Concorezzo, genitori in piazza per dire no alla privatizzazione dell’asilo di via XV Aprile

L’asilo comunale di Concorezzo, come spiegato in conferenza dall’amministrazione, da settembre 2024 potrebbe passare ad una gestione privata.
Concorezzo. Sono scesi in piazza il 25 maggio, per dire no alla decisione dell’amministrazione Capitanio di privatizzare l’asilo di via XV aprile, a Concorezzo. Loro sono i genitori dei bambini che frequentano la scuola che, a partire dall’anno prossimo, potrebbe passare ad una gestione privata. E così si sono ritrovati giovedì fuori dalla scuola per esprimere la loro contrarietà a sindaco e ad assessori.
Come vi avevamo raccontato qui, l’amministrazione di Concorezzo, nella conferenza di sabato 6 maggio, aveva annunciato di stare lavorando ad una manifestazione di interesse da pubblicare tra settembre e ottobre 2023, rivolta a enti privati che siano interessati a prendere in carico la gestione della struttura.

Il testo della lettera dei genitori
I genitori, nella lettera consegnata al primo cittadino, puntano il dito, tra le altre cose, sul mancato coinvolgimento nella decisione. Una decisione importante tanto per l’asilo quanto per le famiglie di Concorezzo che lo frequentano.
“Caro sindaco, sono passati solo 3 anni dal nostro incontro nel salone dell’asilo comunale e noi non ci siamo dimenticati che, insieme all’assessore Borgonovo, ci rassicurava dicendo che la mancata sostituzione di una maestra prossima al pensionamento ed il conseguente accorpamento di tre classi non fosse assolutamente preludio di una chiusura della struttura” – affermano i genitori -. ”
“Ci diceva anche, che il risparmio di spesa della maestra sarebbe stato investito in servizi per l’infanzia. Ci garantiva che di ciò avrebbe fornito tutti i dettagli ai genitori e ai cittadini. Noi le abbiamo dato fiducia. Abbiamo creduto alle sue continue rassicurazioni e abbiamo consigliato ad altri genitori, anche quest’anno, di iscrivere i propri figli al “nostro” eccellente asilo. Ma ora sappiamo che questa fiducia è stata tradita e siamo stati presi in giro” sostengono le famiglie .
“Infatti, a sorpresa il 6 maggio, in una conferenza stampa, alla quale noi diretti interessati non siamo nemmeno stati invitati, senza nemmeno che di tale conferenza esista un comunicato stampa ufficiale (nonostante il risparmio di spesa della maestra non sostituita sia molto simile alla spesa per integrare nel suo organico una figura responsabile della sua comunicazione), ebbene, nonostante tutto ha annunciato alla stampa la chiusura della scuola comunale”, scrivono.
Due settimane fa anche il gruppo di opposizione La Rondine era passata all’attacco riportando le varie fasi della decisione che, secondo la civica di minoranza guidata da Francesco Facciuto, l’amministrazione ha preso già da tempo. “Nel dicembre del 2019 il primo atto, ovvero il taglio di una sezione giustificato a fronte del pensionamento di una maestra. Il secondo passaggio ha visto il progressivo ridimensionamento del ruolo del Direttore. Un incarico a tempo determinato che dava un preciso segnale nella direzione di voler smantellare il servizio“ si leggeva del comunicato della Rondine.
Mancanza di coraggio e senso di responsabilità
Ipotesi queste condivise dai genitori, come si legge nella lettera. “Lei chiama la chiusura una scelta coraggiosa. Noi pensiamo che il coraggio di annunciare la verità ed una decisione già presa, avrebbe dovuto averlo, insieme all’assessore, 4 anni fa di fronte a noi genitori e cittadini. Lei afferma che è una scelta presa con grande responsabilità. Noi pensiamo che sia irresponsabile annunciare l’apertura di una sezione primavera al più tardi entro settembre 2022, apertura mai concretizzatasi”, continuano gli adulti.
“Noi pensiamo che ci voglia grande responsabilità nella gestione dei soldi pubblici, da qualsiasi fonte provengano. Evidentemente 80mila euro spesi per la messa a norma degli spazi di una sezione Primavera che mai vedrà la luce, secondo noi dimostrano una grande leggerezza nelle spese. Non certo grande responsabilità. Lei la chiama scelta inevitabile, ma noi pensiamo che una scelta sia inevitabile dopo l’analisi di tutte le possibili alternative”, spiegano. “Non ci risulta che ciò sia stato fatto, quantomeno non sedendosi al tavolo con i fruitori del servizio. Gli spazi offerti dalla struttura sono tanti e certamente vi è modo di renderli redditizi. Lei dice che è stata fatta un’attenta analisi dei dati, noi pensiamo che se così fosse, questi dati sarebbero stati condivisi con grande trasparenza. Certamente in questi ultimi anni, come dice lei “abbiamo assistito a una progressiva riduzione dei bambini iscritti”.
“Ma noi le diciamo anche che non poteva essere altrimenti, vista l’incertezza in cui si trova la scuola a causa degli annunci della sua Amministrazione. Però le diciamo anche che se questi dati, spesso citati e mai esibiti, fossero reali, allora abbiamo motivo di credere che la cessione ad un operatore privato possa solo essere un infelice intermezzo di una reale e malcelata volontà di cedere o trasformare l’immobile a breve. E francamente pensiamo che non farà fatica a capire che, alla luce dei fatti, non possiamo più dare alcun credito al suo “Ovviamente non parliamo di una cessione dell’immobile”.
“Noi pensiamo che sia propagandistico chiamare una chiusura un “passaggio ad un operatore privato” aggiungono. “Dovrebbe sapere lei per primo che, per annunciare una cosa del genere, non basta che ci sia un gestore potenzialmente interessato. Occorre anche anche che questo gestore vinca la gara d’appalto. Pensiamo che sia altrettanto propagandistico comunicare che “Stanno emergendo emergenze legate ai bambini affetti da disabilità, all’assistenza educativa e ad altri servizi legati ai minori che assorbono investimenti sempre più cospicui da parte dell’Amministrazione comunale”. Aveva detto la stessa cosa in occasione del risparmio di spesa sulla maestra, ma non ci risultano implementati i servizi per l’infanzia.”
Concorezzo perderà un’eccellenza
Il gruppo di Facciuto e i genitori convergono anche sull’eccellenza che l’asilo rappresenta per Concorezzo e concludono sottolineando il lavoro degli insegnano e attaccando per l’ennesima volta la decisione del primo cittadino e della sua giunta.
“Fosse anche vero che ci sono queste necessità, ma un asilo comunale eccellente come il nostro, non pensa sia il miglior luogo sul quale investire per affrontare ledisabilità, rilevare ed arginare tali disagi? Francamente non ci rassicura per niente che lei abbia parlato con il Provveditorato, peraltro che ha già chiuso una sezione dell’asilo statale. Non ci consola sapere che ci sia spazio in altre strutture, comunque qualitativamente diverse, per accogliere i nostri bambini. Per noi gli asili non sono solo spazi dove numericamente i nostri bambini possono essere inseriti. Le motivazioni dietro alla scelta di mandare il proprio figlio all’asilo comunale sono altre e ben più profonde. Ma pensiamo che le conosca bene, avendo lei per primo, in passato, condiviso la stessa scelta dell’asilo comunale”, affermano i tutori.
Mancanza di coerenza e inaffidabilità
“Tutti i cittadini dovrebbero poter continuare a scegliere un servizio comunale eccellente. Servizio, peraltro, portato avanti in maniera eccellente da insegnanti coraggiose e determinate. Le definiamo, loro sì coraggiose, vista l’incertezza nella quale si trovano in questi ultimi anni. Noi pensiamo che l’esempio sia il miglior modo per educare un bambino. Ecco in questi anni la sua politica è stato un esempio di mancanza di coerenza e totale inaffidabilità. Noi protestiamo contro la chiusura della scuola comunale e contro la mancanza di coerenza e affidabilità di chi in questo momento ci sta governando”, concludono i genitori.
In seguito alla manifestazione il sindaco Capitanio e l’assessore all’Istruzione Borgonovo hanno ricevuto le famiglie per discutere su un tema che a Concorezzo farà ancora discutere.