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MiMo, l’intelligenza artificiale prende la patente con la Indy Autonomous Challenge

Al MiMo 2023 per la prima volta al mondo dei piloti virtuali ricevono una licenza di guida. Momento storico per la Indy Autonomous Challenge.

mimo 2023 - mb

L’intelligenza artificiale indossa casco e tuta per la prima volta in Europa. Al MiMo 2023 si assisterà infatti a un momento storico. L’Autodromo di Monza diventa il primo circuito in Europa a ospitare la Indy Autonomous Challenge: la competizione di auto da corsa a guida autonoma. Non solo, sempre per la prima volta al mondo dei piloti virtuali ricevono una licenza ufficiale di guida.

A consegnare la patente erano presenti Geronimo La Russa, Presidente ACI Milano, Giuseppe Redaelli, Presidente dell’Autodromo, Paul Mitchell, CEO Indy Autonomous Challenge, Alberto Dossi, Membro del CDA SIAS, e Paolo Longoni, Membro Consiglio Direttivo ACI Milano

A ricevere il quadretto è il team principal di ogni squadra che di fatto è responsabile per il comportamento della loro AI. Per ottenere il riconoscimento ogni squadra universitaria ha dovuto dimostrare con dei test in pista a Monza le capacità e la sicurezza di un’auto da corsa autonoma.

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MiMo 2023: intervista a Paul Mitchell, CEO Indy Autonomous Challenge

È stata consegnata la prima licenza ufficiale di guida a un pilota virtuale: cosa rappresenta questo riconoscimento?

“Si tratta di un evento storico: è la prima volta al mondo che un’intelligenza artificiale riceve una licenza di guida. Ad ognuna delle cinque squadre universitarie è stata infatti consegnata una licenza ufficiale per il loro pilota virtuale. È la prima volta che la categoria gareggia in Europa e i regolamenti sono un po’ diversi da quelli statunitensi. Se in Italia vuoi organizzare una competizione automobilistica ufficiale, hai bisogno di ottenere l’approvazione da parte dell’ACI”.

Come pensi che il pubblico reagirà a questo tipo di competizione?

“Non lo so. Il nostro scopo principale è fare ricerca: sono infatti tutte squadre universitarie che mettono alla prova tecnologie innovative per la sicurezza stradale. Abbiamo già dimostrato quanto le squadre abbiano lavorato sulla macchina e sul pilota. Hanno già percorso migliaia di chilometri e questo dimostra la loro professionalità”.

Indianapolis è un circuito centenario come Monza, cosa ne pensi della nostra pista? 

“Il legame tra Indianapolis e Monza è incredibilmente importante. Già nel 1957 e nel 1958 è stata organizzata la Monzanapolis: una competizione tra i team americani della Formula Indy e i team europei della Formula 1 chiamata Race of Two Worlds. Per commemorare questo legame abbiamo pensato che Monza fosse la pista giusta per compiere il passaggio dai circuiti ovali a quelli tradizionali”.

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