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I 45 anni del Bu-Sen Judo di Arcore: scuola di vita

15 giugno 2023 | 18:26
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I 45 anni del Bu-Sen Judo di Arcore: scuola di vita
Adelio Bottani.

Adelio Bottani, settimo dan, è il maestro ma anche il presidente fin da quel primo giorno di iscrizioni, nella palestra di via Edison.

Anno d’oro per il Bu-Sen Judo di Arcore: è quello dei 45 anni! E il traguardo è ancora più rilevante se si considera che al timone c’è ancora lui, il fondatore, Adelio Bottani, cintura nera settimo dan di judo. Sulla soglia degli 80 anni (ne ha 79), l’arcorese è ancora protagonista sul Tatami di via San Martino, dove propone cinque corsi diversi a un totale di circa 180 iscritti. “Lo so, mio figlio Alessandro è perfettamente pronto per dirigere direttamente la società – dice – è splendido con la sua calma e la sua capacità tecnica, ma che volete farci, sono troppo legato a questa associazione per prendere in considerazione l’idea di lasciare”.

LA STORIA DELL’ASSOCIAZIONE DI JUDO DI ARCORE

Alessandro Bottani, classe 1973, quinto dan, è cresciuto ad Arcore a pane e judo, come anche il fratello Gabriele, condividendo fin da bambino la passione del padre. La storia di questa società brianzola, punto di riferimento sul territorio non solo per le arti marziali ma anche per la difesa personale al femminile e per le lezioni nelle scuole, nasce da una serata organizzata con mezzi di fortuna. “Ero arrivato ad Arcore da poco – racconta Adelio – 45 anni fa, prima insegnavo a Milano. C’erano già altre società e la palestra di via San Martino era occupata. Il Comune mi ha proposto quella di via Edison. I miei amici cintura nera di Milano vennero con diversi bambini dei loro corsi per una dimostrazione agli arcoresi, una cosa semplice, poco organizzata. Però ricordo che c’era anche il pediatra Marcello Bernardi. A fine serata: 9 iscritti, un risultato che mi ha galvanizzato”.

LA RAPIDA ASCESA

Nel giro di due anni il Bu-Sen è arrivato a 30 e ha ottenuto l’uso della palestra di via San Martino (“eravamo stanchi di metter giù e tirare su il Tatami a ogni allenamento”). Oggi gli iscritti sono 20 volte tanto, divisi tra judo per diverse fasce d’età, karate, kick boxing, aikido e difesa personale femminile, introdotta nel lontano 1985. L’utenza è per lo più maschile ma con Bottani sono cresciute due cinture nere donne, e una è stata anche protagonista di un episodio di cronaca ad Oreno dove ha neutralizzato un’aggressione e aiutato i carabinieri ad arrestare il colpevole.

NO AL “CAMPIONISMO”

“Malgrado questi brillanti risultati – spiega Bottani – e altri allori arrivati alla mia associazione, come titoli europei o una recente qualificazione ai mondiali, resto un nemico del ‘campionismo’. Trovo che la spasmodica ricerca della vittoria sia spesso il segnale nei genitori o nei maestri di un tentativo di riscatto per risultati mai raggiunti. Ma i ragazzi hanno bisogno di altro”.

bottani judo arcore

PALESTRA DI AUTOSTIMA CONTRO IL BULLISMO

Per esempio dell’autostima e della sicurezza personale, due preziosi collaboratori di vita che tutti i genitori vorrebbero per i propri figli e che le arti marziali, sostiene Bottani, aiutano ad acquisire, con un bel vantaggio rispetto anche al fenomeno del bullismo, “non certo perchè si è capaci di picchiare – precisa il maestro – ma perché lavorare su se stessi infonde fiducia e questo spesso aiuta a non cadere vittime dei bulli e a contrastarli con le parole e con la fermezza”. Lui s tesso, spiega, anche per via della sua bassa statura, subì molto questo fenomeno da bambino e riuscì a liberarsene definitivamente da ragazzo, partecipando al suo primo corso.

bottani judo arcore

BU-SEN JUDO ARCORE ENTRA NELLE SCUOLE

Il Bu-Sen, con questi suoi messaggi, entra spesso anche nelle scuole e per Bottani è sempre una palestra: “riscontro una sempre maggiore difficoltà nei genitori di oggi nel gestire i propri figli, l’atteggiamento è sempre più iperprotettivo e il risultato è che i bambini di oggi non sono in grado di sopportare la minima sofferenza”. Talvolta il maestro, quando in palestra capitano episodi di intemperanza di qualche ragazzino, chiede ai genitori di uscire. La palestra si chiude sul gruppo e il re del Tatami è il maestro che guida i ragazzi alla soluzione del problema.

Come sempre nello sport, e forse anche di più per le arti marziali, la pedagogia pretende il suo posto. Bottani si lascia andare a un consiglio di lettura: “Gli imperfetti genitori”, di Marcello Bernardi, pediatra, pedagogista, scrittore di fama nazionale. E’ lo stesso che 45 anni fa partecipò a quella dimostrazione in via Edison nella quale nacque in Bu-Sen di Arcore.