Ore di fuoco per centrodestra di Brugherio alle prese con la composizione della Giunta Assi. Si avvicina la data del consiglio comunale del 5 giugno con l’approvazione delle linee programmatiche, ma della squadra di governo non c’è ancora traccia. Comporre l’Esecutivo non è impresa semplice per il neosindaco di Brugherio Roberto Assi. Queste ore saranno decisive. Dall’incontro tra segreterie di venerdì pomeriggio, andato lungo fino a tarda serata, è salita fumata nera. Ci sarebbe da sistemare la questione di Fratelli d’Italia. Il secondo partito della coalizione non avrebbe ancora trovato la quadra con il sindaco rispetto a nomi e ruoli dei suoi 2 o 3 ipotetici assessori. Un quadro ancora mobile dunque, nel quale però qualche tassello potrebbe essere già deciso.
I NOMI (QUASI) CERTI DELLA NUOVA GIUNTA DI BRUGHERIO
Mariele Benzi, (Pbe), alter ego del sindaco e candidato di lista più votato in assoluto, prenderà con ogni probabilità l’Istruzione come in passato, con Ronchi sindaco. Collega di lista e secondo più votato è Carlo Nava destinato pare ai Servizi Sociali che gestì già con il Governo Ronchi. Quadro piuttosto chiaro anche per la Lega: Massimiliano Balconi a Bilancio, ma pare anche a Lavori pubblici; Annalisa Varisco al Commercio, ruolo che ha già ricoperto con Maurizio Ronchi sindaco.
NODI DA SCIOGLIERE
In lista per forza Italia c’è Michele Bulzomì, finora consigliere d’opposizione. Il suo partito, anche secondo le parole di Roberto Assi, “ha avuto un buon risultato, oltre il 7%, mentre mi aspettavo poco più del 5%”. Per lui si starebbe valutando il ruolo di Presidente del Consiglio più che quello di assessore. Se così fosse, resterebbero 2 o 3 assessorati liberi. Anche su questo si sta discutendo, Assi non ha nascosto in una recente intervista a Mb News che trova l’ipotesi dei 7 totali preferibile a quella dei 6, “il lavoro è tanto, chi ha stabilito questi parametri lo ha fatto con delle ragioni”, ma c’è anche la possibilità che il settimo uomo (o donna) venga introdotto più avanti.
IL CASO FRATELLI D’ITALIA
Bocche cucite da parte della maggioranza sulla nuova giunta di Brugherio. Ma è certo che il nodo da sciogliere è quello di Fratelli d’Italia. Una realtà politica che, va detto, a Brugherio è rimasta dormiente per 5 anni, non avendo raggiunto alle precedenti votazioni neanche un seggio. Il boom del partito di Giorgia Meloni a livello nazionale ha trasformato una realtà che a Brugherio aveva pochi punti percentuali nel secondo partito della coalizione. Forse troppo rapidamente perchè ci sia stato il tempo di strutturare la formazione politica e legarla al territorio.
Il front man di Fratelli d’Italia è Vincenzo Imperato, per cui l’assessorato finora è stato dato un po’ per scontato. Ma a cosa? Sul tavolo c’è la delega forse più importante in tema di applicazione del progetto-città di uno schieramento: ovvero l’Urbanistica. E secondo indiscrezioni è proprio in quella direzione che vanno le aspirazioni di Imperato (già alla partita, nel governo Ronchi). Ma sull’identità dei 2-3 assessori meloniani pare ci sia ancora da lavorare, soprattutto nel confronto interno. Non è da scartare l’ipotesi dell’esterno.
L’URBANISTICA AL SINDACO?
Resta in piedi anche l’ipotesi che a occuparsi di Pgt e dintorni sia direttamente il sindaco Assi: una soluzione che in qualche modo si addice al ruolo di coordinamento e visione d’insieme proprio di un sindaco. Questa possibilità è ragionevolmente legata anche al numero di assessori: con 7 figure anziché 6, Assi avrebbe più “aria” per accollarsi una materia particolarmente impegnativa.
La partita comunque è alle battute finali: le ultime pagine del manuale Cencelli da studiare prima delle nomine della Giunta di Brugherio che probabilmente sarà decisa per la sera di oggi, lunedì.