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Marcia della pace, da Perugia ad Assisi anche Anpi e Cgil Monza e Brianza

23 maggio 2023 | 09:21
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Marcia della pace, da Perugia ad Assisi anche Anpi e Cgil Monza e Brianza

Il 21 maggio si è svolta la ventisettesima edizione della più conosciuta manifestazione italiana contro la guerra. Dal nostro territorio sono partiti decine di cittadini all’insegna del tema “Trasformiamo il futuro”.

Come si può raggiungere la pace? Una risposta unica e certa probabilmente non esiste. Più facile, però, è sapere cosa non bisogna fare. Perché la pace di sicuro non è solo assenza di guerra e non può passare attraverso l’uso sempre più massiccio di armi, come sta avvenendo nel conflitto tra Russia ed Ucraina. È partita anche con questa certezza la Marcia della pace Perugia-Assisi che il 21 maggio ha celebrato la sua 27esima edizione.

Un appuntamento ormai tradizionale, nato nel 1961 dall’idea del filosofo e poeta Aldo Capitini, a cui anche questa volta non hanno fatto mancare la loro presenza l’Anpi Monza e Brianza, la Cgil Monza e Brianza e la Cisl Monza e Brianza.

Anche perché, come dimostra l’incalzare sempre più frequente delle edizioni della Marcia della pace Perugia-Assisi, ben tre in poco più di un anno, la guerra tra Russia ed Ucraina, insieme agli altri 60 conflitti attivi in tutto il mondo, destano una preoccupazione forse mai vista per la sopravvivenza dell’umanità.

Marcia della pace Perugia-Assisi

È necessario, quindi, fare qualcosa prima che sia troppo tardi. Così il 21 maggio la più nota manifestazione in Italia dedicata alla promozione della pace, intitolata “Trasformiamo il futuro”, ha cercato di indicare una direzione nuova, tutta orientata verso i giovani e la loro voglia di cambiare in meglio.

Non a caso tra i 10mila partecipanti, in una festa di colori, bandiere della pace, striscioni e canti, c’erano, accanto a 280 associazioni e 150 enti locali, anche 119 scuole e 71 atenei.

IL MESSAGGIO

“La Marcia della pace Perugia-Assisi non ferma la guerra, ma è un modo, per chi si oppone all’uso delle armi, per ritrovarsi e coltivare il seme della speranza” spiega Giuseppe Caponnetto, membro del Direttivo dell’Anpi Monza e Brianza, che, insieme alle organizzazioni sindacali e con il contributo della Cooperativa edificatrice Carlo Cattaneo di Monza, ha portato in Umbria circa 40 persone a bordo di un pullman.

“Una manifestazione di questo tipo è tanto più urgente oggi, soprattutto di fronte alle conseguenze e ai rischi di una guerra, quella tra Russia e Ucraina, che si sta allargando e vede una incessante e deleteria corsa alle armi” continua Caponnetto.

Marcia della pace Perugia-AssisiGiuseppe Caponnetto (a destra) con Flavio Lotti del Comitato promotore della marcia

LE SFIDE

I cambiamenti climatici, tornati per l’ennesima volta alla ribalta in questi giorni a causa dell’emergenza in Romagna e le tragedie dei migranti, esemplificate dal recente naufragio di Cutro, sono altre due facce della stessa medaglia di un’umanità che sembra ineluttabilmente andare verso l’autodistruzione.

“Siamo contro la guerra guerreggiata, ma anche contro questa sorta di guerra dell’uomo alla natura, che sempre più spesso è costretta a mostrarci le sue ragioni e la sua capacità di avere comunque la meglio su di noi” sostiene Caponnetto.

“Tanti militanti della Cgil di Monza e Brianza hanno sostenuto un viaggio faticoso alla volta di Perugia in nome della pace e per chiedere di trasformare il futuro – affermano Walter Palvarini, neo segretario del sindacato di via Premuda, Matteo Casiraghi e Matteo Moretti, componenti della Segreteria confederale – l’unica vittoria è la pace ed è ciò di cui hanno bisogno i lavoratori, i pensionati ed i giovani“.

LE PROSPETTIVE

Le prossime edizioni della Marcia della pace Perugia-Assisi, circa 25 chilometri di solito percorsi a cadenza biennale tra fine settembre ed inizio ottobre, dipenderanno anche da come si evolverà la guerra tra Russia ed Ucraina e il contesto geopolitico mondiale.

Marcia della pace Perugia-Assisi

“Questa edizione del 21 maggio ha visto una partecipazione non eccezionale, probabilmente la gente si è piuttosto assuefatta all’idea della guerra – afferma Caponnetto, che dagli anni Ottanta in poi non è mai mancato alla manifestazione umbra – a quanto pare il Comitato promotore sta pensando di cambiare format e di studiare nei prossimi anni una sorta di marcia ideale che si svolga contemporaneamente in almeno 150 città italiane“.

Intanto al termine della ventisettesima edizione della Marcia della pace è stato sottoscritto dai rettori della Rete delle università italiane per la pace, dai dirigenti scolastici della Rete nazionale delle scuole di pace e dai sindaci del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani il Patto di Assisi.

Un gesto nel segno anche della ricostruzione di quel “Patto educativo globale” sollecitato da papa Francesco. Che porta il nome di un Santo capace, tra le altre cose, di insegnarci a parlare con la natura. Un primo modo per costruire la pace.