Scuola

Desio, il professor Elio Tagliabue saluta il Majorana e va in pensione

Insegnante di matematica e fisica e vice preside, Tagliabue ha lavorato per ben 36 anni al liceo desiano, dove è stato un punto di riferimento per diverse generazioni di studenti

Elio Tagliabue Majorana Desio

I suoi studenti gli hanno fatto una grande festa, come è giusto che sia, anche se a lui non piace stare sotto i riflettori. Ma questi sono giorni da ricordare e celebrare per Elio Tagliabue che dopo 36 anni di insegnamento al liceo Majorana di Desio va in pensione. Una vita trascorsa al liceo classico e scientifico Majorana ad insegnare matematica e fisica, accompagnando intere generazioni di studenti verso l’età adulta. Con uno stile che lascia il segno. Perchè al professore Tagliabue piace stare in mezzo ai ragazzi,  essere sempre presente, ascoltarli, comprenderli, stimolarli a dare il meglio di sè, sempre con una dose di leggerezza. E con tanta simpatia.  

Ha lavorato con 4 presidi

“Ho preso servizio al Majorana il primo settembre 1987. Per 15 anni ho insegnato al liceo classico, poi anche allo scientifico e alle scienze applicate. Dove c’era bisogno, insomma”. Nel suo percorso, ha lavorato con 4 presidi: Luigi Mariani, Carlo Rovelli, Daniela Colombo e Mariella Rauseo. “Tutte persone con cui ho collaborato molto bene”. Lui invece, da qualche anno, è stato nominato vice preside. “Se penso ai colleghi che mi hanno preceduto in questo ruolo, non mi sento all’altezza. Ho cercato di svolgere il mio incarico nel migliore dei modi”

62 gite scolastiche in 36 anni

In 36 anni la scuola e gli studenti sono cambiati, così come il modo di insegnare. Il professor Tagliabue è stato testimone di ogni cambiamento, a partire da quello del Majorana. “Anni fa c’era la succursale di via Santa Caterina, dove aveva sede il liceo classico. Poi è stato realizzato il nuovo edificio accanto alla sede principale di via Agnesi e tutto il liceo si è trasferito. E’ stato meglio così”.  Tagliabue ha sempre accompagnato i suoi studenti in gita. “Ho fatto ben 62 gite scolastiche” precisa. “Ci siamo divertiti. Di aneddoti da raccontare ne avrei tantissimi, legati ad ognuna delle uscite che ho fatto con i ragazzi”. 

“Oggi i ragazzi sono più fragili”

I cambiamenti li ha visti anche e soprattutto nelle generazioni che sono passate dalla sua classe. “Oggi c’è molta più fragilità tra i ragazzi. Sembra un paradosso: i giovani di oggi stanno in giro fino a notte fonda, noi invece alle undici di sera eravamo già a casa. Oggi sembrano autonomi e indipendenti, invece non è così. Sono più fragili. Il periodo del Covid sicuramente ha inciso molto, se pensiamo che questi ragazzi hanno trascorso gli anni più belli della loro vita chiusi in casa”.

 

“I momenti più belli? Quando gli studenti tirano fuori la loro creatività”

Quelli del liceo, delle scuole superiori, sono davvero gli anni più belli, che lasciano ricordi indelebili. Ne è consapevole il professor Tagliabue. “La scuola è il luogo in ci si forma, si impara a diventare grandi. Non deve essere vissuta come un peso o una noia. Io ho riso tanto in questi anni con gli studenti. Ci siamo divertiti. I momenti più belli sono stati quelli in cui ho visto i ragazzi tirare fuori la loro creatività.  E questo può capitare anche in classe, non necessariamente ad una gita o in pizzeria. La creatività degli studenti esce anche durante le lezioni”.

“Gli studenti mai considerati bambini”

Il segreto per essere rispettati e apprezzati dagli studenti? “Io non li ho mai considerati bambini, anche se poi, scherzando, li chiamo così. Li ho sempre ritenuti grandi, persone con cui discutere e confrontarsi. Anche nel caso di problemi, ho sempre voluto parlare prima con loro, poi eventualmente con i loro genitori”

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