Omicidio Giulia Tramontano: così il fidanzato avrebbe pianificato la morte

Dalle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti dal presunto killer di Giulia Tramontano, suo fidanzato nonché padre del bambino che portava in grembo, emergono gli agghiaccianti particolari della morte della 29enne di Senago.
Prima le coltellate, poi due tentativi di far sparire il cadavere dandogli fuoco. Dalle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti dal presunto killer di Giulia Tramontano, suo fidanzato nonché padre del bambino che portava in grembo, emergono gli agghiaccianti particolari della morte della 29enne di Senago. “Non solo non ha esitato a uccidere, ma si è accanito sul corpo cercando di disfarsene dandogli fuoco. Un assassino che è stato individuato in neanche 72 ore nonostante i tentativi di depistaggio che lui ha messo in atto” spiega il comandante provinciale dei Carabinieri, Iacopo Mannucci Benincasa.
OMICIDIO GIULIA TRAMONTANO: LA RELAZIONE CLANDESTINA, LE RICERCHE SUL WEB
La ragazza avrebbe scoperto una relazione clandestina del compagno 30enne. La lite, i tentativi di chiarire una situazione che aveva poco margine di spiegazione. Poi la tragedia: morta sotto i colpi della lama, il suo cadavere sarebbe stato portato prima nella vasca da bagno e cosparso con dell’alcol per essere dato alle fiamme poi, fallito il tentativo, in un’altra zona all’esterno della casa per provare ancora con della benzina.
Il cadavere straziato di Giulia sarebbe così stato caricato in auto e portato nell’area non troppo distante dall’abitazione dove poi, nell’intercapedine di un box, è stato abbandonato. I carabinieri sono arrivati a capo di questa triste vicenda ieri sera. “Le parole di colui che narrava i fatti venivano contraddette da immagini, telefonini, elementi concreti”. La chiave di volta sarebbero state le tracce di sangue trovate dai militari della scientifica sul luogo del delitto.
Un omicidio che gli inquirenti hanno definito premeditato. L’indagato avrebbe infatti cercato sul web come poter far sparire un cadavere senza lasciare tracce: “Aveva già in animo di uccidere. Avrebbe poi cercato di incontrare quella stessa notte l’altra donna ma lei si sarebbe rifiutata” dichiarano le pm Letizia Mannella e Alessia Menegazzo, coordinatrici delle indagini.

“Non abbiamo davanti solo un assassino, ma un assassino che ha ucciso una persona che diceva di amare e che portava in grembo il figlio che stava per nascere. E non solo non ha esitato a ucciderla, ma si è accanito su questo corpo tentando di disfarsene bruciandolo” ha proseguito il comandante dei Carabinieri.
LA DENUNCIA DELLA FALSA SPARIZIONE, LE BUGIE: PER I MILITARI MANCA ANCORA QUALCOSA
Un castello fatto di bugie che si è sgretolato ora dopo ora: la denuncia sporta ai militari dal 30enne che già vacillava nelle dichiarazioni, i soldi spariti da casa insieme al passaporto, l’ombra dell’allontanamento volontario al settimo mese di gravidanza. I genitori di Giulia a quella versione dei fatti non hanno creduto fin dall’inizio. “Giulia non ci avrebbe mai dato un dolore così grande, siamo una famiglia molto unita. Amava il bambino che aspettava, le è successo qualcosa di brutto” aveva dichiarato la mamma della ragazza. E l’istinto della donna non sbagliava, la sua amata figlia era già morta insieme al suo bimbo.
“Ieri sera davanti ai fatti è crollato ammettendo l’omicidio ma non raccontando tutta la verità. Siamo convinti che il racconto di questa persona non sia del tutto genuino, ci sono ancora delle circostanze che non tornano e dei fatti che stiamo ancora verificando” ha concluso il comandante provinciale.
Il fidanzato ora si trova nel carcere di San Vittore con l’accusa di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.

(in foto: omicidio Giulia Tramontano