Ritrovati, in un tombino, patente e bancomat di Giulia Tramontano

6 giugno 2023 | 14:29
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Ritrovati, in un tombino, patente e bancomat di Giulia Tramontano
Carabinieri e Vigili del Fuoco

I carabinieri di Milano hanno ritrovato la patente, il bancomat e la carta di credito di Giulia Tramontano in un tombino nel parcheggio della metropolitana Comasina.

Senago. I carabinieri di Milano hanno ritrovato la patente, il bancomat e la carta di credito di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa a Senago dal suo compagno nonché padre del bambino che portava in grembo, in un tombino nel parcheggio della metropolitana Comasina. Proseguono le ricerche dei militari, con la collaborazione dei Vigili del Fuoco di Milano, per trovare anche il cellulare della ragazza assassinata lo scorso 27 maggio nel comune del milanese, alle porte della Brianza.

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Intanto il compagno di Giulia, reo confesso dell’omicidio, resta in carcere ma senza avvocato difensore. Il penalista Sebastiano Sartori, è andato nel carcere di San Vittore, dove l’uomo è detenuto dallo scorso giovedì, per comunicargli la rinuncia al mandato.

Le indagini coordinate dal pm Alessia Menegazzo e l’aggiunto Letizia Mannella, condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri e dai militari di Rho sono andate avanti anche con ulteriori accertamenti nella casa dove abitava la giovane coppia.  L’arma del delitto, un coltello da cucina che stando alle confessioni dell’indagato sarebbe stato ripulito e riposto nel ceppo insieme ad altri utensili, è stato sequestrato dai carabinieri.

Gli inquirenti devono ancora far luce su diversi particolari di questa drammatica vicenda. Alcune dichiarazioni fumose, l’ipotesi della presenza di un complice al momento dell’occultamento del cadavere della giovane agente immobiliare.

Di certo c’è che sono state un paio di coltellate ad uccidere Giulia Tramontano. Il corpo senza vita della ragazza, che per due volte l’uomo avrebbe cercato di dare alle fiamme, è stato trovato dai Carabinieri in un’area verde abbandonata non troppo distante dalla casa in cui viveva con il compagno 30enne. Omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso: queste le terrificanti accuse rivolte al presunto killer.