Un successo la decima edizione dell’Admorun, in seicento al Parco di Monza

La manifestazione podistica, che ha proposto due percorsi da 5 e 10 km e ha coinvolto realtà associative e sostenitori, aveva l’obiettivo di aumentare i donatori di midollo osseo.
Monza. “L’unione fa la forza” afferma un noto proverbio. E se si tratta di combattere la battaglia contro le malattie onco-ematologiche, leucemie, linfomi e mielomi, stare insieme ed essere in tanti rappresenta un valore necessario per salvare vite umane. Ecco perché l’obiettivo dell’Admorun, una corsa non competitiva che il 10 giugno ha celebrato la sua decima edizione al Parco di Monza, era quello di coinvolgere quante più persone possibile per raccogliere potenziali donatori di midollo osseo e sensibilizzare su un corretto stile di vita e sull’importanza della ricerca scientifica.
All’appello hanno risposto in circa seicento. Che hanno corso e camminato, per 5 o 10 chilometri, tra i Giardini reali, Villa Mirabello e la Cascina San Fedele, luogo di partenza e arrivo della manifestazione podistica, ma anche fulcro delle numerose attività dell’Admo Village.

Una serata che ha unito, in una serata di festa, un lungo elenco di realtà associative sportive e studentesche, sostenitori, partner ed istituzioni. Da Avis Monza al Birrificio del Ducato, dal Comune di Monza al Consorzio Reggia di Monza, fino a noi di MBNews e a Radio Lombardia.
LA DECIMA EDIZIONE
L’Admorun, con il suo slogan “per gente che ha midollo”, è stata ancora una volta una corsa, con tanto di premi ai primi tre maschi e femmine delle gare da 5 e 10 chilometri. Ma soprattutto un modo per veicolare, insieme alla forza dello stare insieme, anche un messaggio di unicità. Solo 1 persona su 100mila, infatti, è compatibile per chi è in attesa di un trapianto di midollo osseo. Ecco perché sul pettorale di tutti i partecipanti c’era il numero 001 e la scritta “io sono unico”.

La manifestazione organizzata dall’Admo, che ha lanciato anche la 1ª edizione del contest fotografico “Corri che io Scatto”, ha proposto, quindi, concetti importanti in un’atmosfera gioiosa e giocosa. Alla Cascina San Fedele, infatti, c’erano numerosi stand, l’animazione e perfino un originale riscaldamento prima della partenza curato dalla Events-Accademia di Danza.
Quando poi è stato dato il via alla corsa, i runner sono passati tra due file di spade laser impugnate dai membri della Scuola di combattimento “Galaxy Blades” di Lissone. Che poi li hanno accolti anche all’arrivo, quando l’oscurità della notte ha reso le luci delle spade laser ancora più coreografiche.

Per fortuna non si trattava di una riedizione delle note Forche Caudine, quando i Sanniti imposero ai Romani sconfitti l’umiliazione di passare sotto i gioghi. Anzi è stato il preludio di uno scenografico spettacolo a colpi di spade laser che ha animato l’Admo Village al termine della gara.

CHI C’ERA
Si è cimentata nel ruolo di testimonial della decima edizione dell’Admorun Nicole Della Monica, pattinatrice artistica su ghiaccio, che è stata più volte campionessa italiana ed ha rappresentato il nostro Paese nelle ultime quattro edizioni delle Olimpiadi invernali.
Non è mancato, poi, l’intervento dell’assessore allo sport del Comune di Monza, Viviana Guidetti. C’è stato uno spazio ufficiale, durante la premiazione finale, anche per i volontari di Corri col guanto, Asd Silvia Tremolada Onlus ed MB Runners, associazioni che dalla sensibilizzazione all’ambiente allo sport per disabili, fino alla promozione di un corretto stile di vita, contribuiscono a diffondere il legame tra vita e salute.

IL MESSAGGIO
La forza della Admorun, però, oltre ai runner e a tutti gli iscritti, sono stati soprattutto i tanti bambini e le loro famiglie e coloro che si sono avvicinati allo stand dell’Admo per richiedere informazioni o iscriversi al Registro dei donatori di midollo osseo. Del resto basta avere dai 18 ai 35 anni, essere in buona salute e pesare più di 50 kg.
Salvare una vita umana, in questo caso, è un gesto poco impegnativo, che si effettua il più delle volte con un semplice prelievo del sangue. Ma il suo valore è incredibilmente importante. Senza contare, inoltre, che chi dona agli altri, in fondo regala ancora di più a se stesso.