5 aprile 2023 | 14:28
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Desio, 150 persone a tavola insieme per la rottura del digiuno durante il Ramadan

La comunità islamica pakistana ha organizzato una cena presso i missionari saveriani per condividere la rottura del digiuno e spiegare alcuni aspetti del mese di Ramadan, nell’ambito delle iniziative di dialogo tra religioni e culture. “Rompiamo il digiuno dal cibo, ma anche dai pregiudizi” ha detto Ashraf Mohammad Kokhar. Presente anche il prevosto don Gianni Cesena

Centocinquanta persone sedute a tavola insieme, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, cristiani e musulmani. A Desio, presso la casa dei missionari saveriani, la comunità islamica pakistana sabato sera ha invitato le famiglie desiane a condividere la rottura del digiuno diurno, durante il mese del Ramadan. All’invito, hanno risposto molte persone, oltre le aspettative degli organizzatori. Presenti anche il prevosto don Gianni Cesena e il rettore dei saveriani padre Franco Benigni. L’evento fa parte delle iniziative di dialogo interreligioso promosse nel corso dell’anno dall’associazione Desio Città Aperta, l’associazione culturale pakistana Minhaj Ul Quran, i missionari e laici saveriani, la Chiesa Evangelica Gospel.

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Il dialogo a tavola, tra datteri, riso pakistano e dolci italiani

La numerosa comunità pakistana di Desio ha voluto condividere la rottura del digiuno, spiegando i gesti, i riti e i significati del mese sacro del Ramadan. All’ora del tramonto, a tavola sono stati serviti innanzitutto datteri e frutta: gli islamici provenienti dall’Asia sono abituati a rompere il digiuno in questo modo. Subito dopo, non sono mancati i piatti tipici pakistani:frittelle e riso speziato con verdure, cucinati dagli stessi pakistani, che hanno voluto offire la cena agli ospiti.  A loro volta, gli ospiti hanno portato i dolci, da condividere con tutti. Il dialogo è avvenuto anche con il cibo.

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“Rompiamo il digiuno dal cibo e dal pregiudizio”

“Oggi siamo qui per rompere il digiuno, non solo quello dal cibo ma anche quello dell’ignoranza, del pregiudizio e degli stereotipi che purtroppo condizionano molto la nostra convivenza” ha detto il leader della comunità pakistana Ashraf Mohammad Kokhar. “Questo incontro fa parte di un lungo percorso di dialogo interreligioso e interculturale che portiamo avanti da diversi anni  per farci conoscere e conoscere le altre religioni e culture presenti sul territorio”. Il rappresentante dei pakistani ha spiegato il significato del Ramadan, che si concluderà a fine aprile: “In questo mese, in particolare, i fedeli musulmani sono chiamati a porre dei limiti, ad allenare il proprio corpo a sopravvivere con poco cibo e acqua, e, in questo modo, poter anche provare ciò che prova chi ha meno di noi, a mettersi nei panni di chi non ha da mangiare e bere. È infatti nel mese di Ramadan che vengono fatti più doni per i poveri e i bisognosi, anche la zakat (cioè donare il 2,5% del valore della propria ricchezza) viene versata in questo periodo”.

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Presenti anche gli studenti del liceo Majorana

“Per quanto riguarda l’aspetto spirituale – ha proseguito Ashraf –  il fedele, oltre alle 5 preghiere obbligatorie, dedica tempo alle preghiere aggiuntive. Il Ramadan è al tempo stesso cammino spirituale individuale e incontro sociale collettivo. Ogni individuo è chiamato a migliorare sè stesso e la società in cui vive. L’ultimo aspetto particolare di questo mese è il cibo. Il  momento cruciale del digiuno è la sua rottura, chiamata Iftar, che coincide con il tramonto. L’Iftar viene spesso condiviso con parenti e amici, proprio come faremo oggi” .
All’evento hanno partecipato anche numerosi giovani, tra cui gli studenti del liceo Majorana di Desio che stanno partecipando ad un progetto di percorso per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) proposto dalla scuola. Il prossimo appuntamento sarà sabato 15 aprile alle 17 alla Chiesa Gospel Evangelica di via Brennero.

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