Felice Achilli presidente lombardo ANMCO: un cardiologo di spicco guiderà l’associazione degli specialisti ospedalieri

Felice Achilli, primario della struttura di Cardiologia dell’Ospedale di Desio e direttore del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare di ASST Brianza, è stato eletto come il nuovo presidente lombardo dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO). Questa nomina rappresenta un importante riconoscimento per il suo impegno e la sua competenza nel campo della cardiologia. ANMCO è una delle più importanti associazioni professionali del settore, con oltre 5.000 membri in tutta Italia e più di un migliaio di cardiologi ospedalieri nella regione lombarda. L’associazione si impegna nella promozione della ricerca, della formazione e della qualità nell’ambito delle patologie cardiovascolari.

La nomina di Achilli riflette il suo ruolo di riferimento nel campo della cardiologia ospedaliera. La sua esperienza e la sua leadership saranno preziose per guidare l’associazione in Lombardia e contribuire allo sviluppo della specialità a livello regionale.

Il primario è stato eletto in questi giorni, e rimarrà in carioca per i prossimi due anni. “È una bella sfida – spiega il neo presidente – intanto perché viviamo un momento della cardiologia segnato da un profondo rinnovamento per i nuovi farmaci che si stanno introducendo e stanno arricchendo l’offerta terapeutica e per l’innovazione dei percorsi e le indicazioni curativer. Basti pensare – aggiunge Achilli – che ad agosto dovrebbero uscire le nuove linee guida europee, ad esempio sulla cardiopatia ischemica, sull’endocardite, sulle relazioni fra cardiopatie e diabete: insomma sulle principali patologie cardiovascolari. E ciò offrirà una grande opportunità per un profondo aggiornamento formativo dei cardiologi”.

Proprio su questo versante Achilli anticipa alcuni prossimi eventi, appunto, sulla cardiopatia ischemica e sulla stretta associazione fra patologie cardiache e diabete (in collaborazione con la società scientifica di diabetologia).

“Mi piacerebbe poi far partire – sottolinea Achilli – una survey, una indagine, una ricerca sul post-infarto. Sul follow-up dell’infarto occorre recuperare assolutamente maggiore attenzione”.