Botte e insulti dal marito: “Aiutatemi a tornare nel mio Paese”

Rassicurata, è stata accolta dagli agenti e proprio con loro ha trovato il coraggio per confidare le presunte violenze domestiche.
Da sola e in lacrime. Quando gli agenti della Polizia Locale di Seregno, impegnati nel controllo del territorio, l’hanno avvicinata lei, donna sulla 40ina di origine straniere, si è confidata con quegli angeli custodi. Giunta in Italia con il marito, quello che sembrava un matrimonio idilliaco si è trasformato in un incubo fatto di botte e violenza psicologica. Schiaffi, spinte e insulti: “Sei brutta, grassa, non vali nulla”: quasi 10 anni di soprusi. Gli agenti l’hanno così invitata a seguirli in Comando ma la donna, forse per timore di altre angherie da parte del consorte, ha rifiutato. Ma il giorno dopo, 1 maggio, quella stessa 4oenne si è recata in caserma con i segni delle botte sul corpo.
Rassicurata, è stata accolta dagli agenti e proprio con loro ha trovato il coraggio per confidare le presunte violenze domestiche. Ora il suo unico desiderio era quello di scappare lontano, tornare nel suo Paese di origine. Ma per farlo servivano i documenti che il marito le aveva sequestrato. E così, insieme ai suoi salvatori, è tornata in quella casa per prendere i suoi effetti personali e il prezioso passaporto.
Acquistato il biglietto, è riuscita a salire sul tanto agognato aereo che l’ha riportata dalla sua famiglia.
Ma mentre lei conquistava la libertà, il marito, che aveva seguito i suoi spostamenti tramite il gps del telefonino, ha bussato alla porta del Comando. Avrebbe negato tutto.
Identificato è stato denunciato per maltrattamenti e violenza domestica.