Monza Visionaria si chiude sotto il segno del successo: è stata l’edizione delle meraviglie

Sono stati numeri da record con 4 eventi sold-out e 1500 persone ai Notturni.
Si è chiusa sotto il segno del successo l’undicesima edizione di Monza Visionaria. Sono stati numeri da record a partire da ben 4 eventi sold-out (il concerto-spettacolo “Figli di un Dio minore”, lo “Stabat Mater” rivisitato dal trombettista e compositore Giovanni Falzone, l’omaggio a più voci a Ennio Morricone di Alessandro De Rosa, Fausto Beccalossi e Claudio Farinone in “Inseguendo quel suono” e lo struggente piano solo dello straordinario jazzista americano Fred Hersch, che ha riempito di suoni ed emozioni incredibili la meravigliosa chiesa di San Maurizio), per non parlare della foltissima presenza di pubblico in occasione della maratona dei giovani pianisti che si sono esibiti sabato 20 e domenica 21 maggio nella Sala degli Specchi della Reggia e, soprattutto, i 1.500 spettatori (paganti) che hanno partecipato ai Notturni nelle due serate conclusive del festival.
La rassegna curata dal direttore artistico Saul Beretta di Musicamorfosi è stata davvero un incantesimo, proprio come recitava il sottotitolo della manifestazione. Il pubblico ha preso parte a concerti, spettacoli teatrali e visite visionarie, ma non solo ha esplorato luoghi sconosciuti della città e si è incatenato alla visita visionaria che ha fatto scoprire lo spazio esiguo di vita della cella di Marianna de Leyva, universalmente nota come la Monaca di Monza.

Soddisfatto della riuscita dell’evento Saul Beretta: “Forse perché siamo finalmente tornati alla normalità dopo la pandemia e dopo tre anni di restrizioni, ma mai come quest’anno ci siamo sentiti abbracciati nello spirito dalle centinaia di persone, attente e partecipi, che volevano essere lì dove la musica ha abitato magicamente gli spazi più belli della città, compresi quelli meno noti”.
Le due serate conclusive hanno acceso i riflettori sul roseto della Villa Reale. I Notturni hanno richiamato tanto pubblico nonostante la pioggia ha fatto capolino in entrambe le serate. Sabato e domenica sono state così due notti magiche fatte di musica e visioni nell’incanto dei profumi del Roseto Niso Fumagalli. “Un incantesimo nell’incantesimo” l’ha definito il direttore della Reggia di Monza, Giuseppe Distefano.
Si tratta di un appuntamento dal valore imperdibile anche per l’assessore alla Cultura, Arianna Bettin: “La sua cifra distintiva è un programma che spicca per originalità e inventiva, qualità e capacità di scavare attraverso la musica e l’arte nel profondo dell’anima. Ogni momento, ogni evento è stato un’occasione di meraviglia. È stato bellissimo perdersi, ma nel perdersi ci siamo anche ritrovati, con gli altri e con noi stessi”.