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Lombardia: solidità nel settore manifatturiero nel 2023, segnali positivi e sfide da affrontare

15 maggio 2023 | 13:26
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Lombardia: solidità nel settore manifatturiero nel 2023, segnali positivi e sfide da affrontare

La Lombardia mostra solidità nel settore manifatturiero nel primo trimestre 2023, con una crescita costante dell’indice di produzione industriale. Settori come l’abbigliamento, le pelli e calzature e i mezzi di trasporto evidenziano una tendenza positiva. L’occupazione è in aumento e si spera che le misure governative stimolino la ripresa economica.

La Lombardia continua a dimostrare solidità nel settore manifatturiero durante i primi mesi del 2023. Secondo l’ultimo rapporto economico di Unioncamere Lombardia, l’indice di produzione industriale si mantiene costante a 124,8, confermando il livello raggiunto alla fine del 2022. La crescita su base annua si attesta al 2,5%. Inoltre, il settore dell’artigianato registra una maggiore dinamicità, con un aumento del 0,6% rispetto al trimestre precedente e una crescita annua del 4,1%.

Tra i fattori determinanti per ottimizzare le performance, emergono la dimensione, la tipologia della produzione e le caratteristiche dei processi innovativi. Le imprese che producono beni di investimento e ad alta tecnologia sono quelle che ricevono maggiori premi in termini di crescita e successo.

I settori più produttivi in Lombardia evidenziano una tendenza positiva. In particolare, l’abbigliamento registra un incremento annuo del 7,9%, seguito da pelli e calzature con un aumento del 5,2%, e il settore dei mezzi di trasporto con una crescita del 6,3%. Tutti questi settori sono in fase di ripresa rispetto all’anno precedente. Inoltre, il portafoglio ordini delle imprese rimane solido, con la capacità di garantire una produzione entro i 90 giorni. Il clima di fiducia all’interno del settore appare in miglioramento, con una prevalenza di aspettative positive riguardo all’andamento del prossimo trimestre.

Gian Domenico Auricchio, Presidente di Unioncamere Lombardia, ha commentato i risultati del primo trimestre con ottimismo, sottolineando il clima di fiducia riscontrato nelle aziende e l’incremento dell’occupazione del +1%. Questi sono segnali positivi che potrebbero condurre a una futura normalizzazione dell’attività industriale nel corso del 2023.

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“I dati sono tendenzialmente positivi e sconfessano un diffuso preventivo pessimismo di  fondo che fa solo male all’economia” – ha aggiunto Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo  Economico Regione Lombardia – “Si conferma una peculiarità del nostro sistema  produttivo ed economico, la grande flessibilità che permette alle imprese di rispondere in  maniera proattiva alle esigenze anticipando i tempi; significativo anche il dato  sull’occupazione che torna positivo. Numeri che avrebbero potuto essere anche migliori se  non fossimo costretti a convivere con l’aumento dei tassi di interesse da parte della Bce; a  questo punto bisogna prendere atto del fallimento della politica monetaria europea e  cambiare rapidamente interventi, ne va della sopravvivenza del sistema imprenditoriale e  produttivo che contribuisce in larga parte al Pil europeo; un sistema che ha come peculiarità  il migliorarsi attraverso gli investimenti con l’accesso al credito”.

“I dati del manifatturiero artigiano sono positivi e incoraggianti, specie per le nostre  imprese più strutturate. Sui bonus edilizi regna invece ancora forte l’incertezza: aziende e  famiglie che hanno seguito le regole ad oggi non riescono a pianificare i propri investimenti. Valuteremo sul campo anche gli effetti del Decreto Lavoro su under 30 e formazione” – ha  chiosato infine Stefano Fugazza Presidente CLAAI Lombardia.

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA LOMBARDIA FRANCESCO BUZZELLA

“Il 2023 dell’industria lombarda si apre con un’ombra di rischio di stagnazione”, dichiara Francesco Buzzella, Presidente di Confindustria Lombardia. “Così come avviene a livello nazionale, anche in Lombardia l’export continua a trainare gli ordini e il fatturato. Inoltre, gli ordini pregressi e l’aumento dei prezzi continuano a sostenere le vendite. Tuttavia, l’andamento dell’industria presenta una forte disomogeneità tra i diversi settori produttivi. Oltre al settore tessile, i settori più colpiti, soprattutto a causa dei prezzi elevati delle materie prime, sono la chimica – fortemente penalizzata dalla diminuzione degli ordini interni – l’alimentare, la siderurgia e la carta-stampa.”

fracesco buzzellaFrancesco Buzzella, Presidente di Confindustria Lombardia

Sebbene sia necessaria un’inversione di tendenza immediata dal punto di vista della produzione, Buzzella sottolinea che lo stato del mercato del lavoro lombardo rimane ottimo. Questo potrebbe indicare una riduzione del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro nella regione. Tuttavia, sono necessarie ulteriori conferme, che potrebbero arrivare nei prossimi trimestri in seguito agli effetti del Decreto Lavoro.

“Il decreto approvato dal Governo può fornire una doppia spinta”, afferma Buzzella. “Innanzitutto, può incentivare le assunzioni e, in secondo luogo, con la riduzione del cuneo fiscale – misura apprezzata da Confindustria e che auspichiamo diventi strutturale dal 2024 – può mettere più soldi nelle tasche dei lavoratori e delle famiglie italiane. Questo, oltre a dare un po’ di respiro ai redditi delle famiglie colpiti duramente dai costi dell’energia e dall’inflazione, può favorire la ripresa dei consumi e dare una spinta alla produzione interna.”

Buzzella esprime anche apprezzamento per la riforma del Reddito di Cittadinanza, ma sottolinea la necessità di ulteriori miglioramenti. In particolare, sottolinea l’importanza di definire meglio i beneficiari “occupabili” e di affiancare il reddito di cittadinanza a piani di politiche attive e riqualificazione professionale specifici.

La situazione dell’industria lombarda richiede un’attenzione costante e azioni tempestive per stimolare la produzione e affrontare le sfide attuali. Confindustria Lombardia si impegna a lavorare a stretto contatto con le istituzioni per favorire la ripresa economica e garantire la crescita sostenibile della regione.