Chat shock tra minori con armi ed esplosivi: “Sono andato a scuola con la Glock”

Una chat di Telegram, in cui giovani minorenni residenti in diverse parti d’Italia condividevano le proprie esperienze con armi ed esplosivi, è stata scoperta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano
Una chat di Telegram, in cui giovani minorenni residenti in diverse parti d’Italia condividevano le proprie esperienze con armi ed esplosivi, è stata scoperta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano. Gli argomenti al centro delle conversazioni riguardavano pistole, coltelli e molotov, sollevando preoccupazioni per la sicurezza e la diffusione di informazioni pericolose tra i partecipanti. Oggi, gli agenti hanno eseguito perquisizioni nelle abitazioni di otto minorenni distribuiti in sette città italiane: Avellino, Lecce, Milano, Pisa, Sassari, Nuoro e Treviso.

Nei messaggi intercettati, uno dei ragazzi si sarebbe vantato di aver avuto una pistola: “Io avevo una Glock però poi ci sono andato a scuola perché lo avevo visto in un film americano”. O ancora: “Io sono andato con un multitool con coltello, ho rischiato molto di andare al minorile” e “Io portavo quello a scatto nel giubbino”. E ancora: “E ancora: “I miei genitori sono contrari alle armi allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte… Ci ho sparato con una Glock vera… Te lo dico perché le modifico da quando avevo 14 anni”.

Dalle indagini sulle chat Telegram emerge che i ragazzi si sarebbero presentati a scuola con alcune armi: in alcuni casi vere, in altri casi a salve. “Gli internauti – si legge in una nota della Polizia di Stato – nelle chat affermavano di andare in giro con coltelli e a volte persino con pistole a salve o da softair, e pubblicavano foto e video che mostravano armi da taglio, da sparo e da softair, esposte in posa o durante l’effettivo utilizzo”. Non solo: nelle discussioni su Telegram – prosegue la nota – gli adolescenti “richiedevano informazioni e consigli su come confezionare molotov, esplosivi e detonatori, pubblicando anche foto degli ordigni realizzati”. “Martedì provo a fare del napalm […] Qualcuno ha ha un video Tutorial per un detonatore?”.

I fatti illeciti emersi con l’operazione di oggi del COSC di Milano, rientrano in una più ampia problematica di utilizzo distorto dei social network e delle altre risorse della Rete da parte di giovani e giovanissimi. La prevenzione e il contrasto di tutti i fenomeni criminali online vedono la Polizia di Stato impegnata in prima linea, anche grazie a mirate attività di monitoraggio della rete.
Le dotazioni tecnologiche di cui si avvalgono il Servizio Polizia Postale e i Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica (COSC), unite all’esperienza e all’elevato livello di specializzazione del personale che vi presta servizio, consentono di superare il muro di anonimato dietro il quale solitamente si celano i cybercriminali.

Resta tuttavia di fondamentale importanza che tutti gli utenti segnalino eventuali contenuti illeciti rinvenuti in rete, interessando immediatamente la Polizia Postale o attraverso il sito internet e i profili social del Commissariato di P.S. Online (dove si possono trovare linee guida e suggerimenti utili per contenere i rischi della rete), o rivolgendosi direttamente ai Centri e alle Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica presenti su tutto il territorio nazionale.