L'evento

Notte Bianca, al Liceo Zucchi di Monza vince l’umanesimo!

Nella serata organizzata dallo storico istituto di piazza Trento e Trieste, tra concerti, mostre e spettacoli, è intervenuto Francesco Giorgino, giornalista Rai e docente della Luiss, che ha parlato di "ars interrogandi".

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Monza. In un’epoca di facili contrapposizioni e malsane semplificazioni, si potrebbe almeno evitare di mettere l’una contro l’altra, come sempre più spesso avviene, la cultura umanistica e quella scientifica. Che, invece, possono e devono avere, pur nelle loro rispettive differenze, pari dignità. Almeno questa è l’opinione di Francesco Giorgino, giornalista Rai e professore di Comunicazione e Marketing presso l’Università Luiss di Roma, nel suo intervento durante la Notte Bianca del Liceo classico e musicale “Bartolomeo Zucchi” di Monza.

Il noto volto dell’informazione pubblica televisiva, che per diversi anni ha diretto il Tg1 nelle edizioni di punta, in realtà, ha una chiara preferenza per la cultura umanistica. E l’ha espressa senza dubbi. “Mi sono diplomato al Liceo classico “Carlo Troya” di Andria, la mia città di origine – racconta Giorgino – rivendico l’importanza di quella scelta che mi è servita tanto nella mia vita personale e professionale. Mi auguro che questo tipo di studio possa essere rafforzato”.

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“La formazione umanistica aiuta a pensare, in particolare in maniera critica – continua – inoltre fornisce un’abitudine all’etimologia e ai numerosi livelli di significato di ogni parola, permette di acquisire un metodo di studio, senza il quale non ci può essere merito e valorizza la relazione con la categoria tempo“.

DOMANDE E RISPOSTE

L’intervento del giornalista e docente Giorgino alla Notte Bianca del Liceo Zucchi, che ha partecipato anche quest’anno all’evento nazionale che venerdì 5 maggio dalle ore 18 alle 24 ha aperto le porte di 355 licei classici in tutta Italia, tra i quali anche il Liceo Dehon di Monza e il Majorana di Desio, ha avuto come tema centrale l’ars interrogandi.

“Si tratta della capacità di fare domande appropriate per arrivare alle risposte giuste – spiega il professore di Comunicazione e Marketing della Luiss – questa rilevanza dell’investigazione nei processi di insegnamento e apprendimento si deve esplicare anche a scuola dove gli studenti non sono ricettori, ma, grazie agli strumenti ricevuti, co-creatori della conoscenza“.

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L’importanza di apprendere l’ars interrogandi diventa necessaria soprattutto in una società estremamente complessa come la nostra. “Viviamo in un’epoca in cui le micro-narrazioni individuali superano la macro-narrazione e si cercano risposte semplici a questioni complesse – sostiene Giorgino – tutto questo ci sta abituando alla polarizzazione e al radicalismo mettendo in secondo piano l’uomo relazionale, che è l’io sociale, rispetto all’uomo razionale”.

Da una buona “ars interrogandi” per arrivare ad una corretta “ars rispondendi” si passa attraverso l’ars interpretandi. “Una domanda non presuppone sempre una risposta, ma quest’ultima è legata alla capacità di ascolto, di intelligere, agire e condividere – spiega il noto volto del Tg1 – è necessario acquisire una capacità multi e interdisciplinare, tipica dell’interpretazione, per trovare le giuste risposte”.

LE PROPOSTE

La Notte Bianca del Liceo Zucchi di Monza, che è stata aperta dall’esibizione della docente di chitarra, Marta Dolzadelli, ha offerto una serie di spunti a chi, tra studenti, docenti, genitori e semplici cittadini, ha deciso di passare un po’ del suo tempo nello storico istituto scolastico di Piazza Trento e Trieste.

Non solo conferenze, come quella di Cristina Carpinelli, giornalista di Radio 24, dal titolo “Nessuno si salva da solo. Come la cultura rende liberi e solidali”, ma anche concerti, incontri, momenti di svago, mostre, allestimenti, come “Parole da slegare” a cura del Laboratorio di Empowement femminile e Centro aiuto donne maltrattate.

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Uno spazio particolare, poi, è stato assegnato a “Koralion”, il laboratorio teatrale del Liceo classico e musicale “Bartolomeo Zucchi”, che quest’anno, sempre guidato dalla professoressa Emanuela Gravina, referente del progetto, si è aperto anche agli studenti del biennio e non solo a quelli del triennio.

Nel cortile dell’istituto scolastico di Piazza Trento e Trieste sono andati in scena estratti dei due nuovi spettacoli di fine anno, entrambi con la regia di Silvano Ilardo, “Sulle tracce di Romeo e Giulietta” per gli studenti del biennio e la “Medea” di Euripide per il triennio. Il primo esordirà il 18 maggio alle ore 21 al Teatro Binario 7 di Monza. Il secondo il 26 maggio alle ore 21 al Teatro Manzoni, sempre a Monza. La scuola che si apre alla città può farlo anche recitando.

 

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