Cronaca

Traffico di lingotti d’oro, 10 arresti: scoperta fonderia abusiva

Oggi, 15 giugno, su ordine della Procura della Repubblica di Milano, i carabinieri hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misure cautelari della custodia in carcere nei confronti di 10 indagati per concorso in riciclaggio aggravato consistito nell'aver sostituito denaro con metalli preziosi, tutti di provenienza illecita

carabinieri desio
- Foto d'Archivio

I militari del Ros, con la collaborazione in fase esecutiva dei comandi provinciali dei carabinieri di Milano e Monza e Brianza,  hanno arrestato dieci persone per concorso in riciclaggio aggravato con l’accusa di aver sostituito denaro con metalli preziosi, tutti di provenienza illecita, in particolare lingotti d’oro e d’argento. Agli arrestati – alcuni dei quali operatori del settore orafo e titolari di attività di compro-oro con sede principalmente nel capoluogo lombardo – la Procura di Milano contesta, a vario titolo, 16 episodi di riciclaggio in concorso, per complessivi 288 kg di oro e 97 kg di argento, per un controvalore stimato in circa 15 milioni di euro, fatti avvenuti tutti in Lombardia in un anno a partire dal settembre del 2019.

Nello stesso ambito di indagine, l’Autorità Giudiziaria elvetica ha emesso ulteriore provvedimento restrittivo a carico di due indagati, risultati terminali svizzeri del gruppo di soggetti interessato alle operazioni di riciclaggio. Quattro dei provvedimenti restrittivi, a seguito di internazionalizzazione, sono stati eseguiti in Germania dalle locali autorità.

L’INDAGINE

L’indagine, avviata nel 2019 dalla Procura della Repubblica di Firenze e trasferita per competenza a quella di Milano, si è sviluppata dal monitoraggio, svolto in sinergia con la Polizia Federale di Lugano, di un cittadino greco in contatto con un imprenditore iraniano che per gli inquirenti sarebbero stati inseriti in un traffico internazionale di oro e contestuale riciclaggio internazionale di denaro di provenienza illecita sull’asse Italia/Svizzera/Germania/Turchia.

Le investigazioni hanno consentito di accertare che a Zurigo era stata allestita una vera e propria fonderia abusiva dove, una volta fuso, il metallo prezioso di provenienza illecita, attraverso la Germania veniva trasportato su gomma in Turchia.
L’indagine, di ampio respiro internazionale, si è sviluppata nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune intercorsa tra al Procura della Repubblica di Milano, la Procura federale di Zurigo e la Procura Federale di Lugano, che ha consentito di svolgere contemporaneamente ed in collegamento le investigazioni nei due Paesi, con acquisizione in tempo reale degli elementi indiziari risultanti nelle distinte indagini.

“Eurojust ha assicurato il massimo supporto operativo, attraverso il membro nazionale italiano, grazie ad un costante raccordo operativo con le altre Autorità giudiziarie straniere coinvolte e con l’Autorità Giudiziaria Tedesca in fase di esecuzione della misura.
Le attività sono state condotte in cooperazione tra il ROS e la Polizia Federale elvetica e supportate da
Europol e dalla rete @ON” spiegano dalla Procura della Repubblica.

Sono inoltre state disposte numerose perquisizioni tutt’ora in corso anche a Monza e Brianza.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta