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Desio e Lissone, la “pedalata resistente” contro Pedemontana

24 aprile 2023 | 07:43
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Desio e Lissone, la “pedalata resistente” contro Pedemontana

Domenica mattina si è svolta la pedalata resistente tra i quartieri di San Giorgio e Santa Margherita, per iniziativa del Coordinamento No Pedemontana, AbcDesio, Equibici, Comitato per la difesa del territorio.

Una pedalata resistente nei luoghi che saranno attraversati dall’autostrada Pedemontana, tra Desio e Lissone. La biciclettata promossa tutti gli anni in occasione delle celebrazioni del 25 aprile,  quest’anno ha avuto un significato in più. Oltre a ricordare “chi ci ha dato la libertà”, l’iniziativa che si  è tenuta domenica ha voluto anche evidenziare “i luoghi minacciati da Pedemontana”, “per la difesa del territorio, il diritto alla salute, la giustizia ambientale e climatica”.
L’evento è stato promosso dal Coordinamento No Pedemontana, le associazioni AbcDesio ed Equibici Lissone e dal Comitato per la difesa del territorio di Lissone.

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Il ricordo dell’operaio antifascista Pietro Dolci

Il gruppo di partecipanti, circa una quarantina, in sella alla bicicletta, ha fatto diverse tappe tra Desio e Lissone, tra i quartieri di San Giorgio e Santa Margherita che saranno attraversati da Pedemontana.  Alla partenza, in via  via Lombardia a Desio, nei pressi dell’ex Autobianchi,  è stato ricordato l’operaio antifascista Pietro Dolci ucciso durante uno sciopero alla Bianchi nel 1944. 

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Via Molinara: al posto dei campi, il grande svincolo

Una delle prime tappe è stata in via Molinara a Desio, dove Pedemontana incrocerà la SS 36. “Qui, dove ora ci sono i campi,  sorgerà un grande svincolo  – ha sottolineato Massimo Fossati del coordinamento No Pedemontana – Ci sarà anche una strada che passerà sotto l’autostrada, per collegare Desio a San Giorgio. A livello locale, il traffico sarà completamente stravolto”.

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“Pedemontana, uno sperpero di denaro”

Altra tappa in via Olona a Santa Margherita, a Lissone.   “Pedemontana passerà in trincea. La casa che vedete qui davanti a noi sarà abbattuta” ha detto Massimo Fossati, che  insieme ad altri cittadini,  da anni, cerca di portare all’attenzione dell’opinione pubblica le conseguenze del passaggio di Pedemontana sul territorio. “Qui ci saranno due nuove rotatorie e questo punto sarà cruciale anche per il traffico locale. Chi abita in questa zona,  se ora ci mette 5 minuti per uscire dalla città e dirigersi verso Milano, quando ci sarà Pedemontana ci metterà almeno un quarto d’ora in più”. “Sottolineo, tra l’altro, lo sperpero di denaro pubblico a danno della sanità pubblica e della scuola” ha aggiunto Giacomo  del comitato per la difesa del territorio.

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“La battaglia continua”

Sempre a Santa Margherita sono stati mostrati altri campi che verranno attraversati dall’autostrada. “Qui il passaggio sarà in trincea”. “Pedemontana è un’opera anacronistica, che devasterà il nostro territorio”. La pedalata si è conclusa in piazza Libertà a Lissone dove sono stati ricordati i  partigiani lissonesi Pierino Erba, Carlo Parravicini, Remo Chiusi e Marco Somaschini. Le iniziative del coordinamento No Pedemontana, dopo la catena umana e la pedalata resistente, proseguiranno anche nelle prossime settimane. “Il 14 luglio il Tar si esprimerà sul ricorso presentato dal comune di Lesmo. Fino a quella data vogliamo tenere  continuare con la mobilitazione” hanno spiegato i referenti del coordinamento.

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