Storie di imprese

Elsa Zannier: intervista a chi guida Lombarda Motori, dove la differenza sono le persone

Da dieci anni è alla guida di uno dei gruppi più riconoscibili della Brianza: la nuova struttura in Viale Stucchi parla da sola. Ma lei racconta un lato diverso dell’impresa, forse più intimo. Dove al primo posto stanno le persone. La nostra intervista a Elsa Zannier, Amministratore Unico Gruppo Lombarda Motori.

Elsa Zannier

Monza. Percorrendo Viale Stucchi non si può non notare la nuova struttura che ospita una delle sedi del Gruppo Lombarda Motori. E se quella strada in questi mesi si è percorsa quotidianamente – cosa che vale per chi scrive, ma sicuramente per altre decide e decine di brianzoli – la nuova sede della concessionaria top dealer a livello nazionale per i marchi Audi, Volkswagen, Seat, Cupra, l’ha vista sorgere mattoncino per mattoncino.

L’inaugurazione del nuovo spazio, il terminal Audi in Viale Stucchi, si è tenuta lo scorso 23 marzo con un grande evento; noi di MBNews siamo tornati qualche giorno dopo per intervistare la donna che dal 2014 guida l’azienda Lombarda Motori: Elsa Zannier.

L’INTERVISTA

Ci accoglie al secondo piano della struttura: quello terra è in fase di allestimento, come se da lì a breve dovesse esserci un grande evento. “Effettivamente ci sarà – ci spiega – stasera faremo qui la festa per i nostri dipendenti: non siamo riusciti a farla a Natale, né prima dell’inaugurazione del 23. Ma io ci tenevo molto ad avere un momento “nostro”, quindi abbiamo spostato le auto e allestito i tavoli”.

Per Elsa Zannier, la donna ora a capo della Lombarda Motori, figlia del fondatore Luigi Zannier i luoghi contano, ma a fare la differenza sono le persone. Torna su questo aspetto più volte durante la nostra intervista e ci spiega che se c’è una parola che oggi più che mai deve appartenere al mondo delle concessionarie, quella è “formazione”. “Lo penso sul mondo del lavoro in generale – racconta – e cerco di applicarlo qui quotidianamente con i nostri dipendenti, che sono circa 300, su un totale di 8 sedi territoriali. Il mondo delle auto è cambiato tantissimo e con estrema velocità. Non si può rimanere indietro”.

E come è cambiata Elsa Zannier in questo decennio alla guida della Lombarda Motori?

Bhè, partiamo da qui: il mondo delle concessionarie in questi dieci anni ha subito delle trasformazioni enormi, è cambiato il metodo di lavoro e il modo di avvicinarsi al cliente. Chi è stato in grado di adeguarsi e cambiare un po’ pelle ha ottenuto risultati positivi. Quindi anche io ho dovuto cambiare quando necessario e portare mutamenti in azienda quando era giusti portarli.

Come è cambiata invece la Lombarda Motori, se è cambiata?

È cambiata sì. Il cliente ha bisogno di essere accompagnato nella scelta del veicolo. C’è molta confusione penso ad esempio sul tema della transizione verso l’elettrico. I nostri venditori diventano dei veri e propri consulenti sulle necessità dei clienti e sono in grado di dare consigli oggettivi per una vettura ottimale. Quindi, e torno ancora su questo punto, non è l’azienda a cambiare, a cambiare sono le persone, che devono essere adeguatamente formate e aggiornate con una formazione continua. Ci sono stati anche momenti non facili. In questi anni abbiamo dovuto fare delle operazioni chirurgiche dolorose, rivisto ruoli in azienda: almeno dieci figure di responsabilità in questi dieci anni sono cambiate.

Nell’immaginario comune il mondo delle quattro ruote è un mondo al maschile. È davvero così?

Il mondo dell’automotive è un mondo maschile, ma mi sento di dire che nel 2023 ormai non possiamo più pensare che ci sia differenza se c’è un uomo o una donna al vertice di una azienda. La nostra è l’epoca in cui il Presidente del Consiglio è una donna. Poi noi donne abbiamo un’arma in più: l’effetto amplificato di quando gli altri scoprono di cosa siamo capaci.

Qual è stato il momento più difficile vissuto in azienda?

Una volta, solo dieci anni fa, il buon funzionamento di una concessionaria era abbastanza semplice: quando vendevi auto nuove ottenevi buone performance e quindi risultati positivi. Poi una decina di anni fa le marche stesse ci hanno spinti ad approfondire altri mondi come l’usato, il service, il mondo dei ricambi, il noleggio a lungo termine ecc. Oggi queste “nuove” aree sono protagoniste e hanno effettivamente posto grandi difficoltà alle concessionarie che erano abituate a lavorare in modo diverso e con un’organizzazione diversa, meno manageriale. Vivere questo momento di cambiamento è stata sicuramente la sfida più complessa.

Le chiedo quello che è stato per lei un punto di svolta, qualcosa che porta tutt’oggi con sé.

Io penso sempre che le strutture possono essere bellissime, ma le aziende sono fatte da uomini. Quando ho preso in mano l’azienda avevo bisogno di sentire la fiducia di tutti i collaboratori. All’inizio una parte ha subito creduto in me, però sentivo che da parte di altri c’era un po’ di diffidenza. Il punto di svolta è stato quando ho realizzato che stavo trainando tutta la squadra, cioè un gruppo di persone coese che avevano lo stesso progetto e spingevano dalla stessa parte insieme a me. Ho lavorato tanto affinché tutti i collaboratori potessero lavorare bene e in team, dando loro anche opportunità di crescita.

Forbes l’ha intervistata e ha definito questo nuovo Terminal Audi “innovativo”. Che cos’ha di speciale questa nuova sede e voi che aspettative avete con l’apertura di questo nuovo punto?

Bhè, mi sento di dire che le aspettative sono soprattutto quelle del cliente e che si sono alzate tantissimo. Lo spazio è molto innovativo: la struttura ha delle caratteristiche legate alla sostenibilità importanti. Ha un migliaio di pannelli fotovoltaici installati nella parete posteriore per una superficie di 1130 metri quadrati e ci sono 33 punti di ricarica, 18 colonnine gestite da un software che regola i picchi di elettricità. Tutto questo dovrebbe aiutarci ad anticipare il futuro: mi sembra evidente che non ci piace subirlo.

 

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