Intervista

Cineteatro Nuovo di Arcore, intervista al direttore artistico Spinelli: “La stagione è stata un successo”

Giovanni Spinelli ci ha raccontato il successo della stagione e fatto qualche anticipazione, in anteprima, sulla prossima.

Generico maggio 2023

Giù il sipario sulla stagione teatrale 2022/2023 del Cineteatro Nuovo di Arcore. A chiudere il repertorio ieri 9 maggio lo spettacolo “Scomodo” di Angelo Pisani.

Ne abbiamo approfittato per intervistare il direttore artistico Giovanni Spinelli per provare a capire come sia andata questa stagione, la cinquantaduesima del teatro arcorese, che si è conclusa con un’ottima risposta da parte del pubblico, un ritorno degli abbonati a livelli pre-pandemia e addirittura diversi sold-out, molto apprezzata anche la stagione cinematografica.

L’intervista al direttore artistico del Cineteatro Nuovo di Arcore

Generico maggio 2023

Parlando della stagione teatrale appena terminata, se dovesse fare un bilancio complessivo cosa direbbe?

Siamo pienamente soddisfatti, i numeri di questa stagione sono davvero eloquenti, più di 4500 presenze in 9 spettacoli, il che vuol dire una media di 500 persone a serata, molte di queste sono state dei veri e propri sold-out. Anche la parte del cartellone dedicata alle scuole ha avuto un ultimo seguito: abbiamo messo in scena 6 spettacoli portando a teatro circa 300 studenti, rispondendo all’importante esigenza di educare i ragazzi ad apprezzare un’importante forma di espressione artistica come quella drammaturgica e nel frattempo dialogare con il territorio. Ci terrei inoltre a sottolineare anche il successo riscosso dalla stagione cinematografica, sia relativamente alle nuove uscite che al cinema d’essai, più di diecimila gli spettatori che si sono seduti nella nostra sala.

Insomma, è stata un’ottima annata, a riguardo quali siano state le scelte maggiormente premiate dal pubblico quest’anno? Ci sono state delle produzioni o degli artisti che hanno particolarmente brillato e che hanno colpito maggiormente gli spettatori?

Come già detto, tutta la stagione è stata un grande successo, ma se dovessi citare degli eventi in particolare, il pubblico sembra avere apprezzato particolarmente lo spettacolo di una grande artista come Lella Costa, con cui abbiamo aperto il cartellone, che ha portato in scena “Le nostre anime di notte” per la regia di Serena Sinigaglia, tratto dall’omonimo libro dello scrittore americano Kent Haruf. Un altro spettacolo molto apprezzato, oltre ogni aspettativa, è stato quello dei Gemelli di Guidonia “Tre x 2 – tra Radio e TV”, l’eclettico gruppo musicale ha decisamente convinto il nostro pubblico. Vorrei poi citare “Il figlio” con Cesare Bocci, uno spettacolo su cui abbiamo voluto scommettere, una scelta che si è rivelata vincente poiché ha finito per stregare gli spettatori in sala che lo hanno premiato con un’ovazione.

Direttore, parlando invece di criticità, questa era la prima stagione interamente post-covid, quali sono state le principali difficoltà che avete dovuto affrontare, se ce ne sono state, sia in termini di gestione del teatro che di produzioni teatrali?

Certo siamo partiti con un enorme punto di domanda, proprio perché si usciva dal Covid. Tuttavia abbiamo investito molto sulla stagione di quest’anno, puntando sulla qualità, e questo ci ha premiato. Ogni spettacolo è stato apprezzato dal pubblico. Abbiamo addirittura recuperato buona parte degli abbonati pre-pandemia, raggiungendo 480 abbonati, eguagliando appunto il numero massimo di abbonati prima del Covid. Questo dimostra come il nostro pubblico, negli anni, sia si affezionato. La gente ha avuto voglia subito di tornare a godersi il teatro e il cinema.

Un’ultima domanda, questa stagione si è conclusa, state già lavorando alla prossima? Ci può dare qualche anticipazione in esclusiva per i nostri lettori?

Sì, stiamo già progettando la prossima stagione, la cinquantatreesima, molti spettacoli solo ancora in via di definizione ma  posso già confermare che l’anno prossimo ospiteremo sicuramente un’attrice di grande talento come Angela Finocchiaro che porterà in scena uno spettacolo tratto da “Il calamaro gigante” di Fabio Genovese. Una vera e propria chicca sarà poi “Cetra una volta” uno spettacolo in cui il bravissimo Stefano Fresi ripercorrerà la stagione musicale italiana, proprio a partire da quegli anni del dopo guerra in cui il noto Quartetto Cetra infiammò le scene italiane.

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