Autodromo di Monza, 8 gare ma niente pubblico

13 giugno 2023 | 10:34
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Autodromo di Monza, 8 gare ma niente pubblico

L’Autodromo ha ospitato 8 gare in 3 categorie, ma la mancanza di pubblico è stata evidente. Nonostante la presenza di personaggi famosi, come Rubens Barrichello e Alberto Naska, le tribune sono rimaste vuote.

Un circuito storico, 3 categorie, 8 gare, più di 100 piloti, ma niente pubblico. Qualche appassionato sì che è venuto in autodromo, ma non si registra comunque un numero significativo. Gli spalti infatti sono rimasti vuoti anche durante la gara regina del fine settimana: la 12H Hankook di Monza, mentre a fare da contorno c’erano la MitjetItalia e la Eurocup-3. Non è infatti bastata la presenza di Rubens Barrichello, storico pilota Ferrari, e di Alberto Naska, pilota e youtuber, a riempire le tribune.

12H Hankook 2023 - mb

Cercasi pubblico

I presupposti per organizzare un grande evento c’erano, ma non sono stati sfruttati. L’Autodromo ha pubblicizzato l’evento tramite i suoi canali social e il sito internet, ma a Monza non si sono visti banner pubblicitari sui giornali, poster o cartelloni. Lo stesso Comune si è dimenticato di parlarne.

Non basta che il circuito si rivolga al “suo” pubblico perché si tratta di una nicchia ristretta di persone, va informata e attirata la cittadinanza. Non è sufficiente mettere il sabato e la domenica l’ingresso libero con il parcheggio a pagamento (15€ Auto – 5€ Moto) e attendere che si riempia da solo.

12H Hankook 2023 - mb

Cosa deve fare l’autodromo?

C’è tanto da imparare perché non basta vantarsi di avere una pista centenaria, bisogna sfruttarla. Da solo il circuito rimane semplicemente asfalto e cemento.

Agli appassionati di corse basta vedere da lontano una vettura o sentire il rombo del motore, ma a un pubblico più generico no. All’estero vengono organizzate delle sessioni per far incontrare i piloti con i tifosi, con la grande gioia di quest’ultimi nel chiedere un autografo o una foto. A Monza invece non è successo nonostante la presenza di Barrichello e Naska. Stabilire un momento di incontro tra pubblico e piloti avrebbe diversi benefici: vengono soddisfatti gli appassionati e i piloti non verrebbero disturbati mentre cercano di concentrarsi prima di salire in auto.

Alberto Naska rilascia proprio una dichiarazione in merito: “Dipende da chi organizza, ma in Italia manca la cultura dell’evento di gara. All’estero trovi decine di migliaia di spettatori, mentre qui da noi ce ne sono tre. Questo è un fatto triste sia per i piloti che per gli appassionati. Non saprei dire se è un discorso di cultura, di organizzazione o di burocrazia. So solo che andare a Brands Hatch davanti a 50.000 spettatori è una cosa incredibile che deve succedere anche in Italia”.

12H Hankook 2023 - mb

Si, ma durante la Formula 1…

I problemi non svaniscono. La scorsa edizione era stata timbrata come un “disastro organizzativo” sia dai tifosi che dalla stampa. Braccialetti, token, tribune abusive e Fanzone non avevano lasciato un bel ricordo. Lo stesso Autodromo dovette scrivere una lettera di pubbliche scuse “per il disagio di quanti sarebbero incappati in taluni inconvenienti” con l’obiettivo di “assumere i conseguenti provvedimenti perché ciò non si ripeta in futuro”.

Se non ci si allena sugli eventi più piccoli, è difficile fare bene quando conta.