La manifestazione

“Trasformiamo il futuro, per un mondo più umano”, la marcia della pace a Desio

Un corteo colorato ha attraversato le vie della città in occasione della marcia della pace promossa dall'associazione Desio Città Aperta. Riflettori accesi su Cutro, Ucraina e Romagna, sui temi delle migrazioni, la guerra e il cambiamento climatico.

marcia della pace desio mb

Le strade del centro di Desio sono state animate, venerdì sera, dalla marcia della pace, che ha attraversato corso Italia  e via Garibaldi e le vie limitrofe. Un lungo corteo colorato e festoso, composto soprattutto da bambini e ragazzi, che hanno cantato, suonato e ballato al ritmo scandito dal tamburo del maestro Dotcha, artista e musicista togolese.  “Trasformiamo il futuro, costruiamo insieme un mondo più umano” il titolo della marcia, giunta alla ventunesima edizione, promossa dall’associazione Desio Città Aperta in collaborazione con l’associazione Minhaj Ul Quran, i missionari e laici saveriani, la scuola d’italiano per stranieri, gli istituti comprensivi Tolstoj, Agnesi e Prati, il liceo Majorana e con il patrocinio del comune di Desio. 

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“Ucraina, Cutro, Romagna: o lavoriamo per trasformare il futuro o saremo travolti dai disastri”

“Da più di 20 anni scendiamo in piazza a Desio,  per affermare il nostro impegno per la pace, il dialogo, il rispetto – hanno detto gli studenti del Majorana che hanno presentato la serata –  Vogliamo che i giovani siano i protagonisti”.  Riflettori accesi in particolare  sull’Ucraina, Cutro e la Romagna. “Tre enormi grandi temi,  ovvero la guerra, le migrazioni e il cambiamento climatico.  Abbiamo davanti a noi una scelta: o  lavoriamo per trasformare il futuro oppure saremo travolti dai disastri. Questa marcia  è anche il nostro impegno di solidarietà con il popolo ucraino e con tutti i popoli travolti dalla guerra, come Gaza, Sudan, Libia, Siria, Congo.   Noi nel nostro piccolo vogliamo impegnarci tutti i giorni a costruire un mondo di pace. Siamo qui stasera, grandi e piccoli, persone di origini, culture e fedi diverse, per dimostrare che la pace, il dialogo e la convivenza sono possibili”.    A nome dell’amministrazione comunale, è intervenuto il vicesindaco Andrea Villa: “Questi sono temi importanti che devono farci riflettere. Ringrazio a nome di tutta l’amministrazione comunale le persone come voi,  che si spendono per aiutare gli altri”.

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I nomi e i volti dei naufraghi di Cutro

Bambini, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, uomini e donne hanno attraversato le vie della città con le bandiere colorate della pace, seguendo la musica e il ritmo dettato dai tamburi del maestro Dotcha che ha animato la serata anche con uno spettacolo mangiafuoco. “La diversità è bella”. Alcuni partecipanti hanno camminato con al collo dei cartelli con le foto e i nomi dei morti nel naufragio di Cutro.

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Le barchette colorate con pensieri di pace realizzate dai bambini

La conclusione è avvenuta in piazza Conciliazione. Un grande telo azzurro con le barchette colorate realizzate dai bambini delle scuole che hanno scritto i loro pensieri di pace ha fatto da scenografia. Gli studenti del Majorana hanno fatto portato in piazza le storie diverse di due giovani: Michele,  studente partito dall’Italia e andato in Germania per lavoro e Raza, pakistana che ha perso la vita nel naufragio di Cutro.

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 La storia di Raza, morta nel naufragio di Cutro

“Storie di vite, sogni e speranze spezzate. Alcune di queste storie e volti delle vittime sono sui cartelli che alcuni di noi stanno portando in marcia.  Abbiamo voluto immaginare un finale diverso delle storie di queste persone morte in mare. Un lieto fine che purtroppo non c’è stato. Ma  che potrebbe esserci per tante altre persone, se ognuno di noi fa la sua parte, per trasformare il futuro e costruire insieme un mondo più umano

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