Monza, in consiglio comunale si torna a parlare dell’inclusione della comunità LGBTQIAP+

Grazie a LabMonza, che presenta un testo con proposte concrete per sostenere la comunità LGBTQIAP+. Ma non è la prima volta che mozioni del genere arrivano nell’aula monzese.
Monza. Torna sui banchi del consiglio comunale la richiesta di aderire alla rete RE.A.DY, la rete degli enti locali che individuano tra i loro obiettivi l’inclusione della comunità LGBTQIAP+. A presentarla all’amministrazione sono i consiglieri comunali di LabMonza Lorenzo Spedo e Francesco Racioppi, tramite una mozione consiliare che è arrivata nell’aula di Trento e Trieste lo scorso 22 maggio. L’adesione alla rete e di conseguenze l’attribuzione di funzioni legate al supporto dei membri della comunità LGBTQIAP+ agli uffici delle Pari Opportunità accenderebbe, secondo i consiglieri, una ulteriore luce sui diritti civili. I consiglieri chiedono inoltre l’istituzione di tavoli permanenti che lavorino sul tema e un’attività di promozione presso Regione e Stato per attuare leggi che mirino all’inclusione di una comunità che negli anni più volte si è trovata e sentita discriminata.
I precedenti
Non è la prima volta che a Monza di parla della rete RE.A.DY : nel 2022 a proporla all’allora sindaco Dario Allevi e alla sua giunta era stato il consigliere comunale Paolo Piffer. L’adesione era stata bocciata, provocando anche la rabbia e la delusione di tanti attivisti (ne avevamo parlato qui). Prima, nel 2021, era stata bocciata un’altra mozione a tutela della comunità LGBT+ questa volta portata in aula dall’ex consigliera di IV Francesca Pontani.