Le proproste

Monza, associazioni e comitati: ecco la ricetta per una variante al PGT a “consumo di suolo negativo”

Il Coordinamento sostiene l'importanza della tutela del suolo libero e verde nella pianificazione urbana di Monza

I comitati

Monza. “Basta cemento, basta consumo di suolo“. Le richieste del Coordinamento dei comitati cittadini sono chiare e mirano a preservare il suolo libero e verde nella città dei parchi e dei servizi. Il gruppo, attivo da anni nella tutela dell’ambiente e del patrimonio monzese, ha recentemente inviato una dettagliata proposta di modifiche al Piano di Governo del Territorio (PGT) vigente, sostenendo l’obiettivo di un “consumo di suolo negativo”. La Giunta comunale ha avviato il procedimento di variante al PGT con la deliberazione n. 77 del 16 marzo 2023, e il Coordinamento ha colto l’opportunità per presentare le sue proposte volte a preservare il suolo libero e verde della città.

MONZA “CITTA’ DEI PARCHI E DEI SERVIZI”

Il documento inviato, composto da oltre 20 pagine e sottoscritto da una ventina di aderenti, è strutturato in diverse sezioni. Il report si concentra sullo scenario complessivo di Monza come “Città dei parchi e dei Servizi“, evidenziando l’importanza di preservare e valorizzare le aree verdi e i servizi pubblici presenti sul territorio.

“A partire dal PGT vigente, il Coordinamento esprime richieste specifiche relative al Documento di Piano, al Piano dei Servizi (compresi Parco e Villa Reale) e al Piano delle Regole. Le proposte mirano a promuovere una pianificazione urbana sostenibile, prevenendo ulteriori consumi di suolo e proteggendo le risorse naturali esistenti” spiega Paola Sacconi, del Comitato Sant’Albino.

Nell’introduzione del documento presentato dal Coordinamento, si sottolinea che il mercato immobiliare di Monza è già saturo, con oltre 8.000 alloggi vuoti e più di un milione di metri cubi di edifici già approvati negli ultimi 10 anni e in fase di realizzazione. Questi potrebbero ospitare circa 10.000 nuovi abitanti, mentre le previsioni dell’Istat indicano un incremento di soli 1.000 abitanti entro il 2030, portando la popolazione di Monza a 125.000 persone.

Nello scenario proposto per “Monza città dei Parchi e dei Servizi”, il Coordinamento suggerisce la creazione di un grande Parco di cintura urbana, collegato al Parco Reale di Monza, che consentirebbe uno sviluppo urbano sostenibile. Si propone anche lo sviluppo di nuovi corridoi ecologici all’interno della città, collegati alle aree libere esterne e ad altri parchi sovracomunali o regionali.

Le proposte specifiche riguardano diverse sezioni del PGT. Per quanto riguarda il Documento di Piano, si richiede di destinare le aree libere da edificazioni a verde pubblico o agricolo, ridurre l’indice di edificabilità in alcuni ambiti di trasformazione e prevedere edilizia convenzionata. Si chiede anche che il recupero di edifici abbandonati e degradati sia considerato attività di pubblica utilità.

RECUPERIAMO LE AREE DEGRADATE

“Una delle principali proposte riguarda la destinazione delle aree libere da edificazioni. Si suggerisce di destinare i sette Ambiti di Trasformazione (AT) attualmente liberi da edificazioni, pari a circa 120.000 metri quadrati, a verde pubblico o agricolo. Inoltre, si propone di ridurre l’indice di edificabilità del 50% negli altri AT, prevedendo l’edilizia convenzionata, e destinare il 40-50% delle aree dismesse a verde urbano permeabile. Queste misure mirano a preservare le aree verdi e a promuovere la rigenerazione urbana. Per garantire una selezione trasparente e basata sull’interesse pubblico, si propone di indire un bando pubblico annuale o biennale per la selezione dei progetti e dei titoli edilizi diretti, redigendo una graduatoria delle richieste pervenute e accettate. Allo stesso tempo, si chiede di eliminare la cessione esterna di alcune aree degli AT, confermando invece la destinazione agricola o verde nel Piano delle Regole. Un’altra proposta riguarda il recupero degli edifici abbandonati e degradati che rappresentano un pericolo per la salute, la sicurezza e il decoro urbano, nonché situazioni di degrado ambientale e sociale. Si sostiene che il recupero di tali edifici debba essere considerato un’attività di pubblica utilità e di interesse generale. Nel caso in cui i proprietari non mantengano in buono stato questi edifici, si propone che siano obbligati a demolirli su richiesta motivata del Comune, prendendo come esempio positivo l’approccio adottato a Milano” spiega Giorgio Majoli, di Legambiente.

Nel Piano dei Servizi, si suggerisce di ridurre l’indice di perequazione, assimilandolo a quello delle aree agricole, al fine di favorire una maggiore equità e sostenibilità nelle trasformazioni del territorio. Inoltre, per quanto riguarda la Villa e il Parco di Monza, si ritiene che l’attuale Masterplan sia inadeguato e si propone di subordinare gli interventi a un Piano particolareggiato, in conformità con la legge, che promuova il restauro filologico a partire dal Piano Regolatore Generale di Benevolo del 1997.

Infine una particolare attenzione è stata posta agli edifici storico – testimoniali che, con l’attuale normativa del PGT vigente, rischiano di essere totalmente demoliti e poi ricostruiti.

“Auspichiamo che le proposte vengano attentamente valutate e quindi accolte. Resta disponibile per eventuali chiarimenti anche attraverso la formazione di tavoli di confronto con l’AC, tavoli promessi e finora non attivati” concludono nel loro intervento i Comitati

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