San Gerardo: 15 donne pronte all’innovativa procedura di prevenzione del tumore ovarico, altre 10 in attesa di intervento

Grazie all’adesione della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e del Policlinico Gemelli di Roma al trial clinico multicentrico internazionale TUBAII/WISP, anche in Italia è possibile per le pazienti portatrici di mutazioni patogenetiche dei geni BRCA1 e BRCA2 accedere ad una innovativa procedura di prevenzione del tumore ovarico
Monza. Il San Gerardo dei Tintori di Monza e Fondazione IRCCS e il Policlinico Gemelli di Roma si sono uniti al trial clinico internazionale TUBAII/WISP, rendendo disponibile in Italia un’innovativa procedura di prevenzione del tumore ovarico per le pazienti portatrici di mutazioni patogenetiche dei geni BRCA1 e BRCA2.
Lo studio, promosso dalla dottoressa Joanne De Hullu dell’Università di Nijmegen (Olanda) e dalla professoressa Karen Lu dell’Università del Texas (USA), si concentra sulle donne a rischio di sviluppare un carcinoma ovarico a causa di tali mutazioni genetiche.
COME FUNZIONA IL TRIAL CLINICO
L’approccio innovativo testato in questo trial coinvolge una rimozione iniziale delle tube, seguita successivamente dalla rimozione delle ovaie dopo alcuni anni. Questo ritardo nel processo posticipa la menopausa, rispetto alla procedura standard di annessiectomia bilaterale attualmente in uso.

“È con grande soddisfazione e orgoglio che partecipiamo a questo trial, che amplia e migliora le nostre opzioni preventive”, afferma il prof. Robert Fruscio, responsabile del trial a livello locale presso il San Gerardo dei Tintori e professore di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. “Molte donne con mutazioni dei geni BRCA hanno già affrontato un carcinoma mammario e, di conseguenza, non possono ricevere la terapia ormonale sostitutiva dopo l’intervento chirurgico di annessiectomia profilattica. La possibilità di svolgere l’intervento in due fasi riduce significativamente l’impatto della menopausa precoce sulle pazienti, spesso molto giovani. In generale, ogni donna potrà scegliere il trattamento più adatto alle sue esigenze e desideri. L’attenzione verso le pazienti e la cura personalizzata, considerando la loro storia e peculiarità, è il fondamento dell’ambulatorio dedicato al rischio genetico presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori. Tale ambulatorio conta sulla preziosa collaborazione di una psicologa e una nutrizionista, il cui contributo è reso possibile grazie al generoso sostegno di ACTO Lombardia Onlus e Cancro Primo Aiuto Onlus.”
SAN GERARDO DI MONZA ALL’AVANGUARDIA
Secondo il prof. Fabio Landoni, Direttore della Struttura complessa di Ginecologia e professore di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, “le prove scientifiche più recenti indicano che nella maggior parte dei casi il tumore ovarico origina dalle tube stesse. La domanda che il trial si propone di affrontare è fondamentale per offrire un trattamento adeguato alle donne a rischio. Inoltre, collaborare con prestigiose istituzioni internazionali consente di mantenere un alto livello di qualità nelle cure fornite e contribuisce significativamente all’avanzamento della conoscenza scientifica.”
C.G., la prima donna sottoposta al trattamento sperimentale, afferma: “La possibilità di partecipare a questo studio è stata determinante per la mia decisione di sottopormi all’intervento preventivo. Ero molto preoccupata per gli effetti della menopausa anticipata. Avendo avuto un tumore al seno, non avrei potuto assumere la terapia ormonale sostitutiva. Ora mi sento al sicuro, grazie anche ai regolari controlli, e allo stesso tempo non devo affrontare i sintomi legati alla menopausa precoce.”
Ornella Campanella, Presidente di aBRCAdabra ETS, la prima associazione nazionale che rappresenta le persone e le famiglie portatrici delle varianti patogenetiche BRCA, commenta: “Abbiamo sostenuto l’attivazione di questo studio perché crediamo nella necessità di promuovere cure sempre più personalizzate per i soggetti a rischio ereditario, anche attraverso progetti di ricerca. Migliorare le cure, preservando la qualità di vita rispettando la storia, i desideri e i progetti di ogni donna, richiede iniziative come questa, che ci permettono di guardare al futuro con nuove e promettenti prospettive.”
Al San Gerardo di Monza, 15 donne, alcune provenienti da fuori regione, hanno aderito finora allo studio, mentre altre 10 sono in attesa dell’intervento. Per ulteriori informazioni sullo studio, è possibile contattare il Principal Investigator locale all’indirizzo robert.fruscio@unimib.it.