Benemerenze

Monza, i Giovannini d’Oro esaltano la straordinarietà delle persone comuni fotogallery

Nel giorno del Santo Patrono, San Giovanni, sono state assegnate quattro onorificenze, di cui una alla memoria e il premio Corone Ferrea. Riconoscimento speciale a due "angeli custodi".

Giovannini-doro

Monza. Le parole, si sa, hanno o dovrebbero avere sempre un peso. Ma sono i fatti, anche in un’epoca sempre più immersa nel verosimile dei social media, a contare decisamente di più. E così i Giovannini d’Oro, quattro benemerenze cittadine e il premio Corona Ferrea consegnati il 24 giugno nella giornata del Santo Patrono di Monza, San Giovanni, anche nel 2023 sono andati a persone in grado di diventare esempio, nella loro quotidianità straordinaria, per tutti i cittadini di Monza.

Ernesto Galimberti, Antonella Inga, Pietro Sciancalepore, Enrico Rossi, il Corpo degli Alabardieri del Duomo di Monza, a cui si è aggiunto il riconoscimento speciale a Giuseppe Zica e Pablo Roitberg, hanno ricevuto i Giovannini d’Oro dopo essere stati scelti dall’apposita Commissione presieduta dal Sindaco e composta da Rosanna Meroni, Emanuele Cirillo, Vittorio Biassoni, Rosella Panzeri e dai Consiglieri Comunali Pierfranco Maffè e Ilaria Guffanti.

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Tutte queste persone dimostrano che non c’è bisogno di essere eroi. Basta essere uomini e donne che, nel loro essere se stessi e seguire le proprie passioni, sanno fare qualcosa di speciale per tanti altri.

“Nella nostra società abbiamo bisogno di antidoti e vaccini che ci spingano a percorrere una strada contraria alle negatività – spiega il sindaco di Monza, Paolo Pilotto– i Giovannini d’Oro premiano delle persone che indicano alla città il cammino per andare avanti e a tutti noi di fare bene in qualunque contesto operiamo”.

LA CERIMONIA

La consegna delle massime benemerenze, che si è svolto sotto il portico dell’Arengario di Monza, è stata accompagnata da alcune sorprese rispetto al protocollo tradizionale. La prima, visibile sin dalla mattina del 24 giugno, è stata la presenza di alcuni mezzi dei Vigili del Fuoco e, soprattutto, di una gigantesca bandiera dell’Italia distesa su un’autoscala alta ben 32 metri.

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“Un modo per ringraziare il lavoro svolto tutti i giorni dai pompieri, dalla Protezione civile e, più in generale, dalle autorità civili e militari” afferma Pilotto. Che, poi, ha dato il via al momento tanto atteso dai premiati dell’edizione 2023 dei Giovannini d’Oro.

LA CORONA FERREA

Il primo a prendersi il meritato tributo è stato il Corpo degli Alabardieri del Duomo di Monza. Che al termine della messa solenne, celebrata dal cardinale Gianfranco Ravasi nella Chiesa dedicata a San Giovanni Battista, si è spostato sotto l’Arengario.

Un tragitto di pochi metri per i membri di un’istituzione molto particolare, l’unico corpo armato al mondo, insieme alle Guardie Svizzere del Vaticano, a cui è concesso di partecipare in armi a funzioni liturgiche e cerimonie religiose, nata nel 1763 per assicurare la custodia dell’Arciprete e il servizio di sicurezza e d’onore durante le cerimonie solenni.

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Il Corpo degli Alabardieri del Duomo di Monza

La Corona Ferrea, quindi, arriva per il Corpo degli Alabardieri del Duomo di Monza, più volte candidato in passato, proprio nell’anno in cui celebra il suo 260esimo anniversario della loro nascita. Una storia ormai lunga, che forse non tutti i monzesi conoscono come dovrebbero.

LA SCUOLA

I Giovannini d’Oro del 2023 hanno premiato soprattutto il mondo della scuola. E, probabilmente, con un sindaco che per decenni è stato docente di religione al Liceo classico e musicale “Bartolomeo Zucchi”, non poteva essere altrimenti.

Così l’onorificenza alla memoria è stata assegnata ad Ernesto Galimberti, artista e docente nella scuola Paolo Borsa per più di 50 anni. Che, tra le tante, è anche autore dell’opera esposta al Cimitero di S. Fruttuoso dedicata alla memoria di Lea Garofalo. “Ora che mio zio non c’è più, mi rendo conto di quanto ha lasciato alla città di Monza e di quanto essa sia riconoscente nei suoi confronti” afferma il nipote.

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Pietro Sciancalepore

Sempre per restare in ambito didattico, il Giovannino d’Oro è stato attribuito anche a Pietro Sciancalepore, che dal 1973, nel ruolo di bidello, ha accompagnato per decenni generazioni di bambini, soprattutto delle Scuole Rodari e Raiberti, nella loro crescita. E ancora oggi, dopo essere andato in pensione nel 2015,  continua a prestare la sua opera a scuola in qualità di volontario.

A Sciancalepore, emozionato anche per la numerosa presenza sotto l’Arengario di persone che ne acclamavano il nome, il sindaco Pilotto ha riservato parole di particolare riconoscenza. “Chi lavora nel mondo della scuola, sa bene che i bidelli, oggi collaboratori scolastici, sono persone importanti perché spesso, con i loro occhi, possono notare e segnalare cose che sfuggono agli altri” afferma il primo cittadino di Monza.

LE BENEMERENZE

Lo sport, quello sano e ricco di valori, è un’altra istituzione che, come la scuola, può insegnare molto. Anche attraverso storie personali come quella di Antonella Inga, atleta paralimpica ipovedente, che si è aggiudicata diversi titoli italiani nell’atletica leggera e nel 2022 ha partecipato con la nazionale italiana al meeting internazionale di Parigi nei 100 metri.

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Enrico Rossi

Non solo risultati sportivi per Antonella, che a Monza nel 2016 ha dato vita insieme al marito Luca, anche lui ipovedente, all’ASD FreeMoving, associazione per persone con disabilità visiva. Una realtà che oggi circa 70 iscritti e 20 volontari.

“Il Giovannino d’Oro è uno stimolo in più e lo condivido con mio marito e gli iscritti a FreeMoving senza i quali non avrei potuto fare tanto per l’inclusione e l’emancipazione delle persone con disabilità” afferma Antonella, che è anche in dolce attesa.

UN’ARTE PARTICOLARE

All’insegna della passione per un’arte originale, quella di riprodurre i principali monumenti di Monza utilizzando solo stuzzicadenti e colla vinilica, si è messo in evidenza uno dei talenti di Enrico Rossi. Che con le sue opere, donate ai Musei cittadini o messe a disposizione di diverse associazioni, contribuisce anche a diffondere l’amore per il nostro territorio e la sua storia.

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Giuseppe Zica e Pablo Roitberg con la signora Anna

“Non mi aspettavo il Giovannino d’Oro – afferma Rossi, come sempre molto riservato – lo dedico a mia moglie, che mi sopporta da 64 anni”.

Accanto a lui il sindaco, che un po’ rimpiange di non avere più nel suo ufficio di Piazza Trento e Trieste una riproduzione del Municipio, perfetta nelle proporzioni, realizzata con gli amati stuzzicadenti dal signor Rossi.

UN CUORE GRANDE

L’altra novità, rispetto ad una tradizione ormai ultratrentennale, dell’edizione 2023 dei Giovannini d’Oro è l’assegnazione di una targa speciale a due persone che nel settembre 2022 hanno salvato la vita ad un’anziana di 82 anni, la signora Anna Cazzaniga, che era stata colpita in strada da un malore improvviso.

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Il premiato, come annunciato in un primo momento, doveva essere uno, Giuseppe Zica, pensionato e insegnante di judo, che ha praticato alla donna il massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’ambulanza. In realtà, poi, gli “angeli custodi” sono diventati due. Perché a soccorrere la signora Anna ha contribuito anche Pablo Roitberg, argentino di nascita, ma monzese d’adozione ormai da 35 anni, che nella vita fa il pianista.

Due “angeli custodi”, dunque, ma un solo insegnamento. L’altruismo, quello capace di raggiungere risultati straordinariamente importanti, come salvare la vita di una persona, passa a volte attraverso i piccoli gesti di chi ha avuto il grande merito di non girare la testa dall’altra parte.

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