l'editoriale |
Politica
/

La Lega in crisi? Niente autonomia e sempre meno nord…

27 giugno 2023 | 09:20
Share0
La Lega in crisi? Niente autonomia e sempre meno nord…
Stefano Marcon e Paolo Grimoldi. Entrambe le foto sono prese dai loro account Facebook

Il monzese Paolo Grimoldi, già deputato e ultimo segretario eletto della Lega Lombarda, affida a Facebook le sue riflessioni sul futuro della Lega e senza mai nominarlo commenta la fuoriuscita e le dimissioni del sindaco leghista di Castelfranco Veneto, Stefano Marcon.

Se ci avessero detto solo poco tempo fa che le ribellioni più forti contro la Lega sarebbero arrivate dal profondo veneto forse non ci avremmo creduto. Invece, la notizia clamorosa che getta un’ombra sul Carroccio in queste ore arriva da Castelfranco Veneto, comune di 32 mila abitanti in provincia di Treviso, dove il sindaco Stefano Marconha rassegnato le dimissioni, motivandole con parole non pesanti, pesantissime. “Un incubo” tuona Marcon (che lascia anche l’incarico da presidente della Provincia di Treviso), in riferimento alla vicenda che affronta nel suo comune e, alludendo alla mancata realizzazione degli obiettivi ispiratori della Lega, continua “ancora niente autonomia! E sempre meno Nord!”.

Se Marcon affida a Facebook il suo sfogo politico, su Facebook “risponde” un altro storico leghista, il monzese Paolo Grimoldi, che chiede da tempo (sui suoi social, anche con molta ironia) un rinnovamento in casa Lega e un congresso regionale nella sua Lombardia, seppur con scarsi risultati. “So che siete delusi, che non si parla più di ‘padroni a casa nostra’ e che manca completamente un progetto politico. Ma rinnovate comunque la tessera della Lega. Non è abbandonando la nave che si risolvono i problemi! – scrive. – Il mio appello è a rimanere nella nostra Lega! Sono sicuro che ì congressi ci porteranno a un chiarimento di questa situazione politicamente e moralmente non sostenibile!”.

Sarà per questo che proprio ieri, durante la conferenza stampa per i vent’anni di Brianzacque, il leghista Attilio Fontana, approfittando dei giornalisti in sala, ha costruito un parallelismo tra il fatto che questa società pubblica sia un’eccellenza e quindi la Lombardia meriti più autonomia: “Il nostro pubblico funziona meglio del pubblico dello Stato.” – ha asserito.

Acque difficili per la Lega a livello nazionale – le ultime intenzioni di voto (15/6, Euromedia Research) danno la formazione politica all’8,7% – e acque difficili scorrono a livello locale. Forse già da un po’. Un anno fa alle elezioni del sindaco, la Lega fu l’ultimo partito il termini di voti nel sostegno all’allora uscente Dario Allevi (si fermò poco sotto l’8%). Meglio di lei, in ordine, Forza Italia, Fratelli d’Italia e la civica di Allevi.

Emblematica come cambia la politica: se alle ultime elezioni europee il leader MatteoSalvini aveva trascinato il partito verso un risultato storico, ora il suo stesso partito deve correre ai ripari tra fughe interne e alleati che rosicchiano il suo elettorato. In un anno, ci ricorda ancora Grimoldi nel suo post a difesa della resilienza militante, il partito ha visto dimezzarsi il numero di iscritti. “A qualcuno hanno ucciso un sogno”, ci scrive Marcon. Attendiamo nel vedere se sarà (per alcuni tristemente) premonitore.