Chissà se tra i tanti bambini che saliranno in sella ce ne sarà uno che domani, da campione, potrà dire di aver dato i suoi primi colpi di pedale proprio in oratorio grazie al progetto “Laboratori di Ciclismo“. E se anche così non fosse, poco importa, perchè l’obiettivo della Federazione Ciclismo Italiana e della BCC di Carate Brianza, che sostiene l’iniziativa, è quella di avvicinare più giovani possibili alla bicicletta. C’è forse un modo più bello di andare in giro che pedalando? Se poi lo si fa in sicurezza e con un’alimentazione adeguata il gioco è ancora più magico. Ed è così che nei Laboratori, frutto della sinergia tra FCI, BCC, ma anche di cinque società sportive quali la Brugherio Sportiva, la Giovani Giussanesi, la Salus ciclistica Seregno il velo Club Sovico e il MTB Lissone, con il contributo del Cab Polidiagnostico, si insegnerà da un lato la sicurezza in strada e dall’altro la corretta alimentazione.
“Laboratori di ciclismo”: il progetto
E così la Federazione Ciclistica Italiana per mezzo del Comitato Provinciale di Monza e Brianza anche quest’anno, ed è il secondo anno che ciò avviene, in collaborazione con gli oratori della provincia sta proponendo tra giugno e luglio l’attività dei “laboratori di ciclismo”.
“L’intento principale è proporre incontri ludico-formativi per fare apprendere ai ragazzi norme di sicurezza di utilizzo del mezzo ed abilita motorie. – ha spiegato Marino Valtorta, Presidente Monza e Brianza FCI, che ha aggiunto – L’obiettivo è di proporre ai ragazzi un’attività aggregativa al fine di promuovere l’educazione stradale e la mobilità in sicurezza, sostenere l’autonomia del movimento e sviluppare le abilità nell’uso della bicicletta.”
Gli incontri avranno cadenza settimanale nei diversi oratori situati nei comuni di Monza, Macherio, Bareggia di Lissone, Giussano, Pania, Robbiano, Sovico, Sereno, Brugherio, Albiate e Carate Brianza.
“Per i ragazzi la bicicletta rappresenta il primo mezzo di locomozione autonoma, oltre che essere una attività ludica piacevole. – ha affermato Giuseppe Saronni, noto campione di ciclismo, che ha continuato ricordando: “Le mie prime gare le facevo proprio per andare in oratorio con gli amici e al di là del fatto che uno diventi campione o meno, la passione per la bicicletta è una cosa bellissima. Poi, io, come altri, abbiamo avuto la fortuna di girare il mondo grazie alle bici, e non è detto che ciò non possa accadere anche a chi partecipa a questi laboratori. Sicuramente usciranno dei giovani sportivi, che significa anche persone educate e che conoscono i valori.”
Per questi motivi la bicicletta, oltre che un gioco, può diventare uno strumento all’interno di un percorso educativo che li sostenga nello sviluppo e nel consolidamento dell’autonomia nel rispetto delle regole della strada e del muoversi da soli o in gruppo con i propri amici e compagni.
Il Presidente Valtorta e tutto il consiglio provinciale ringrazia la BCC di Carate per la vicinanza dimostrata, gli oratori e i vari educatori. Le società ciclistiche hanno un ruolo determinante, in quanto sono proprio loro a mettere a disposizione i loro tecnici presso gli oratori.
Il commento del presidente della BCC di Carate
Alla conferenza stampa era presente anche Ruggero Redaelli, Presidente BCC Carate Brianza, che non ha nascosto il suo entusiasmo per questo progetto, dicendo: “Il progetto “Laboratori di ciclismo” che registra quest’anno la seconda edizione, ancora più potenziata con la collaborazione di un numero più elevato di Parrocchie della provincia di Monza e Brianza, ha visto fin da subito il sostegno ed il supporto finanziario della BCC di Carate Brianza. Al riguardo, voglio solo ricordare lo storico impegno che il nostro Istituto, iniziando dal compianto Presidente Ghezzi, ha sempre mostrato nei confronti della Federazione Ciclistica italiana, dei suoi Comitati regionale e provinciale e delle sue associazioni locali, a cui continuiamo ad essere vicini con contributi e patrocini. Siamo particolarmente lieti e onorati che la Federazione Italiana ed il Comitato Provinciale abbiano scelto la Brianza per il lancio di questo progetto su scala nazionale a dimostrazione delle radici e degli stretti legami che il ciclismo ha con questo territorio ed abbiano chiesto al nostro Istituto di contribuire attivamente alla sua realizzazione e diffusione. Come dicevo, il nostro Istituto è da sempre vicino al mondo del ciclismo sia per la forte interazione che questo sport ha con il territorio brianzolo sia per il benessere e l’inclusione sociale che questa pratica sportiva esprime. La vicinanza della nostra Banca a questo sport si collega, soprattutto, al significato stesso della “competizione ciclistica” che diventa metafora dei valori fondanti della cooperazione e mutualità perché, accanto al valore agonistico dei singoli ciclisti, costruito con l’impegno, la passione, la fatica e persino lo spirito di sacrificio, sono fondamentali per essa il “fare gruppo” e “lavorare in squadra” ovvero il coinvolgimento e la responsabilità di tutti i componenti di una squadra o di un sodalizio sportivo nel conseguimento del traguardo, che sia la vittoria di una gara o la conquista di un campionato. Abbiamo poi condiviso da subito questo progetto perché sensibilizzare i più giovani all’educazione stradale ed alla mobilità in sicurezza è il primo passo per renderli futuri cittadini, attenti e rispettosi delle regole, riuscendo a trasmettere loro anche importanti valori civici, quali la prudenza, l’attenzione ai pericoli ed il senso di responsabilità.”
In sala erano presenti tutti i vertici della FCI, da Cordiano Dagnoni, Presidente Nazionale, Ruggero Cazzaniga, Vicepresidente Nazionale, Mario Scirea, Tecnico Nazionale e Stefano Pedrinazzi, Presidente Comitato regionale FCI. L’auspicio della Federazione è che il progetto decolli fino a diventare di livello nazionale. Al momento si svole solo nella provincia di Monza e della Brianza.
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