Molte indiscrezioni, qualche proclama, pochissime dichiarazioni ufficiali: il futuro della società biancorossa occupa pagine importanti della stampa nazionale, sportiva e non. Dopo la scomparsa del Presidente Silvio Berlusconi non sono arrivate dichiarazioni ufficiali da Fininvest, holding che detiene il controllo della società brianzola, se non uno stringato comunicato stampa dello scorso 12 giugno che annunciava l’intenzione di “proseguire nella continuità” con tutte le attività del gruppo fondato dallo stesso Berlusconi. Tuttavia ci sono delle tappe ben definite che dovrebbero aprire i primi spiragli di luce su quello che sarà il destino del Monza Calcio, della sua proprietà e del suo dirigente simbolo, Adriano Galliani.
Ultime volontà
Le ultime volontà di Silvio Berlusconi sono conservate in un testamento che dovrebbe essere aperto il prossimo 26 giugno. La data consentirebbe di conoscere per tempo tutti quegli elementi che incideranno sull’assemblea ordinaria di Fininvest prevista per il giovedì seguente, 29 giugno, che all’ordine del giorno ha l’approvazione del bilancio e il rinnovo del consiglio di amministrazione: oltre al Calcio Monza, sul piatto c’è il futuro dell’impero creato dal Cavaliere di Arcore, con realtà quali Mediaset, Mondadori e Banca Mediolanum, senza dimenticare Forza Italia.
Galliani
Sul futuro del club biancorosso sono già stati scritti fiumi di inchiostro: secondo alcuni rumors – fonte il portale Dagospia – la famiglia Berlusconi avrebbe proposto ad Adriano Galliani di candidarsi in Senato per il seggio divenuto vacante proprio per la scomparsa del fondatore di Forza Italia e, contemporaneamente, avrebbe già incaricato lo stesso Galliani di occuparsi della cessione del Monza. Lo stesso Galliani ha rilasciato due interviste nei giorni scorsi, a Repubblica ed alla testata MonzaNews: “Farò tutto quello che la famiglia mi chiederà, in qualunque settore” – ha dichiarato l’a.d. biancorosso – “Il Monza è in cima ai miei pensieri da oltre 70 anni e lo è ancora di più oggi. Non è assolutamente vero (che Paolo Berlusconi mi ha chiesto di cedere il Monza, n.d.r.) ma ribadisco quanto scritto sopra: Adriano Galliani vuole andare avanti a lavorare per il Monza a prescindere dai discorsi politici che peraltro non sono mai stati fatti“.
Tre certezze
Per orientarsi tra le tante ipotesi che si possono architettare in questo momento di incertezza occorre fissare alcune certezze. La prima è proprio costituita da Adriano Galliani. Se è vero che gli eredi di Silvio Berlusconi non hanno mai mostrato interesse per l’impegno sportivo del padre, è altrettanto vero che l’a.d. biancorosso, brianzolo e tifosissimo del 1912, è la migliore garanzia per tutti i tifosi del Monza. La seconda è che una squadra che milita in Serie A è un asset di rilievo. I colossali investimenti sostenuti in pochissimi anni hanno fatto impennare il valore di un club che senz’altro ha costi di mantenimento elevati, ma ha anche acquisito una visibilità mai raggiunta in oltre 110 anni di storia e si trova dotata di uno stadio e di un centro sportivo all’avanguardia con una convenzione sottoscritta e valida per altri 40 anni. Un contesto ideale per un imprenditore che volesse sbarcare nel campionato italiano. Terzo e ultimo elemento è lo scarso interesse del tessuto locale: nonostante lo stesso Berlusconi abbia più volte manifestato l’interesse ad accogliere dei soci di minoranza, la Brianza non ha mai risposto all’appello. E’ storia vecchia: in passato il Monza è fallito per ben due volte nell’indifferenza di (quasi) tutti. Anche questa volta, nonostante il diverso palcoscenico garantito della Serie A, la soluzione non potrà che arrivare “da fuori”…
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