
In una recente operazione condotta dalla Tenenza Carabinieri di Cesano Maderno, due cittadini tunisini, di 36 e 37 anni, sono stati arrestati con l’accusa di furto, spaccio di droga e porto abusivo di armi.
In una recente operazione condotta dalla Tenenza Carabinieri di Cesano Maderno, due cittadini tunisini, di 36 e 37 anni, sono stati arrestati con l’accusa di furto, spaccio di droga e porto abusivo di armi. L’episodio si è verificato alle ore 01:30 di martedì scorso, quando una pattuglia in servizio di perlustrazione ha notato un’autovettura con due individui a bordo in via Montello, a Cogliate.
I militari hanno deciso di controllare i documenti dei due uomini ma durante gli accertamento era palese la loro insofferenza, sollevando i sospetti delle forze dell’ordine. Successivamente, è emerso che la macchina era stata appena rubata da una corte nel piccolo comune brianzolo. Durante la perquisizione del veicolo, gli uomini dell’Arma hanno scoperto e sequestrato 2,7 grammi di cocaina suddivisi in 5 dosi, oltre a una somma in contanti di 2.540 euro, ritenuti provento dell’attività di spaccio illecito svolta nella serata precedente. Inoltre, sono stati rinvenuti un bastone in legno e un coltello, che i due soggetti portavano con sé in maniera ingiustificata.
Successivamente, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione estesa presso il domicilio dei due arrestati, situato sempre nel comune di Cogliate, nonostante le loro reticenze. Durante la perquisizione, sono stati scoperti ulteriori 46 grammi di hashish, due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.
L’autovettura rubata è stata restituita al legittimo proprietario al termine delle operazioni di polizia.
I due uomini sono stati arrestati in flagranza per spaccio di sostanze stupefacenti, oltre a essere stati denunciati per furto e porto abusivo di armi e strumenti atti ad offendere. Il giorno successivo, un processo celebrato con rito per direttissima, su disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Monza, ha portato all’applicazione della misura cautelare dell‘obbligo di firma per entrambi.