Pedemontana e le vecchie etichette “destra e sinistra”

28 aprile 2023 | 16:36
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Pedemontana e le vecchie etichette “destra e sinistra”
I carotaggi per la Tratta C tra Arcore e Usmate.

Ad Arcore la maggioranza di centrodestra ha bocciato la mozione delle minoranze per comunicare a Regione la contrarietà all’infrastruttura.

La Sicurezza è di destra, come i tacchi a spillo; il 25 aprile e la Cultura sono di sinistra. Alla rassegna dei clichè contribuisce a quanto pare anche la Brianza, con una gestione del caso Pedemontana che polarizza sempre di più le posizioni: comuni di destra favorevoli all’infrastruttura, sindaci di sinistra battaglieri, come Francesco Montorio di Lesmo, unico ad avere deciso per un ricorso al Tar contro la Tratta C. Ad Arcore, in ordine di tempo, è andato in scena l’ultimo episodio di frattura tra i due fronti, con la mozione anti-pedemontana presentata dall’opposizione, rinviata su richiesta della maggioranza di centrodestra che voleva rifletterci meglio ma che infine ha comunque bocciato il documento nella seduta consiliare di ieri sera.

IL BREVE DISGELO

Tra le fine del 2022 e l’inizio del 2023 si è assistito a qualche screpolatura nel meccanismo di contrapposizione, al punto che l’allora consigliere regionale e oggi presidente del consiglio lombardo Federico Romani (Fratelli d’Italia) si era lasciato sfuggire un paio di dichiarazioni possibiliste su ipotesi alternative a Pedemontana. Con grande disappunto del collega leghista Andrea Monti. Un altro uomo di centrodestra, il sindaco di Aicurzio Matteo Baraggia, aveva ingaggiato focose battaglie contro la Tratta D e pure il primo cittadino di Arcore Maurizio Bono, centrodestra, si era distinto sull’argomento promuovendo tavoli, incontri, collaborazioni.

LE ELEZIONI REGIONALI

Poi arrivarono le elezioni regionali e la conferma di Attilio Fontana al Pirellone. Con essa lo schema si è ricomposto: gli uni da una parte, gli altri dall’altra. Va detto che nel frattempo le prospettive si sono un po’ chiarite: la Tratta C è decisa, la tratta D è da definire, ma si farà. Comunque sia, ad Arcore i due schieramenti si sono fronteggiati in aula dove Bono ha portato l’esito degli incontri avuti questo mese sia con la Provincia di Monza che con Pedemontana. Incontri che, ha commentato, “hanno evidenziato  molti punti non  corretti riportati nella
mozione dell’opposizione”. In particolare Bono scrive in un comunicato: “1. il paragone tra Pedemontana e BREBEMI : due opere sono molto diverse tra loro. 2. l’affermazione che la Tangenzialina di Arcore non sarà realizzata. 3.l’affermazione che non siano state presi in considerazione gli aspetti ambientali  nelle aree interessate dall’incidente ICMESA del 1976. 4.l’affermazione che la realizzazione dell’opera sul nostro territorio comprometterà la tenuta e la interscambiabilità di specie animali e vegetali. 5.l’affermazione che  è nelle possibilità del Comune di Arcore e degli altri comuni  richiedere la risoluzione del contratto  di appalto siglato a dicembre 2022. 6.la richiesta di impegnare il Comune in azioni legali che si ritengono giuridicamente infondate e strumentali a fare politica di una parte con soldi pubblici”.

IL COMUNE DI ARCORE SU PEDEMONTANA

Resta comunque il fatto che ad Arcore la maggioranza non ha neanche provato ad emendare il testo della mozione contro Pedemontana. Ha rinunciato così, almeno per ora, anche a istanze su altri temi che non siano strettamente il “fare o non fare” l’arteria. All’indomani della votazione con la quale l’amministrazione ha bocciato la mozione del centrosinistra la polemica si è riaccesa. Ha detto Bono: “La maggioranza non accetta strumentalizzazioni sul voto contrario alla mozione. Il no (punto e basta)  alla Pedemontana è anacronistico perché Pedemontana, che piaccia o meno, è un’opera strategica infrastrutturale che si farà”. E ancora: “Il nostro no  è motivato dall’essere perfettamente consci del fatto che il progetto è ormai definito e che non è possibile fermarlo. Raccontare una cosa diversa non è corretto”.

IL CENTROSINISTRA DI ARCORE SU PEDEMONTANA

“Ora finalmente si vede chi è favorevole e chi contrario a Pedemontana – ha commentato il capogruppo Pd Michele Calloni – il sindaco Bono ha sempre sostenuto una posizione a difesa del territorio ed ora boccia la nostra proposta che intendeva trasmettere a Regione Lombardiail parere di contrarietà a Pedemontana. Dovrebbe sentirsi in imbarazzo”. “È giusto confrontarci in consiglio – diceva qualche settimana fa il collega di schieramento Luca Monguzzi, ambientalista e attento al caso Pedemontana da anni- perchè tutti possano uscire allo scoperto con le loro posizioni. Un dovere nei confronti dei cittadini”. Pd e colleghi precisano di essere favorevoli a interventi di potenziamento dell’asse est-ovest, “ma non con questo impatto”. Rimproverano inoltre al sindaco di avere temporeggiato rinviando la loro mozione in nome di un confronto per trovare una posizione comune che è stato vacuo, “Bono sostiene oggi di avere ricevuto da Pedemontana risposte ai suoi tanti dubbi, ma riteniamo che il quadro sia tutt’altro che chiarito – ha detto Calloni – le informazioni che il sindaco ha ricevuto non aggiungono nulla”.