Donna marta

Marta Mondonico, la signora (astemia) del vino

Autodidatta nel mondo dell'enologia, con il suo Merlot in purezza la brianzola ha vinto la medaglia d'argento al Decanter World Wine Awards di Londra.


La signora del vino si chiama Marta Mondonico e abita in Brianza, ad Aicurzio. Ma è a Castelli di Calepio, in provincia di Bergamo, che coltiva le sue uve producendo un merlot in purezza che ieri, 7 giugno, ha conquistato la medaglia d’argento a Londra, al  Decanter World Wine Awards. Nella competizione di carattere mondiale con 18.000 produttori, il suo prodotto, annata 2017, Tenuta Le Mojole, è stato valutato da una giuria di veri esperti: 236 tra Masters of Wine e Master Sommelier, provenienti da 30 nazioni.  I riconoscimenti non sono mancati, anche di recente, “ma questo ha per me un valore ancora più grande – commenta l’imprenditrice brianzola – perchè Londra ha un appeal particolare e perché le valutazioni vengono effettuate a etichette coperte”. D’altra parte la qualità è per Marta Mondonico la priorità assoluta, prima anche sulla questione commerciale. Dai suoi due ettari e mezzo di vigne trae un numero di bottiglie limitato. “E’ una scelta – spiega – per ogni ettaro si ricavano anche 170 quintali di uve ma io mi fermo a 60. Le seleziono con estrema attenzione e da ogni pianta scelgo un paio di grappoli”.

La selezione per Marta Mondonico diventa ancora più stringente quando si tratta del Merlot in purezza che si è aggiudicato la medaglia d’argento: “lo produco solo nelle annate in cui le condizioni sono eccellenti, per clima e per qualità dei grappoli. Deve essere l’eccellenza”. I master of wine del mondo hanno concordato, aggiungendo un successo a un’attività nata dal nulla o, dice Marta, dall’amore.

IL VINO DI MARTA MONDONICO, QUESTIONE D’AMORE

La signora Mondonico non ha infatti alle spalle tradizioni di famiglia o studi mirati. Di più: è astemia. Ha aperto la sua tenuta Le Mojole nel 2022: “quando ami una persona che ha un sogno, ma non ha il tempo per realizzarlo, capita anche che ci provi tu”. L’appassionato è il marito, Roberto Verderio, imprenditore nel settore dell’edilizia con la Devero Costruzioni di Vimercate. “Mi trascinava sempre per cantine – racconta indulgente la moglie – faticavo anche a sopportare l’odore. Non è stato semplice da astemia lanciarmi in questa attività, ma piano piano ti abitui e mio marito ha una passione così forte che sponsorizza tutte le mie iniziative in questa attività. Anche perché se punti all’eccellenza il ritorno commerciale è contenuto per produzioni piccole come la mia”. Ad assisterla in cantina c’è un agronomo professionista che Mondonico sprona continuamente per nell’ambito dell’agricoltura integrata realizzi un vino buonissimo ma che sia anche sano.

I PRODOTTI DELLA TENUTA LE MOJOLE

Oltre al blasonato Merlot, la tenuta Le Mojole produce il Rosso Le Mojole e il Donna Marta, taglio bordolese, e un rosato da uve Merlot, “è stato un azzardo – ha detto la viticoltrice – perchè il rosato si fa per lo più con altri vitigni. Ma è stato premiato come il migliore d’Italia dalla guida Rosa Rosati Rosè”.

ADDIO A TACCHI E PROFUMO

Per raggiungere i livelli desiderati c’è voluto molto lavoro, un lavoro che Marta Mondonico svolge in gran parte sul campo, “stare tra le viti e controllare i grappoli è la parte che mi piace di più”. Poco importa alla signora del vino se deve rinunciare ai piccoli capricci delle donne: “bisogna dire addio al profumo – ammette senza rammarico – perché compromette l’olfatto, ma anche al rossetto e soprattutto al tacco 12, non troppo adatto tra i filari”. Come ribaltare vecchi clichè in un baleno, nel tempo di un cin cin…

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